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Il 3 e 4 agosto è in programma “Salento-Albania, un ponte tra le due sponde”

Di Antonio Biasco

Anche quest’anno partirà dal Salento un grande abbraccio verso l’ Albania.

Il 3 e 4 agosto è in programma “Salento-Albania, un ponte tra le due sponde”, appuntamento che per il terzo anno consecutivo si svolgerà nella piazza di un piccolo borgo, San Dana, il paese del Santo di Valona.

L’iniziativa non poteva che partire da qui, dove è vivo il culto di un santo, da secoli qui trapiantato e conservato, che sfida il tempo, al riparo dall’oblio che sembra essergli riservato in patria.

Quì, dove vive un pezzo dell’ antica storia d’ Albania.

Perchè il piccolo paese salentino venera con grande devozione il Santo albanese, gli ha dedicato la chiesa parrocchiale, il patronato della comunità, gli annuali festeggiamenti religiosi e civili.

Quel culto è oggi un simbolo degli antichi e intensi legami tra le opposte sponde del Canale d’ Otranto.

L’evento nasce proprio dall’intento e dalla voglia di riscoprire i tanti legami e intrecci storici e culturali che hanno riguardato i nostri due paesi, così tante volte uniti ma anche divisi da una stretta fascia di mare.

E allora si scopre che Gagliano, di cui San Dana è frazione, è appartenuto come feudo ad Andronica Arianiti Comneno,vedova dell’eroe nazionale albanese, ricevuto in dono dal re di Napoli nel 1498, e poi feudo dei suoi eredi ancora per un lungo tempo.

Oggi, la strada su cui affacciava l’antico Castello Scanderbeg, è diventata “Via Giorgio Castriota Scanderbeg”, intitolata con una solenne cerimonia alla presenza del sindaco di Valona, Dritan Leli, e di quello di Gagliano, Carlo Nesca, nonchè di altre autorità, nel 2018, in occasione del 550° della scomparsa dell’eroe albanese e nell’ ambito della prima edizione del nostro evento.

Così si scopre come Salento e Albania sono collegati anche nel mito, con la leggenda di Enea che fa tappa prima a Butrinto e poi approda in Salento.

E questi sono stati i temi delle prime due edizioni.

Quest’anno i riflettori saranno puntati sui Messapi, la più antica popolazione del Salento, quella che più ne ha caratterizzato la storia, lasciando in eredità ricche collezioni museali e importanti siti archeologici, di estremo interesse e finezza.

Ebbene, i Messapi sono una popolazione illirica che avevano attraversato l’ Adriatico per stabilirsi in Salento. Qui avevano portato la loro lingua e i loro costumi: “Una lingua di tipo balcanico, diversa sia dal greco che dalle altre lingue italiche (latino, osco, umbro, lucano)”, “parlata fino al Monte Gargano e lungo le coste dei mari Ionio e Adriatico, sino alla regione dei Balcani” (Francesco D’Andria).

Le antiche fonti degli scrittori greci e latini insistono nel ritenere i Messapi una popolazione di origine illirica.

Tra gli altri, Marco Terenzio VARRONE, il Reatino (116 a. C. – 27 a. C.),scrive; “Si dice che la nazione Salentina si sia formata a partire da tre luoghi, Creta, l’ Illirico, l’Italia. Idomeneo, cacciato in esilio…, giunse con un grosso esercito nell’ Illirico presso il re Divitio. Ricevuto da lui un altro esercito, e unitosi in mare…con un folto gruppo di profughi locresi, strinse con essi patti di amicizia… e fondò diverse città, tra cui Uria e la famosissima Castrum Minervae… furono chiamati Salentini, poichè avevano fatto amicizia in mare (latino, “in salo”).

Si confronteranno sul tema: il Prof. Francesco D’Andria, già docente dell’ Università del Salento e Direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dello stesso ateneo, una vita spesa in studi e ricerche sull’argomento, il Dott. Dorian Koci, Direttore del Museo di Storia Nazionale di Tirana, il Dott. Luigi De Luca, Direttore del Polo Biblio-Museale della Regione Puglia, con contributi di Biancaneve Codacci-Pisanelli, Artur Beu del Consolato Generale di Bari, Ledia Mirakaj, Responsabile Cultura dell’ Ambasciata d’ Albania di Roma, Vito Angiuli, Vescovo della Diocesi Ugento – Santa Maria di Leuca. Con i saluti di Antonio Biasco, Presidente dell’ Associazione Culturale “Ponti non Muri”, di Carlo Nesca, Sindaco del Comune di Gagliano del Capo,Giuseppe Colafati, Sindaco del Comune di Poggiardo, Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce.

Seguirà l’esibizione dell’ Illyria Trio con “Ponti Musicali”, una rassegna di musiche tradizionali albanesi e salentine, con Hersi Matmuja, voce e percussioni a cornice, Handi Zeka, fisarmonica, Jacopo Conoci, violoncello.

Il programma di martedì 4 agosto avrà per tema un confronto su: “Europa, Albania, Balcani: Per un rinnovato percorso di integrazione e sviluppo”, con la partecipazione del Magnifico Rettore dell’Università del Salento, Prof. Fabio Pollice, della vice-Presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, della Responsabile del settore Cultura dell’ Ambasciata d’Albania, Ledia Mirakaj,del Vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, della Prof.ssa Vittoria Bosna dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.

Saluti di Antonio Biasco. Presidente dell’ Associazione Culturale “Ponti non Muri”, Carlo Nesca, Sindaco di Gagliano del Capo, Francesca Torsello, Presidente dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” e sindaco del Comune di Alessano.

Modererà il dibattito Geri Ballo, studiosa delle seconde generazioni in Europa e componente dell’ Associazione “Ponti non Muri”.

Concluderà la serata il concerto della cantautrice salentina Francesca Romana Perrotta, pù volte vincitrice di premi e riconoscimenti vari, tra cui del Festival Musicultura 2007, 2010, 2016, Premio De Andrè 2009, Lauzi 2019, ecc. Collaborazioni con Teresa De Sio ( teatro), Cristiano De Andrè (duetto) e attualmente con Simone Cristicchi.

L’artista salentina, con i suoi brani,rappresenterà un viaggio intenso e appassionante nell’universo femminile.
Con lei Marco Ancona,chitarra solista, Stefano Scuro, Basso,Antonio Donno, Batterista, Silvia Rizzo, Voce narrante.

Due intense giornate all’insegna della musica, della cultura, della riscoperta di un ricco patrimonio storico-culturale comune, dei sentimenti di amicizia, di vicinanza, dell’incontro con l’altro, dell’abbattimento dei muri, della voglia di costruire insieme sintonie e convergenze. Di guardare avanti per nuove prospettive di crescita e sviluppo comuni.

Antonio Biasco
333 26 50 414.

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