Home Approccio Italo Albanese LIRICA DELLA POETESSA MARIA TERESA LIUZZO (ITALIA)

LIRICA DELLA POETESSA MARIA TERESA LIUZZO (ITALIA)

DANZA LA NOTTE NELLE TUE PUPILLE” 

Di Mehmet Rrema Kruja – Scrittore – Poeta – (Albania)

Dopo aver letto con grande desiderio questa raccolta di poesie della poetessa Maria Teresa, mi sono trovato di fronte a un dilemma. Scrivere quello che sento o accontentarsi di un grazie. Scrivere di questa raccolta o di un libro di questa talentuosa poetessa e scrittrice non è del tutto facile. Tuttavia, scriverò due parole sul testo della sua creatività Lirica, questo genere di poesia è uno dei più sensibili, più belli e più comunicativi nelle relazioni umane e assolve completamente il suo compito artistico.

Nasce nei cuori sensibili e si presenta nella maggior parte dei casi come una bellissima melodia che emoziona con suoni pieni di brezza e di profumo, ricchi di figure e di colori. Ci avvicina e riempie la nostra anima con i colori più belli che madre natura ha creato e crea in ogni momento. Il testo è antico quanto la parola stessa, e quando i suoni venivano trasformati in parole, il poeta chiedeva di usare e trovare la parola più bella. La forza espressiva di Maria Teresa è incommensurabile.

È capace di far posare la luna in un prato fiorito e di farla danzare con le Fate, di livellare la montagna e trasformarla in un campo proprio perché un ragazzo, in sella al suo cavallo, possa andare il più velocemente possibile dalla ragazza che ama. In un altro caso trasforma il mare in un deserto, in un altro è capace di creare laghi e fiumi per riempirli con le lacrime di una ragazza tradita o di una madre che ha perso il figlio. Ridesta la poesia albanese. Naimi chiamò le montagne dell’Albania e gli uomini alti che chiamò querce alte ed era pronto a raccoglierli nel prato dove il pastore compì la zura. 

Migjeni ha trasformato la miseria che affliggeva il Paese in un morso, un morso che si attacca alla gola, e con questo ha creato un’era. Allo stesso modo, EsatMekuli bruciò il sole al tramonto _” Il sole a ovest Nel fuoco ardente Bruciò…” – O Gasper Pali che porta nella sua stanza le streghe con il loro diluvio, nel momento in cui, dopo aver visto la sua città in profonda miseria, è pronto a gettarsi nel fiume, trascinato dalle ingiustizie. “Mi uccidevi. Vagano nella mia stanza”. Ci sono poeti che portano nuove tendenze e arricchiscono ogni giorno il fondo della poesia albanese. La silloge poetica della venerata poetessa italiana Maria Teresa Liuzzo è una meravigliosa raccolta di poesie, dove la lirica occupa il posto principale, dove le metafore separate, armoniosamente collegate tra loro, creano strofe e poesie, sì che tutta la poesia sia un’unica metafora:unendo in un filo d’oro queste perle estratte dai molluschi, con la stessa attenzione di un collezionista, viene a crearsi una collana oggetto di desiderio che tutti vorrebbero avere. L’autrice con un ricco linguaggio figurativo, con i colori e i toni più belli, ci presenta la natura come dentro una bellissima notte. Il cielo, le stelle, la luna, il mare dalle onde furiose o calme, sono l’impasto in cui il poeta mette il lievito per far emergere il pane che ci lascia una fragranza che non si può cancellare dalla nostra memoria. “Ricompongo le acque affinché i sogni non anneghino”, dice la Liuzzo. Quindi non vuole mai far annegare i bellissimi sogni dell’umanità. Ella è pronta a trasformare la parola in roccia per scolpire eternamente l’amore come struttura che sostiene la vita, “Ricompongo acque affinché i sogni non anneghino.

Faccio delle rocce pagine di parole innamorate: nelle mani è il tessuto della vita”. Il coraggio dell’autrice di descrivere così chiaramente tali panorami di vita, ci stupisce per la loro bellezza a farcirabbrividire, mentre la nostra poetessa Maria Teresa cammina orgogliosa e audace, determinata ad abbellire le forme della sua espressione, ricamando ogni verso, strofa o poesia dai messaggi belli e molto chiari, soprattutto nel tempo attuale, in cui molto nella societàsta cambiando in nome dell’universalità, dove il vizio è spesso posto su un piedistallo. La poetessa Maria Teresa contrappone questo fenomeno all’amore. La sua lirica potente prende tra le braccia la sua bianca colomba e dopo aver attraversato tante notti e mari, dolori, delusioni sul filo del coltello, ci raggiunge, forse un po’ stanca, ma apre velocemente i petali del vento – amore. Allora, solo l’amore, ci dice il poeta, è inarrestabile prima di tutto, per raggiungere la sua meta, il cuore dell’umanità. Lì fiorirà, prima o poi, per garantire pace e speranza. “Oh! Amore, quante notti e quanti mari ha attraversato il dolore tra lame d’inganni di un giocattolorotto”! Ella è pronta a sopportare qualsiasi sacrificio affinché il cuore dell’umanità possa gioire.

