Riportiamo la trascrizione dell’intervista a cura del giornalista Artur Nura, mandata in onda da Radio Radicale, al Presidente di CONFIMI Albania (Associazione Imprenditori Italiani in Albania), l’imprenditore Carmine Cipro, in Albania da molti anni. La registrazione audio integrale e’ disponibile qui.
Un caro saluto agli ascoltatori di Radio Radicale a cui propongo per la rubrica Albania Italofona una intervista con il presidente dell’ Associazione Imprenditori Italiani in Albania (CONFIMI Albania), Carmine Cipro.
Buongiorno, sono Carmine Cipro, Presidente di Confimi Albania, e sono un investitore qui in Albania da ventidue anni; la nostra associazione e’ composta da quasi 120 associati, tutti italiani che lavorano in Albania. Abbiamo messo in essere questa associazione per difenderci e portare le nostre proposte agli enti pubblici albanesi e italiani in Albania, perche’ in questo modo pensiamo di poter far sentire meglio meglio le nostre proposte e le nostre esigenze.
La vostra azienda quanti dipendenti ha in Albania?
La Confimi, cioè le le aziende associate, occupano circa diciottomila dipendenti, soprattutto manodopera femminile, perche’ le nostre sono industrie metalmeccaniche, industrie di scarpe, industrie di abbigliamento, quindi lavoriamo in questo modo anche nel sociale, in quanto evolviamo la societa’ albanese creando posti di lavoro per le donne.
Ventidue anni non sono pochi, per un contributo sicuramente da rispettare da parte del governo governo albanese. Al confronto con le istituzioni amministrative albanesi, come è stata la vostra collaborazione?
Noi praticamente ci troviamo in certi momenti in antagonismo con le istituzioni albanesi, in quando da una parte loro cercano di venirci incontro, dall’ altra parte invece ci creano ostacoli: ad esempio noi siamo tutti, essendo imprenditori italiani, imprenditori e imprese che lavorano con l’ Italia e quindi facciamo le fatture in esenzione dell’ Iva, pertanto ci troviamo sempre in credito con lo Stato albanese, quindi facciamo sempre tanta fatica per riprendere questa IVA, in quanto l’iva e’ tutta a rimborso.
Non riuscite ad ottenerla?
Adesso, con la legge cambiata da un anno, facciamo fatica, però riusciamo a prenderli, ma dobbiamo sempre aspettare sei o sette mesi; ma ci sono altri esempi, per esempio la mia azienda ha investito in questo Paese costruendo immobili, avevamo nel 2010 un credito IVA di 700.000 euro che abbiamo preso solo nel 2015.
Intanto lei è un cittadino italiano, e l’ associazione e’ degli imprenditori italiani in Albania, qual’e’ la vostra collaborazione con l’ Ambasciata d’Italia a Tirana?
Questo e’ un altro problema, la nostra associazione fa fatica a collaborare con le istituzioni italiane, parliamo di Ambasciata e Consolato, in quanto non solo che non ci considerano. ma il più delle volte, per esempio, che abbiamo delle problematiche da poter risolvere al consolato, il consolato non ci fa nemmeno entrare, oppure bisogna prendere un appuntamento on line, e ci fanno aspettare dieci giorni, ci fanno aspettare molto tempo, molto, molto tempo.
Secondo voi perché succede questo?
Succede questo perché siccome la Confimi Albania è una associazione nuova e le ambasciate e iconsolati prediligono di più le vecchie associazioni, come ad esempio la Camera di Commercio italiana in Albania, dove dell’ ambasciata i soci sono considerati di serie A, invece quelli di Confimi Albania sono considerati di serie B.
Come mai delle politiche differenziali dell’ Ambasciata italiana al confronto degli imprenditori italiani?
Questa è dovuto al fatto che l’ ambasciata predilige soprattutto gli associati alla Camera di Commercio, che poi sono pochissimi rispetto agli associati della Confimi, ed è dovuto al fatto che mentre alla Camera di Commercio c’è un controllo diretto dell’ ambasciata, invece per la Confimi non c’è nessun controllo da parte dell’ ambasciata, in quanto è un’ associazione libera, e noi come Confimi Albania facciamo parte dell’associazione italiana Confimi Italia.
Intanto crediamo che voi avete dato un contributo importantissimo all’ Albania, e sicuramente rappresentate anche l’ Italia in Albania. Come dovrebbe essere la collaborazione vostra con il governo albanese o anche con il governo italiano cioè con l’Ambasciata?
Noi, come imprenditori italiani qui, abbiamo poca collaborazione con il governo albanese, in quando e’ l’ ambasciata stessa italiana che non ci difende e nemmeno fa valere le nostre problematiche, anche considerando il fatto che noi diamo un forte contributo allo sviluppo di questo Paese, perché noi oltre a operare direttamente (nell’economia), operiamo anche nel sociale, quando molte ditte della Confimi Albania hanno o le mense, o l’asilo, o contribuiscono per i trasporti dei dipendenti, quindi operiamo in moto diretto nel tessuto sociale, ma questo però è un compito dell’Ambasciata in Albania, difenderci e far valere quello che noi facciamo, in quanto lo Stato albanese a noi italiani, a noi italiani investitori, ci considera poco o addirittura niente, in quanto il governo albanese predilige soprattutto investitori francesi e tedeschi, che poi sono pochissimi rispetto agli investitori italiani, purtroppo c’è questo modo di fare, di lasciare, da parte dell’Ambasciata italiana, gli imprenditori in balìa alle situazioni governative e queste non sono tanto felici nei confronti dei piccoli imprenditori.
Avete mai tentato di parlare, diciamo, di riportare queste problematiche all’ ambasciatore italiano in Albania, Sua Eccellenza Alberto Cutillo?
Sì, noi abbiamo provato a parlarne sia con il precedente ambasciatore, che che con questo attuale, però, non so se ci sentono, o non ci sentono, ma le cose non cambiano e siamo sempre li, non abbiamo nessuna difesa nei confronti del governo albanese.
Intanto il lavoro va avanti, diciamo, contribuendo allo sviluppo economico dell’ Albania: sicuramente approfitterete da investitori. Ci stanno delle politiche favorevoli all’ investitore al confronto di quelle italiane?
Assolutamente no. Noi non abbiamo nessuna forma di agevolazione, sia nell’ investire, sia nell’ assumere il personale, sia nel fare delle attività extra, a noi agevolazioni zero! E anche da parte degli istituti di crediti italiani in Albania, sia Intesa Sanpaolo che Veneto Banca (che adesso e’ sempre Intesa) assolutamente noi non riceviamo nessuna agevolazione o aiuto per quanto riguarda, ad esempio, una riduzione di tassi per investire, per esportare; niente aiuti, zero.
Come giornalista devo seguire questa cosa, e chiedere anche alle autorita’ albanesi, ma anche all’ ambasciata italiana, di dare una risposta su questa situazione degli Imprenditori Italiani in Albania.
Da Tirana, per Radio Radicale, Artur Nura.