LA STORIA
Il 26enne ha voluto ringraziare la comunità che lo accolse 7 anni fa con la sua famiglia studiando per 2 anni il celebre Folk Festival
Arbri Merkaj omaggia il CFF nella tesi
Di Lucia Piemontese
Emigrare dal proprio Paese in cerca di un futuro migliore e finire sull’altra sponda dell’ Adriatico per “ innamorarsi “ di Carpino e delle sue tradizioni musicali .
E’ la storia del 26enne albanese Arbri Merkaj che si trasferì dieci anni fa in Italia con la sua famiglia e che pochi giorni fa ha conseguito all’Università degli studi di Molise la laurea magistrale in turismo e beni culturali con una tesi su Carpino Folk Festivale , la storica manifestazione dedicata alla musica popolare della Montagna del sole. “ Sono nato in Albania, a Fier , il 5 agosto del 1990” , spiega Arbri a l’Attacco .
“ Vivo in Italia da 10 anni, mentre da sette anni risiede a Carpino, dove ho seguito diverse edizioni del Folk Festival.
La prima fu quella del 2006 .
Da subito mi innamorai ed appassionai del festival , specialmente dei Cantori di Carpino. Ho voluto fare la tesi su di loro per ringraziare la comunità di Carpino, che ha accolto me e la mia famiglia a braccia aperte “.
Quando alla sua tesi : “ Ho semplicemente voluto dedicare il mio lavoro ai Cantori e ai personaggi del folk garganico .
E’ una terra bellissima che ha tutto e poi il folk rappresenta l’anima bella e ribelle del Gargano.
L’amore per la terra garganica mi viene anche dai grandi maestri che ho incontrato negli anni, come il meraviglioso ex preside Giuseppe D’AVOLIO che mi accolse al liceo “ Mauro Del Giudice “ di Rodi Gargano.
Come lui mi diceva sempre , sono diventato un Carpinese d’adozione.
E ovviamente ringrazio la mia relatrice, la professoressa Letizia Bindi , docente di Antropologia dei Patrimoni presso l’Università degli studi di Molise, che ha lavorato con me all’idea di una tesi su Carpino Folk Festival. ”
“L’oggetto della mia ricerca è la riscoperta della poesia e della musica popolare tradizionale, sviluppatasi all’inizio degli anni Settanta nel Meridione dell’Italia “ , scrive Merkaj nella sua tesi.
“ Ho voluto in particolar modo focalizzare l’attenzione sulla nascita e sulle attività dell’associazione culturale Carpino Folk Festival, che ha contribuito a rendere un piccolo paese del Gargano una delle capitali del turismo musicale e culturale giovanile.
L’interesse è nato dall’esigenza di scandagliare e capire l’anima del paese che mi ha accolto e ospitato da adolescente , storicizzandone gli sviluppi che hanno unito le nuove generazioni ai loro avi e ne hanno promosso l’orgoglio di appartenenza e la gioia di vivere, pur nelle spesso tragiche vicende umane.
L’obiettivo era quello di cercare risposte consapevoli alle tre domande di Paul Gauguin ( Da dove veniamo ? Chi siamo ? Dove andiamo ? ) e valorizzare tutte le risorse disponibili, per evitare l’abbandono dei piccoli paesi , in cui ancora é possibile una vita umana, fatta di lavoro e di canti , di lutti e di balli , di pianti e di feste , di sfottò e di strette di mano, di accoglienza e di ascolto dell’altro.
Per perseguire il mio lavoro ho utilizzato prevalentemente il metodo della ricerca / azione, basandosi tanto su documenti d’archivio, libri , siti web, quando sull’osservazione diretta, sulle interviste, sull’ ascolto dal vivo delle canzoni .
Sono stati necessari gli ultimi due anni, tempo che mi ha portato a stabilire straordinaria rapporti di amicizia e di scambio culturale, fonte di grande arricchimento dal punto di vista non solo formativo, ma anche umano “ .
Il legame con il paesino garganico è tanto saldo che alla seduta di laurea hanno partecipato anche Nicola Gentile ed altri membri dei Cantori di Carpino.
“ C’è anche un ampio capitolo sui Cantori di Carpino nella tesi di laurea di Arbri ” , spiegando con orgoglio.
“ Un viaggio nella storia e nella genesi del nostro gruppo, dalle incursioni sul Gargano degli antropologi Diego Carpitella e Roberto Leydi all’arrivo dello statunitense Alan Lomax. La tradizione nel solco della ricerca con un interessante excursus dell’amico Arbri che , per i suoi studi , ha seguito da vicino i Cantori e , in particolare, l’esperienza del Carpino Folk Festival che da il titolo alla tesi .
Una interessante ricerca che , ancora una volta ha permesso di sottolineare il lavoro svolto della nostra realtà anche in qualità di erede culturale del maestro Antonio Piccininno, recentemente scomparso, e tra i fondatori dei Cantori di Carpino, ricordato nel corso della seduta di laurea.
Un momento particolare per i Cantori, rappresentati da Nicola Gentile e Rosa Menonna, i quali hanno anche suonato e cantato per accompagnare la discussione della tesi , mentre a danzare sono stati Antonio e Simona Russo ,
Una targa dei Cantori è stata consegnata all’amico Arbri affinché non dimentichi la nostra amicizia “ .
FOCUS
La riscoperta del folk e delle radici del Sud
“ Nel primo capitolo “ . spiega Merkaj, “ ho svolto una introduzione necessaria a capire e analizzare il fenomeno dei Folk Revival, movimento culturale di riscoperta delle realtà di riscoperta delle realtà popolari tradizionali, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Poi c’è una disamina del fenomeno più specifico del Carpino Folk Festival.
Sono stati doverosi gli approfondimenti storici sulla nascita della prima edizione, a opera della mente geniale del compianto Rocco Draicchio ; sono state analizzate le evoluzioni di questo festival che , anno dopo anno, è diventato evento mediatico stabile e atteso da tutti gli appassionati del genere.
Nel terzo Capitolo, ho approfondito i lavori di recupero delle delle tradizioni musicali carpinesi.
Ho voluto riportare gli importantissimi studi socio-musicale svolti da etnomusicologi di spessore, quali Alan Lomax e Roberto Leydi.
L’impegno al mantenimento di questi studi è diventato la mission di associazioni quali il Centro Studi di Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata, il Centro Studi di Tradizioni Popolari “ Terra di Capitanata “ e l’associazione culturale Carpino Folk Festival.
Ho poi approfondito le “ note di Carpino “ in una carrellata di riferimento non solo agli strumenti musicali ma anche ai personaggi che hanno dato vita e voci al CFF.
Infine ci sono le interviste ai Cantori di Carpino e ad altri personaggi di rilievo nel folk popolare dell’Alta Puglia.
Si è trattato del Capitolo più impegnativo per me , specie per il maggiore coinvolgimento emotivo e personale nell’avere a che fare con persone di così grande spessore umano, oltre che musicale “ .