Di Esmeralda Tyli.
Alcuni anni fa un amico di mio padre di età molto più grande di lui, mi manda via email un ricordo dei tempi di guerra.
“Nel nostro villaggio nel 1943 avevamo nascosto alcuni militari italiani che avevano disertato dopo la capitolazione dell’esercito fascista. Li avevamo nascosti per non lasciarli cadere nelle mani dei nazisti. Sapevamo che fine facevano. Anche se fino ad un giorno prima loro erano i nemici, coloro che ci avevano occupato, sparato, bruciato le case. Ora erano disarmati, in un paese che non era il loro, in balìa di un nemico comune, feroce, senza nessuna pietà, che li avrebbe trucidati nel modo più orrendo. Le notizie arrivavano anche allora… In tutta l’Albania i disertori avevano trovato rifugio nelle case della povera gente.
Si avvicinava il periodo di Natale e per loro e per altri italiani nascosti nei villaggi vicini era un periodo importante. Ma nei nostri villaggi non c’erano chiese, perché abitati solo da musulmani. C’erano solo le moschee. Per portarli nei villaggi dove viveno anche i cattolici, oppure in città, era rischioso perché il viaggio era lungo e potevano essere scoperti. Si sono riuniti gli anziani e gli imam per decidere cosa fare. E si è deciso che per la Vigilia e per il giorno di Natale una delle moschee avesse ospitato gli italiani in preghiera.
Per due giorni la moschea doveva essere il luogo in cui loro potevano pregare e festeggiare, seppur lontani dalle loro famiglie, seppur lontani dalla loro terra.. E tutti noi avremmo dovuto proteggerli per non farli scoprire dai nazisti. E così facemmo..”
Troverò la lettera che lui mi mandò e proverò a tradurla tutta fedelmente.
Con questo ricordo dell’amico di mio padre, voglio augurare BUON RAMADAN a tutti i credenti musulmani. E buon periodo di riflessione a tutti, credenti e non.