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Pensioni, regime fiscale agevolato all’estero: dove andare per pagare meno tasse

 Di Simone Micocci 

Pensioni: dove conviene trasferirsi per ricevere un trattamento previdenziale agevolato? Per i pensionati italiani all’estero ci sono diverse agevolazioni: ecco dove trasferirsi per ricevere una pensione più alta e vivere meglio.

Sulla pensione italiana all’estero quante tasse si pagano?

Sempre più pensionati italiani preferiscono trasferirsi all’estero per beneficiare di un regime fiscale agevolato sulla pensione. In alcune zone è prevista persino la totale detassazione delle pensioni; in poche parole anziché percepire la pensione al netto se ne riceve l’intero importo lordo.

Ci sono Paesi in cui la presenza di pensionati italiani è in forte crescita specialmente dove il costo della vita è più basso rispetto al nostro Paese. Insomma, chi si trasferisce in queste zone non solo riceve una pensione più alta, ma può persino vivere con meno soldi rispetto a quanto avrebbe fatto in Italia.

È importante però fare chiarezza su un aspetto molto importante: non tutti coloro che si trasferiscono in un altro Paese possono beneficiare delle agevolazioni fiscali sulla pensione. Infatti, queste agevolazioni valgono solo per i Paesi che hanno firmato una convenzione con l’Italia contro la doppia imposizione fiscale.

Di seguito trovate una lista completa dei Paesi nei quali è possibile vivere continuando a percepire la pensione dall’INPS ma beneficiando di diverse agevolazioni. Inoltre, in questa guida faremo chiarezza sulle regole da rispettare per non perdere il diritto all’agevolazione e per essere considerati realmente residenti all’estero.

Pensione senza tasse: i Paesi dove trasferirsi

Grazie al servizio INPS per il pagamento delle pensioni all’estero è possibile richiedere che il pagamento delle pensione avvenga su banca italiana o estera.

Ci sono Paesi convenzionati con l’Italia dove i pensionati residenti sono esenti dalla doppia imposizione delle tasse. In questo caso per chi si trasferisce all’estero la pensione viene tassata secondo le regole del Paese in cui si ha la residenza beneficiando di eventuali agevolazioni fiscali.

Le convenzioni sono stipulate con tutti i Paesi dell’Unione Europea e anche extra UE, quali ad esempio:

  • Argentina;
  • Algeria;
  • Brasile;
  • Cina;
  • Emirati Arabi Uniti;
  • Filippine;
  • Giappone;
  • Indonesia;
  • Marocco;
  • Russia;
  • Senegal;
  • Stati Uniti;
  • Tunisia;
  • Venezuela.

Questo non significa che conviene trasferirsi in tutti i suddetti Paesi; ce ne sono alcuni, infatti, in cui il regime fiscale sulla pensione non è così conveniente. Volendo riassumere, i Paesi più gettonati dai pensionati italiani sono:

  • Canarie (Spagna): qui sulla pensione non vengono applicate le imposte regionali, comunali e l’Irpef, quindi l’importo mensile risulta più alto di circa il 15% rispetto a quanto percepito da un residente in Italia;
  • Portogallo: qui ai residenti non abituali è riconosciuta l’esenzione di imposta per la pensione per un periodo consecutivo di 10 anni;
  • Tunisia: qui c’è un regime fiscale agevolato grazie al quale si paga solo il 25% delle tasse sul 20% del reddito.

Ci sono Paesi invece, come quelli dell’Europa dell’Est o dell’America Latina in cui molti pensionati italiani decidono di trasferirsi non tanto per il regime fiscale agevolato per la pensione quanto per il costo della vita molto basso. In Paesi come l’Ecuador, l’Ungheria, la Bulgaria ma anche la Thailandia, si vive con molto meno rispetto all’Italia pagando un affitto non più di 300€ e andando al ristorante con circa 15€ ed è per questo che la presenza di pensionati italiani è in costante aumento.

Requisiti per beneficiare delle agevolazioni

Come anticipato per percepire la pensione dall’Italia ma tassata secondo le norme del regime fiscale del Paese in cui ci si trasferisce bisogna essere considerati residenti all’estero.

Nel dettaglio, per essere residenti all’estero e non essere soggetti alla doppia tassazione, bisogna soddisfare i seguenti requisiti;

  • non essere iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno;
  • essere iscritti all’AIRE (Anagrafe italiani residenti all’estero);
  • non essere domiciliati in Italia per più della metà dell’anno;
  • vivere nel Paese estero per almeno 184 giorni l’anno.

Una volta soddisfatti questi requisiti potete chiedere all’INPS di percepire la pensione al lordo, la quale poi verrà tassata secondo il regime fiscale del Paese in cui vi siete trasferiti.

Per la richiesta dovete presentare all’INPS il documento che attesta la residenza fiscale nel nuovo Paese, rilasciata dalla competente autorità estera, più l’attestazione di cancellazione dall’anagrafe comunale italiana. Una volta presentata la richiesta l’INPS valuta se ci sono i requisiti per beneficiare dell’agevolazione ed essere esonerati dalla doppia imposizione.

L’INPS non è obbligata ad accogliere la vostra richiesta: qualora ci sia incertezza in merito ai requisiti previsti dalle rispettive convenzioni, infatti, l’INPS può rifiutarsi di applicare l’agevolazione continuando a tassare la pensione secondo i criteri del regime fiscale italiano. Resta salva comunque l’opportunità per il pensionato di presentare ricorso contro la decisione dell’INPS, con la possibilità di ricevere un rimborso per le tasse versate all’Italia.

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