Di Adela Kolea
Se lui era albanese, questo io non lo so.
Lo sa solo la storia. Così come la storia conosce la famigerata contesa stessa di “fustanellë”, la gonnellina pieghettata bianca, abbigliamento maschile, tra greci ed albanesi.
Dunque: Lui si chiamava versione albanese Spiridhon e in abbreviato, in greco, Spyros Louis.
È riconosciuto come il primo vincitore di maratona nella storia dei giochi olimpici moderni, nel 1896 ad Atene.
Ha corso la maratona dei 40 km in 2 ore, 58 minuti e 50 secondi, all’età di 24 anni. Indossava sempre il costume nazionale fatto di gonna pieghettata bianca, “fustanellë”.
Nella gara, parteciparono tredici corridori dalla Grecia e quattro atleti di altre nazioni.
Tra questi, Spyros Louis, che lavorava come portatore d’acqua, nato nel 1872 a Maroussi, un villaggio all’epoca, vicino ad Atene.
Già da quando svolgeva il servizio militare si era contraddistinto di correre molto veloce.
Spyros Louis corse alle Olimpiadi per gli occhi della bella Eleni, una cittadina del suo villaggio la quale in seguito, sposò.
Per la vittoria gli promisero gioielli e servizi dal barbiere per sempre.
La leggenda narra che re Giorgio chiese a Spyros Louis quale regalo avrebbe voluto offrirgli, e lui rispose: “Un asino per aiutarmi a portare l’acqua”.
Dopo le Olimpiadi è tornato al suo villaggio, non ha partecipato a nessun’altra gara ed ha condotto una vita semplice, lavorando come agricoltore e poi come poliziotto locale.
Spyros Louis, un uomo semplice, senza educazione particolare, che indossava sempre il costume nazionale greco, divenne una leggenda.
Molti scrittori gli dedicarono poesie e inni e la stampa lo definì un eroe.
Oggi il suo nome è rimasto come un’espressione metaforica in Grecia, che mostra la potenzialità di questo mito.
La frase ‘’sparito come Louis’’ usata in Grecia fino ai nostri giorni si riferisce alle persone che corrono velocemente.