Se da altre parti in regione, le pittule o pettole, si preparano alla vigilia di Natale(Foggia) o il giorno dell’Immacolata (Brindisi), nella parte estrema della Puglia questo piatto è tradizionalmente legato alla festa di San Martino, l’11 novembre, quando alla fine della fermentazione del mosto arriva in ogni casa il vino nuovo da bere in compagnia come buon auspicio per il futuro.
Le pittule però, è chiaro, si possono però preparare e gustare in ogni periodo dell’anno. Alcuni ristoratori del posto le propongono come antipasto, spesso per accompagnare un bel piatto di cozze.
Buone anche fredde, le pittule si possono inoltre gustare inzuppate nel miele, nel cotto di vino o di fichi o semplicemente ripassate nello zucchero, per colazione.
Inoltre, rappresentano un ottimo accompagnamento con i fiori di zucca fritti, altra specialità salentina ereditata dalla cucina antica e tradizionale del territorio.
In estrema sintesi, si tratta di piccole sfere di pasta lievitata molto morbida fritte in olio bollente. E oltre che in Puglia sono molto diffuse anche in Basilicata, Campania e Calabria.
Quelle pugliesi, però, sono da qualche anno inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) riconosciuti dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Come gran parte delle ricette tramandate di generazione in generazione, l’origine delle pittule è pressoché sconosciuta. Prepararle, però, è semplicissimo.
Così come sono semplici gli ingredienti necessari: farina, lievito di birra, acqua, sale e olio di semi.
Per prepararle prima di tutto bisogna riscaldare mezzo litro di acqua in una pentola abbastanza capiente. Una parte dell’acqua, più o meno una tazzina, serve invece per sciogliere il lievito.
Dopo aver versato un po’ di acqua sulla farina (500 grammi), bisogna lavorare di gomito per impastare a mano. Poi si versa tutto in una pentola, sbattendo bene il composto al quale aggiungere di tanto in tanto altra acqua.
Questa operazione deve durare almeno una decina di minuti, cioè fino a quando l’impasto non risulta molto morbido e appiccicoso.
Successivamente si copre la pentola con un canovaccio o con un coperchio e si lascia lievitare il tutto in un luogo caldo per minimo un’ora.
In seguito, bisogna riscaldare un bel po’ di olio per friggere e versarci dentro, in un secondo momento, l’impasto a cucchiaiate oppure formando delle palline con le mani.
Le pittule devono galleggiare nell’olio bollente, rigirate per colorarle in modo uniforme, scolate su carta assorbente appena diventano dorate, servite caldissime e gustate. Come contorno o da sole.
Questa, però, è la ricetta tradizionale, senza aggiunte: in base ai gusti si possono farcire in diversi modi. Per esempio con pomodori pelati, capperi, origano e alici, baccalà, gamberi sgusciati cime di rapa lesse, ricotta e olive nere. Ad ognuno le sue pittule.
Pittule o pettole
Pittule salate o dolci?
INGREDIENTI
Quantità per circa 30 – 40 pezzi
Per l’impasto base:
500 gr di farina ‘
400 gr di acqua circa
10 gr di lievito si birra fresco oppure 1 cucchiaio di lievito di birra secco
1 cucchiaino di olio extravergine
un cucchiaino di sale
1 lt di olio per friggere
Per la versione salata:
2 cucchiai di olive nere snocciolate
2 cucchiai di olive verdi snocciolate
Per la versione dolce:
Procedimento per preparare le pittule
Prima di tutto preparate l’impasto in una ciotola, mescolate la farina con lievito secco ( se usate quello fresco scioglietelo in 1 cucchiaio di acqua presa dal totale) e il sale.
Poi fate un buco al centro e aggiungete acqua e olio.
Infine mescolate con un cucchiaio o forchetta fino ad ottenere una pastella molle
Dividete quindi l’impasto a metà per avere le pettole salate e quelle dolci. Oppure potete scegliere di realizzarne un solo tipo aggiungendo quindi il doppio delle olive all’impasto base.
Aggiungete le olive snocciolate e asciutte tagliate a pezzetti in una metà. Coprite con una pellicola.
Infine lasciate lievitare in luogo temperato circa 26 – 28 gradi ( forno spento con luce accesa) per circa 2 h fino a quando l’impasto non ha triplicato di volume:
Infine cuocete i vostri bocconcini in un pentolino a bordi alti colmo d’olio ben caldo.
Pittule o Pettole dolci
Friggetele per prime; circa 3 – 4 pezzi alla volta.
Prima di tutto servitevi di un cucchiaio con cui dovete prelevate un pò di pastella; fate scivolare con il dito il pezzetto di impasto dal cucchiaio all’olio bollente. Vedrete che si gonfieranno immediatamente, girate più volte e lasciate dorare per circa 1 minuto e mezzo – 2 .
Pettole salate
Friggete in abbondate olio 3 – 4 pezzi per volta con lo stesso metodo indicato sopra per circa 2 minuti fino a doratura. Scolate su carta assorbente.
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