DI GUIDO PAGLIARINO (Scrittore – Saggista – Critico Letterario)
Maria Teresa Liuzzo, Eutanasia d’Utopia, poesie, Jason editrice, 1997. E’ un caso raro di poesia – poesia, se così posso dire, la silloge ”Eutanasia d’Utopia” che l’autrice Maria Teresa Liuzzo mi ha gentilmente donato.
Tra le migliaia di libri di versi che annualmente si stampano, parte dei quali giunge sulla mia scrivania, pochi non hanno offeso i torchi – o, modernamente, il computer – e pochissimi, come questo, riescono a prendere il lettore, con gioia. In un panorama normalmente squallido di prosa verticale, di stili di traduzioni, di banalissimi argomenti, di un piangersi addosso, ecco un’opera autentica e comunicativa: un caso di felice connubio di forma, in ritmi versi liberi e personali metafore, e di contenuto; un caso di distillato poetico – esistenziale che trae da una comunione tra sofferta realtà e soggetto, decantata, sublimata nell’alambicco del cuore ed espressa coll’indispensabile ausilio della perizia metrica, oggi assai rara.
Ho intuito in ”Eutanasia d’Utopia” un’ottima conoscenza della poesia classica italiana, indispensabile scuola che oggigiorno pochi nostri poeti, purtroppo, ritengono di dover frequentare prima di porre mano alla penna, preferendo semmai opere straniere tradotte in nessuna o, al più, in quasi – poesia: perché non è traducibile, veramente, la poesia, neppure dall’autore stesso quando conosca, più o meno, e più sovente benino, l’altrui lingua, in quanto ciascuna ha le sue peculiarità; semmai è inimitabile, ma non è più la stessa: si pensi all’imitazione di Leopardi de La foglia frale, da Antoine-Vincent Arnault, superiore all’originale. Credo che ogni poesia straniera dovrebbe essere accompagnata sia da una traduzione il più possibile fedele sia da un’imitazione più libera e più poetica.
Mi sono dilungato su questo perché ”Eutanasia d’Utopia” insieme ad una nuova opera di Maria Teresa Liuzzo, ”Genesis”, sarà pubblicata negli Stati Uniti e in Inghilterra con traduzione inglese a fronte. Nuova prova, questa, del valore dell’autrice, dopo l’interesse suscitato dalle sue opere precedenti in molti valenti critici italiani.
Se è vero, come penso, che ormai tutto, nei millenni, è stato detto in poesia, resta la differenza tra le diverse personalità degli autori, ciascun individuo unico; e quando, raramente, una personalità poetica ha la potenza e la maturità umana di quella di Maria Teresa Liuzzo, ecco vera, originale poesia.
Guido Pagliarino
Torino – Giugno 1998