Di redazione degli Approccio Italo – Albanesi
Viva l’Italia, viva l’Albania! L’ambasciatore italiano a Tirana Alberto Cutillo, nel gremito cortile della propria Residenza diplomatica in Rruga Elbasanit, ha concluso così il proprio intervento di saluto a tutti i partecipanti alla festa del 2 Giugno.
Un momento gioioso, ma anche di riflessione in ragione di un quadro binazionale in accelerata evoluzione. Come ha ricordato lo stesso Ambasciatore, “questa ricorrenza avviene in un momento nel quale in Italia si è appena insediato il nuovo Governo, e speriamo che coincida con il definitivo avvio del percorso di adesione dell’Albania all’Unione Europea”. Il capo della Diplomazia italiana ha ricordato il vasto programma di eventi e manifestazioni che hanno accompagnato e preceduto il 2 giugno, a partire dal successo del concerto di Ermal Metà che ha riempito la piazza Skenderbeu oltre ogni limite di capienza.
Accanto a Cutillo, il Presidente della Repubblica Ilir Meta che ha brindato con lui alla prospettiva binazionale davanti a numerose autorità italiane e albanesi e ai rappresentanti del mondo economico e sociale.
Sono naturalmente le iniziative dei privati ad anticipare e sollecitare le iniziative istituzionali pubbliche, basta pensare ai molti piccoli e medi business che dall’Italia stanno spontaneamente aprendo in Albania – ultimo in ordine di tempo lo showroom della V2 elettronica di Racconigi che porterà la tecnologia domotica nelle case delle famiglie Albanesi – e all’iniziativa delle compagnie aeree di istituire nuovi collegamenti da e per l’aeroporto di Tirana per assecondare il turismo familiare in crescita.
Si tratta di tutta una serie di condizioni rispetto alle quali le istituzioni italiane hanno la grande opportunità di mirare i propri investimenti per creare le basi di sviluppo quotidiano – in aggiunta ai grandi eventi che sono sempre utili – e fare in modo che ogni giorno – nell’iniziativa di un imprenditore, di un sindaco, di un artista, di un turista – sia sempre un 2 Giugno. Perché, passata la festa, non passi l’entusiasmo del fare sempre meglio.
Anche per il nuovo Governo Italiano, a vocazione sovranista nazionale, l’Albania resta un interlocutore fondamentale, da valorizzare e non da penalizzare – assai infelice la battuta del nuovo Ministro grillino dello sviluppo Luigi Di Maio che annuncia punizioni per chi delocalizza – se si vuole tutelare davvero le famiglie e le aziende in difficoltà.