Nel 2017, sono andato per la prima volta nel sud Italia, in una piccola città circondata da architettura medievale e natura mozzafiato.
Sembrava che ogni notte sospirasse al mattino come se andassi via sprecando tutto. Ogni mattina il giorno faceva l’occhiolino al sole, alla montagna, ai fiori, agli uccelli che si svegliavano ai primi raggi. Vicino alla finestra dove dormivo c’era un pino alto che rilasciava ossigeno fresco, ed era come se l’intera città di Santa Severina ne assorbisse il profumo. Sentito il canto degli uccelli in totale assenza di clacson, i rumori del popolo. Facevamo colazione self service e riempivamo le bevande in abbondanza.
Quella mattina, seduto sulla sedia in posizione rilassante, vidi accanto una persona silenziosa con occhi vivaci, contemporaneamente felici e rispettosi. Ero curioso di conoscerlo meglio perché avevamo già scambiato opinioni sull’arte su Facebook, e ciò che mi colpì in quel momento fu l’entusiasmo e la delicatezza dei suoi sentimenti. Iniziammo a parlare, raccontandomi con gioia le cose più piacevoli e divertenti, e le battute erano una specie di fuga da quella calma assoluta d’una piccola attraente cittadina. Volendo conoscerla meglio questa città.
Abbiamo camminato entrambi esplorandola da cima a fondo; nella parte bassa c’era una chiesetta di pietra, un raggio di luce penetrava dal cancello aperto come un cono giallo in mezzo all’oscurità, sullo sfondo c’era un piccolo altare. Mi sembrò di vedere in fondo due candele e, mentre ci avvicinavamo, Emin, a bassa voce, mi fece notare che tempo prima con ispirazione aveva dipinto questa cappella.
Continuavamo a camminare parlando di arte, cultura italiana, bellezze di questa città e siamo entrati in un negozio, abbiamo comprato due birre, ci siamo seduti su due sedie di legno, le abbiamo ruotate rapidamente e ogni discussione riguardava l’arte e la sua percezione della bellezza della natura e dell’architettura umana. Emin, vivevi con l’arte, per l’arte e sopravvivevi con l’arte, proprio come Van Gogh. Con il pennello inquadravi il paesaggio poetico, all’l’immagine oltre l’orizzonte donavi luce e colore.
C’era un eroismo tra cielo e alberi attraversati da replica e azione, culmine e sogno. Sono questi paesaggi che esplodono nello spazio pieno d’aria e pensiero, pieno di fuoco, scene forti con colori intensi che toccano profondamente la luce dell’anima.
Emin Shaqja, pittore che sta già camminando per le scale chilometriche del paradiso, è diventato aria, fulmine posizionato nel conforto dell’eternità così come meritava, perché da ospite sulla terra era un uomo calmo, e ci siamo sempre ritrovati ad argomentare d’arte ricevendo sempre risposte contenute e significative. Quando abbiamo discusso dell’estensione del mare nel dipinto, parlò del bagliore blu dell’acqua sotto il cielo azzurro dove vagavano solo i gabbiani.
Poi passammo a riflettere sui paesaggi che sembravano così belli grazie alla forza del suo pennello ritrasmessi attraverso l’anima e l’occhio, per saturare l’occhio con vernice, luce, composizione, una bellezza allungata, e questa bellezza è quella che risveglia l’anima, scoppia, esplode con tumulto che Emin non voleva affatto, poiché lui si chiudeva nella stanza e nella solitudine sperimentava colori e immagini. I colori nel dipinto sono vividi, luminosi, sbattuti direttamente sul viso, trionfanti.
Ecco in alto un paesaggio che è saturo di colori seducenti, attraversato da una strada bianca lavata al latte, e il cielo che brilla di turchese, fiori e cespugli ovunque, mentre lo spazio è occupato da una vegetazione fertile. Emin quando inquadra le montagne sembrano molto più vicine all’aria rinfrescata dal sole. E quando utilizza la pioggia o una tempesta o un ambiente calmo dopo la tempesta, l’ambiente d’alberi e monti e l’erba sono allineati alla città bagnata e ovunque nuovamente si sente la natura che ti chiama e ti dà il cuore.
Pertanto, Emin, rimarrai un pittore profondo e meritevole perché hai sacrificato la tua anima affinché le persone assorbissero l’aroma del colore e la bellezza dell’immagine sulla tela.
Addio amico….