In tempi ormai lontani qualcuno gridò: “Oggi in Spagna, domani in Italia”. In tempi più recenti, alcuni decenni fa, qualcun altro gridò: “Oggi a Catania, domani in Italia” e poi: “Oggi ad Ostia, domani a Roma”.
Non abbiamo, ovviamente, l’autorevolezza né del primo, Rosselli, né del secondo, Pannella. Ci viene però oggi voglia di gridare a tutti gli amici e compagni radicali – a tutti: “Oggi nel nord Italia, domani in Europa”. Oggi a Genova, Torino, Milano, Bologna, Venezia, Trieste e ovunque nelle circoscrizioni dell’Italia nord occidentale e nord orientale, per sostenere in modo militante, chi con un contributo elettorale, chi con un giorno o una settimana di ferie, chi attraverso altri mezzi e altre relazioni, la nostra candidata per eccellenza alle prossime elezioni europee: Silvja Manzi.
E diciamo “nostra” non pensando a un partito o a una sigla radicale in particolare, ma “nostra” nel senso della cultura politica radicale nel suo complesso, di cui Silvja anche in questi anni così difficili, prima e dopo la morte di Pannella, è riuscita a essere un’interprete non settaria e ostile a ogni ripiegamento identitario o “clericale” di una storia che per rimanere viva deve, come tutte le cose vive, diventare sempre diversa da quella che era, nel dipanarsi dei giorni, degli anni e dei decenni… +Europa è anch’essa una manifestazione della diversità radicale, della capacità di cogliere, nelle varie fasi storiche, la chiave migliore per difendere la democrazia e lo stato di diritto dagli attacchi dei suoi nemici.
Silvja, prima come militante, poi come dirigente e tesoriere e oggi come Segretaria di Radicali Italiani, nonché come amministratrice di +Europa incarna per noi quella testarda e concreta voglia riformatrice e liberale dell’Italia e, anche, dell’Europa, lontana dai vaghi e vuoti manifesti “rivoluzionisti”, che fioriscono come non mai in questo periodo elettorale.
Nella sua ormai lunga vita di militante radicale, Silvja è stata anche coordinatrice della segreteria di Marco a Roma, nella sede di Torre Argentina, funzionaria presso il gruppo radicale al Consiglio regionale del Piemonte, e collaboratrice del gruppo radicale al Parlamento europeo. Ha pure passato, senza battere ciglio, un paio di settimane nelle carceri del “dolce” Laos, dopo essere stata arrestata a Vientiane per denunciare la decimazione non solo politica, ma fisica della dissidenza laotiana.
Come i suoi amici cambogiani, vietnamiti, laotiani, russi, ucraini, … oltre ai suoi numerosi amici italiani, riteniamo che molto potrebbe portare al Parlamento europeo, all’Unione europea e a noi tutti.
Forza Silvja!
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