Home Approccio Italo Albanese Tirana: il “Cubo di Rubik” all’entrata del mio condominio. 🏚🏘

Tirana: il “Cubo di Rubik” all’entrata del mio condominio. 🏚🏘

Di Adela Kolea

[
] Finalmente questa foto oggi ne testimonia solo una reliquia, un brutto ricordo, in quanto, il Rifugio famigerato, di recente Ăš stato fatto saltare in aria e il suo posto l’hanno occupato un’altalena ed un mini parco giochi per bambini


⚠Questo strano marchingegno dei ‘Ricordi Fb’ rammenta a me oggi un tale soggetto – memo, detto “Rifugio”, il quale, alla volta, lo propongo a voi e cosĂŹ si genera un repost:
Repetita iuvant alla fine. đŸ•”

Qui siamo in un quartiere adiacente al centro di Tirana.

Per l’esattezza, proprio davanti all’entrata del condominio, in cui sono cresciuta! 🏠

Questa struttura bizzarra in cemento armato, “rifugio”, parente stretto dei bunker, se non “cugini” di primo grado, ha convissuto con noi per tutta l’infanzia nella piazzola antistante al condominio.

Era l’inevitabile ”compagno di giochi” di noi nati a Tirana durante il regime.
Non perché ci faceva simpatia od era di compagnia, ma per il semplice fatto che ce lo trovavamo sempre tra i piedi.

Il rifugio rimaneva da anni fisso, immobile nella piazzola antistante del nostro condominio e, volente o nolente, con la sua arroganza ed invadenza, metteva sempre il naso tra di noi e la nostra quotidianitĂ .

Nell’entrare o uscire dal condominio, con questo soggetto imponente e soffocante in vista, per il percorso giornaliero dovevi zigzagare, quasi in modo inestricabile.

Questo nostro compagno Rifugio, non era alla fine poi cosĂŹ passivo e taciturno anzi, il contrario:

a volte, quando meno te l’aspettavi e stavi ad esempio, a dormire beatamente nel tuo letto in piena notte, sentivi d’improvviso le sue graffianti “urla”, la sua ricerca disperata di attenzione, che ti penetravano nelle orecchie.

Quest’ultime consistevano in una sirena di allarme che ti metteva addosso una paura non indifferente, facendoti svegliare di colpo per cui, ti dovevi alzare velocemente, prepararti e vestirti, per andare dove?

A fare visita quindi a questo compagno antipatico, Rifugio!

Ecco, tutti ammassati dentro il Rifugio per le prove di emergenza “attacco nemico” di turno
!

Una visita collettiva la nostra, da parte di tutto il condominio e del vicinato nel suo habitat.
Si trattava di una “visita” forzata questo accesso al Rifugio e valeva per ogni quartiere, dettato dalla ideologia e dalle norme prefissate da parte del sistema al potere e chiaramente, guai a chi disobbediva o contestava.

C’erano state in effetti delle persone che probabilmente avevano trasgredito a queste regole e ad altro di simile, ma dopo un po’, di quelle persone, sfortunatamente, non si era venuto a saper piĂč nulla.

Che il Rifugio cinico li avesse inghiottiti
?

È risaputo che la memoria visiva collettiva fissi inesorabilmente a lungo andare dei soggetti, parte integrante della struttura architettonica urbanistica del luogo in cui ci si Ú cresciuti, che essi siano elementi naturali o antropizzati.

Per cui si memorizza eventualmente la vecchia fontana del quartiere; un pozzo; un muretto su cui si passava da seduti qualche pomeriggio in comitiva a confidarsi e a ridere spensierati; un albero, sotto cui frescura ci si riparava nel picco del caldo; un edificio memorabile per determinate cause; un monumento, ecc.

Ecco, la mia memoria e quella dei miei vicini di casa di Tirana invece, conserva in modo inscindibile un elemento tanto inquietante, quanto insignificante, un “Rifugio” blindato, fortificazione tipica dell’era della dittatura.

Finalmente questa foto oggi ne testimonia solo una reliquia, un brutto ricordo, in quanto, il Rifugio famigerato, di recente Ăš stato fatto saltare in aria e il suo posto l’hanno occupato un’altalena ed un mini parco giochi per bambini


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