Home Approccio Italo Albanese “I ponti dell’anima”

“I ponti dell’anima”

32 tele ad olio ed acrilico che rappresentano paesaggi interiori prima, durante e dopo (quasi dopo) il Covid.

E’la mostra inaugurata da Anna Maria De Luca a Paola (CS), suo luogo natale. Presentata dal maestro Mimmo Legato – che ha definito la pittura della De Luca “realismo magico e infinito spaziale” la mostra è approdata in Calabria. Prossime tappe Napoli e Roma, in autunno.

I quadri sono visitabili nel sito http://www.annamariadeluca.it che ha in apertura il commento di Lorenzo Zichichi alla tela che è stata scelta anche per la locandina della mostra di Paola: “L’essenza della femminilità raffigurata in un oggetto posato sull’arenile, mentre una tempesta si è inghiottita l’anima dell’autrice. Ha lasciato il mondo delle cose per quello dello spirito?”.

Tra i commenti più importanti, quello dell’ex ministro dell’istruzione dell’Università e della Ricerca (all’epoca i due attuali ministeri erano riuniti in uno solo) Luigi Berlinguer: “Ecco perché saluto come un fatto positivo che una preside dipinga. E cioè tenti di manifestare ciò che sente dentro “e da quel modo vada significando”, come diceva Dante.

I quadri che ho potuto vedere, tra l’altro, sono belli: non sono una pura ripetizione dell’immagine naturale ma si fondano essenzialmente sull’intreccio di colori: danno al colore una funzione principale, essenziale, che è impresa rischiosa, difficile. Il colore è la carnosità dell’immagine, è sempre carne, passione.”

Fate Velaj, artista albanese e “Benvenuta tra noi”, cara Anna Maria. Nel gruppo di artisti visivi. Forse un giorno penseremo di aprire una mostra con il tuo lavoro. Forse a Vienna. Forse a Valona o Tirana”, artista e consigliere del primo ministro d’Albania e artista Edi Rama.

Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore: “Una donna che ama la sua terra. Che si spende e si batte perché crescano nuove generazioni in grado di riscattarci dal peso d’un passato che non meritiamo. Annamaria per me significa coraggio, passione e amore.

Amore per i bimbi e fiducia nel futuro. Amore per la cultura e desiderio di diffonderla. Cultura intesa come strumento collettivo e condiviso di riscatto. Grazie, per tutto quello che fai”.

In mostra anche muovi lavoro: quattro “sul giro del Covid e quattro sul tema Anime”. “Al primo gruppo – spiega l’autrice – appartengono “Covid” – ho immaginato fosse una farfalla che al posto delle ali ha due mondi: il mondo di prima, al quale è appoggiata di schiena, e il mondo di dopo, cioè quello attuale.

“Dolore” che rappresenta il dolore di chi ha perso i propri cari. “Il volo” che è la soggettiva di un uccello. In quei giorni di chiusura, solo gli uccelli potevano continuare ad uscire. Allora ho pensato a come uno di loro potesse vedere dall’alto le case che ci imprigionavano. Ed ho immaginato che vedesse a quadretti, certo non come vediamo noi. L’ultimo è “La pace”, il luogo dove immagino siano andate le anime di chi è stato portato via dal Covid. Il ciclo Anime sono quattro lavori quasi monocromatici.

Ho immaginato che le anime possano volare in quattro direzioni diverse, determinate dalle passione che le hanno animate. Sono uno rosso, uno blu, uno verde e uno arancione. Ed è incredibile vedere come le persone che si soffermano tra questi quattro quadri, si sentono rappresentate solo da uno.

Ne abbiamo discusso con alcuni visitatori, è diventato una sorta di gioco, un test. Per chiudere in modo simpatico un viaggio che sembra leggero ma che non lo è affatto, almeno per chi davvero è capace di aspettare, respirare e sentire prima di farsi prendere dalla frenesia del movimento.

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