Di Nicola Eynard
Da più di 4 anni frequento regolarmente questa città. L’ho vista cambiare, crescere, trasformarsi a vista d’occhio.
Mi ci sono subito ambientato e affezionato, pur nelle sue opacità, miserie e contraddizioni.
Dal balcone di casa vedo risplendere la nuovissima torre degli MVRDV, con il profilo dell’Albania in rilievo e, subito sotto, uno dei pochi brani rimasti in centro della vecchia Tirana informale, sempre più degradata.
Ma ci sono anche nuovi quartieri di case economiche, come il complesso Mengalem dello Studio OMA, denso insediamento di cubi colorati, dove subito hanno aperto dei bar.
Al vicino lago di Fark si sta realizzando un anello ciclopedonale a prezzo di un imponente assalto di ruspe e metri cubi di case di lusso per chissà chi. Ma resiste il delizioso La Fattoria Agro Farm che, cosa rarissima qui, non diffonde musica, lasciandoci ascoltare il vento tra le foglie e il belare delle pecore.
E a poco più di 20 km di bicicletta si raggiungono incanti della natura come il lago di Buville, dove c’è perfino un ardito belvedere a sbalzo dove sentirsi il Re del Mondo.
Aggiungo solo che ormai, per una gita di Pasquetta nel rispetto della tradizione (bagnata), bisogna proprio venire in Albania 🙂