Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni Presidente dell’Istituto Coscioni e membro del Consiglio generale del Partito Radicale
Sanremo diventa un palcoscenico importante; una straordinaria occasione per continuare a portare avanti quanto già vent’anni fa con Luca Coscioni insieme al Partito Radicale, si rivendicava riguardo una malattia che porta alla morte, quasi sempre per paralisi dei muscoli respiratori: libertà di ricerca, contro ogni forma di proibizionismo sulla scienza, ogni forma di esclusione di un malato o disabile, in ogni sede: quella politica, nell’organizzazione della vita sociale, nelle scelte individuali della quotidianità.
Mia sia consentito un filo di commozione e di doverosa, necessaria memoria: se Paolo Palumbo, e tanti altri come lui, oggi possono “parlare” con gli occhi, lo si deve anche – se non soprattutto – alla battaglia politica e gli sforzi che insieme a Luca Coscioni abbiamo fatto: per garantire i dispositivi per la comunicazione a malati e disabili in condizioni cliniche e fisiche invalidanti che provocano la perdita della parola, e quindi la possibilità di comunicare con il mondo esterno.
È una battaglia iniziata, ma che ancora si combatte: troppe volte questi malati e queste famiglie sono soli, privi della necessaria assistenza psicologica e concreta. Grazie a Paolo, grazie Amadeus, grazie Sanremo che “illuminate” per qualche ora queste problematiche. Perché non siano solo canzonette…