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Le relazioni fra Italia e Albania, fin dagli inizi del Duemila un modello di successo anche per la gestione immigratoria

Il giornalista piemontese Zorgniotti esperto di rapporti binazionali: “Anche con il nuovo Governo lo scenario non cambierà…

Le relazioni italo albanesi si confermano un modello di successo non soltanto per quanto riguarda gli sviluppi attuali, segnati da una crescita della presenza italiana in Albania in atto a partire dagli anni più recenti, ma anche con riferimento alle scelte lungimiranti di gestione delle politiche migratorie adottate fin dagli inizi del Duemila, e quindi passando attraverso una pluralità di Governi di vario colore politico.

Scelte che hanno creato le condizioni per rafforzare di anno in anno i patti di amicizia fra Italia e Albania, garantendo sicurezza, buon vicinato reciproco, prevenzione e un corridoio che da umanitario è diventato poi anche economico e culturale. Fino a oggi.

Tanto che “se un simile modello fosse stato applicato alla stessa maniera in relazione alle emergenze immigratorie oggi provenienti dai Paesi del terzo mondo e dell’Africa del Nord, responsabilizzando cioè i Paesi di provenienza e partenza dei migranti, molto probabilmente non si sarebbe arrivati a un punto tale di esasperazione sociale che ha condotto in Italia a maggioranze e coalizioni di ispirazione populista netta”.

Alessandro Zorgniotti, giornalista economico e politico piemontese da 4 anni naturalizzato in Albania, intervistato dal corrispondente di Tirana Artur Nura ai microfoni di Radio Radicale per la rubrica Albania Italianofona, ha commentato l’insediamento del nuovo Governo italiano guidato dal professor Giuseppe Conte e formato da una maggioranza con Lega e Movimento 5 Stelle.

“Una coalizione che nasce dalla lunga crisi economica e sociale che ha dilaniato l’Italia. Va riconosciuto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il buon senso di non aver portato il Paese al voto anticipato, al che le due forze politiche oggi governative, guidate da Salvini e Di Maio, avrebbero assieme superato la soglia di sfondamento del 60 per cento. Così si è invece formato un Esecutivo di compromesso fra le esigenze dell’economia fiscale e della sicurezza interna, e le necessità di proseguire il dialogo con l’Europa e la Comunità internazionale. Prova ne è che i due ministeri destinati a negoziare con Bruxelles e con la Nato, Economia ed Esteri, sono stati affidati a due tecnici, Tria e Moavero, di riconosciuta fede europeista e occidentale. Il dialogo internazionale andrà avanti, ma con una maggiore attenzione ai problemi interni avvertiti e denunciati dagli Italiani con il voto del 4 marzo”.

Chiaramente la gestione immigratoria e dei rifugiati è uno dei temi centrali dichiarati dell’attività del nuovo Governo. “Va detto che l’emergenza attuale in Italia è frutto di una serie di errori che l’hanno alimentata ulteriormente. Del resto, il crollo del PD di centrosinistra in Italia è causato più dalla questione Immigrati che non dalle vicende economiche. Senza dubbio, l’attuale Governo Conte cercherà di agire sul piano psicologico, aumentando la sicurezza percepita dagli Italiani e cercando di rendere nuovamente gestibile il fenomeno degli arrivi di massa dai Paesi del terzo mondo e dalle zone di crisi del Pianeta. Il diritto internazionale non può essere violato da nessuno Stato singolo, può essere meglio coordinato con le esigenze della sicurezza nazionale e pubblica, quella richiesta dagli Italiani che restano un Popolo accogliente ma chiedono anche di poter vivere nelle proprie case e città liberi e sicuri”.

Nessun pericolo dal nuovo Governo – secondo il giornalista Zorgniotti – per le relazioni fra Italia e Albania “proprio perché, dai Governi Berlusconi e Nano dei primi anni Duemila, e poi sempre successivamente, gli accordi preventivi raggiunti hanno dimostrato di funzionare favorendo il positivo inserimento della Comunità albanese in Italia e adesso di una sempre più significativa Comunità italiana in Albania. Inoltre, gran parte delle relazioni poggia sulle scelte dei cittadini e delle imprese prima ancora che degli Stati, quindi prevedo una certa continuità. Inoltre, le stesse origini pugliesi del nuovo Premier Conte dovrebbero facilitare questo vicinato. Certamente, la politica estera del Governo italiano Lega – 5 Stelle andrà verificata sul campo e dai primi atti dei vari Ministri italiani nei confronti dell’Albania”.

A conferma delle buone relazioni che proseguiranno anche in futuro prossimo “la grande cerimonia di intitolazione delle Vie a Michele e Pietro Ferrero, in occasione della quale si prepara a giungere in Albania quella che forse a oggi è la più grande delegazione mai arrivata dal Piemonte, con a capo il Banchiere Beppe Ghisolfi e il Vicepresidente di Confindustria Amilcare Merlo. Il fatto che anche alcuni sindaci, come quelli di Fossano e di Mondovì, abbiano chiesto di poter far parte della missione, a Tirana, Lezha e Scutari, dimostra ancora una volta la bontà dei rapporti in questo caso fra Albania e Piemonte dove vivono circa 50.000 cittadini albanesi bene inseriti e sentendo alcuni dei quali ho evinto una certa sicurezza anche sul futuro del dialogo italo albanese”.

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