Giada Fusaro ha 22 anni ed è la presunta fidanzata di Giancarlo Magalli, di 71 anni. 🤔
La notizia ha invaso i giornali questi giorni per la loro differenza di età di circa 50 anni …
Magalli, che è colui che si pronuncia di più sulla relazione, dichiara che è innamorato, che non è più single. Aggiunge ironicamente, che comunque, “per questa differenza di età con le fidanzate giovani, il record lo detiene in assoluto Berlusconi e non lui.”
Tuttavia, ad essere obiettiva e parlando dalla posizione non solo di una che scrive ma, anche dal punto di vista di una semplice lettrice, devo ammettere che notizie di questo genere, tendono, a primo impatto, a renderci ostili nei confronti di queste ragazze che fanno scelte del genere, cioè di frequentare uomini molto più grandi di loro di età.
E, al contempo, un senso di disgusto nei confronti di questi stessi uomini maturi per via di queste scelte egoiste diciamo.
In poche parole, in modo diretto o trasversale, si tende a giudicare le scelte altrui.
Fatto sta che se ne abusa molto del fenomeno e opportunisti ed opportuniste non mancano, anzi sono stati proprio alcuni casi ecclattanti di cronaca rosa, che hanno fomentato i pregiudizi delle persone di fronte alle scelte di questo genere, veri cliché di stereotipi materialisti e di strumentalizzazione degli affetti e dei sentimenti.
Ma, quando questa volta ho voluto per curiosità approfondire sul profilo di questa ragazza, mi sono venuti i brividi per la sua storia di vita.
Di Giada infatti ne avevano parlato i giornali un po’ di tempo fa.
Lei fa la judoka.
Ma, quando aveva 12 anni, era stata violentata dal suo allenatore di judo, violenza che era andata avanti per anni, assumendo forme sempre più gravi e complesse.
Quell’orco ora sta scontando la pena in carcere.
Giada, oggi frequenta Magalli, di 50 anni più grande di lei…
A parte la libera scelta di ognuno di gestire la propria vita come crede – senza vittimismi, perché lei non credo abbia bisogno di “avvocati” – il senso di protezione e di affetto, di cui evidentemente la ragazza aveva bisogno per i traumi subiti, con Magalli, a quanto pare, le viene colmato.
Si sentono felici insieme e direi che spesso, prima di essere superficiali e di puntare il dito nelle scelte altrui, contiamo fino a cento, minimo, perché senza conoscere le persone, non si può parlare a vanvera.
Ci sono – tra varie storie di puro opportunismo – anche delle storie delicate che necessita tutelare e rispettare.