Mercoledì 8 novembre si è aperto, davanti la Corte d’Assise di Milano, ilprocesso a carico di Marco Cappato, imputato per aver aiutato DjFabo(Fabiano Antoniani) a interrompere in Svizzera la propria agonia. In base al Codice penale del 1930, ora rischia dai 5 ai 12 anni di carcere.
“Ho chiesto il giudizio immediato perché voglio che in Italia finalmente si possa discutere di come aiutare i malati a essere liberi di decidere fino alla fine”, ha spiegato Cappato. “Sarà l’occasione per processare un divieto ingiusto”.
E’ la continuazione di un lungo cammino che l’Associazione Luca Coscioni ha iniziato con Piergiorgio Welby nel 2006, proseguito con la proposta di legge popolare sottoscritta da 67.000 cittadini, depositata nel 2013 e sostenuta con un videoappello al Parlamento per chiederne la discussione.
Abbiamo finalmente ottenuto un primo voto alla Camera almeno sul testamento biologico, grazie al coraggio di persone come Giovanni Nuvoli, Paolo Ravasin, Luigi Brunori, Piera Franchini, Gildo, Dominique Velati, Max Fanelli, Walter Piludu, Davide Trentini.
Nelle prossime settimane possiamo farcela a far passare il testamento biologico anche a Senato.
Il processo a Marco Cappato, la sua difesa nel nome di libertà fondamentali da riconoscere a ogni essere umano, è una tappa di questo percorso.
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