Troviamo questi messaggi tra i versi delle liriche di Maria Teresa. –“Intreccio cieli fioriti, e gemme di mandorlo ti regalerei, se il tuo cuore potesse ascoltare” – dice in un’altra poesia, così è pronta a trasformare le stelle del cielo in sussultiper un cuore che possa sentirli, per un cuore che si riempie d’amore e sente il suo battito. Questa è la forza espressiva dei testi, questa è la forza dello straordinario talento di Maria Teresa che in questa raccolta poetica comunica con la luna, le stelle, il buio della notte, il mare, le galassie, l’universo; passando da una poesia all’altra, sembra che la poetessa sia seduta in una normale sera all’imbrunire, studiando e seguendo con attenzione i fenomeni che accadono intorno a lei nell’arco di una notte, “Nell’algida armonia di sogni morti scavano i templi dentro le parole con sapienza d’artigli”, nelle bocche il fuoco scava ed evidenzia i templi all’interno delle parole…

Sì. È vero. Nelle parole, nei versi e nelle poesie dell’autrice ogni lettore attento può estrarre templi che resistono ai secoli e ispirano l’umanità. La lirica di Maria Teresa a volte ci porta su verso il cielo, a volte riempie il petto di stelle, a volte muore come il mare… Ma può il mare morire? No mai! E l’ispirazione e la creatività della poetessa non si sono mai fermate. Ha riempito l’anima di stelle luminose che danno luce eternamente all’umanità, “O Stelle! Accese sul mio petto! Sorgono giorni trascorsi, tormentati ma il bambino lo sa.

Oh, Morire, come il mare”. La Nostrasembra a volte entrata in un mondo di illusioni e sogni che, a volte sembrano spaventosi, surreali, ma continua a vivere con attenzione ogni fenomeno della vita, della natura e della psicologia umana. Ad ogni passo si scopre qualcosa di nuovo, in ogni verso viene trasmesso un messaggio, “Sovrano, poi, il silenzio, fatto d’illusioni e d’inganni, i cuori si uniscono ed è nostro il volo della rondine nell’attimo infinito”.

Noi, dice, in ogni momento incontriamo illusioni e delusioni, ma è lì che dobbiamo trovare la forza per chiamare il nostro cuore, i nostri sentimenti puri, e da qui prendere il volo come le rondini della speranza. Prendiamo il volo della speranza, e poi, quando siamo davanti a una fitta nebbia ecco il precipizio dove si raccolgono i lamenti dei nostri giorni perduti “Eco del silenzio”. Nelle poesie di questa poetessa risuona potente una forza espressiva come Haiku e il silenzio più profondo, e questa eco è più potente delle parole stesse “Nell’eco dei silenzi si accorderanno i nostri abissi? Ti coltivo nel pianto dei giorni perduti quando triste, la memoria cerca le tue mani”. Il cuore più duro può resistere allo sguardo del povero?

Quando scrive d’amore, la poetessa con pochi versi ci regala panorami infiniti, dove l’amore trova la rugiadaper sbocciare cancellando ogni ombra di indecisione come nei versi successivi “Tu, il mio tutto, riposa sul mio seno. Ora si spezzano le ombre come il pane”. Ilpersonaggio si rivolge alla persona che ama: – tu sei il mio tutto, riposa nel mio seno, le ombre si sfaldano come il pane spezzato, “La città è un manichino di polvere nel vano pianeta che ci inganna.

Ci guida il germe dei ricordi – dove? non importa, – Cerco libertà tra le parole incompiute”. Stando nel suo punto d’osservazione, la poetessa, tra migliaia di stelle lucenti, in mezzo all’oscurità, si scaglia come una voce che risuona nelle orecchie, come un carico di pietre che scendono dalla montagna sotto forma di una cascata spumeggiante. “Spiegami perché nel tanto buio che percorro ti individuo tra migliaia di stelle e t’ascolto come il suono della chiara sorgente, mio primo sorso d’acqua.” Ricordi vividi…

Mentre la poetessa si trova nel suo punto di osservazione, studiando ogni fenomeno che appare davanti alla sua immaginazione, i ricordi le arrivano come da un monitor in rapido movimento. Ricordi vividi simili a un istante appena passato o come un tempo lontano, ma che riporta alla mente le immagini, qualunque siano i ricordi; questi evocano nel poeta sentimenti non sbiaditi, mai dimenticati. È pronta per racchiuderli, rianimati, in un ritorno nella cornice della vita. La struttura degli inni e della narrazione in versi, sul piano teorico, è uno spazio libero che si materializza così brillantemente nei versi poetici della poetessa Maria Teresa, regalandoci una serie infinita di panorami tratti da un’attenta osservazione della vita e dei fenomeni, dalle vite e dai sogni delle persone che circondano l’autrice. 

Questi panorami sono inafferrabiliperché i versi del riassunto poetico sono fluidi, costruiti su elementi di un linguaggio analogico che assume la musicalità di un canto poetico, pieno di intonazione. Ogni verso è un messaggio a sé, è la voce dello sforzo messo di fronte al tempo mostruoso, che cerca di spogliarci e disfare le nostre azioni. E proprio qui è chiarissimo, perché la trasparenza dei versi, la musicalità, la rima, lo rendono accessibile a ogni strato della società, mentre la metafora che talvolta veicola la psico-filosofia del verso, eleva i valori poetici e i livelli delle poesie nel loro insieme.

Negli inni occasionali della poesia di Maria Teresa, emerge anche la musicalità che ha la sua poesia, e questa bellezza stilistica della poesia rende il verso ancora più dolce e caro, rende la poesia più bella, il che ci porta dalla parte della fantasia e ci accompagna attraverso le galassie dell’universo. Leggendo le poesie di questo libro, spesso abbiamo la sensazione di volare davvero tra le stelle, accanto alla luna o come i gabbiani, sorvoliamo le onde del mare che spesso sembrano danzare al loro ritmo. E infine auguro alla poetessa Maria Teresa Liuzzo di proseguire consuccesso nella sua bellissima opera! 

Mehmet Rrema Kruja – Scrittore – Poeta – (Albania)

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