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Per noi italiani all’estero, in novembre cade la SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO

SPIGOLATURE NOVEMBRINE A TIRANA (parte prima)

Di Cristina Lovat

Il mese di novembre è sempre un mese particolare per le scuole albanesi.

I giorni 28 e 29 Novembre sono i giorni delle Feste Nazionali: la FESTA dell’INDIPENDENZA da 500 anni di dominazione ottomana, il 28 novembre 1912, e la FESTA della LIBERAZIONE dal nazismo, collocata convenzionalmente da Enver Hoxha al 29 novembre 1944.

Quest’anno, osservando le pagine Facebook del mio liceo e di altre scuole della città, mi è parso di cogliere una nota più carica del solito nel celebrare la prima festa, chiamata anche “Festa della Bandiera”, con video e immagini spettacolari, all’insegna dei colori nazionali, rosso e nero, e di un robusto patriottismo.

Mentre più in secondo piano del solito mi è parsa la seconda festa, quella che da molti albanesi è vissuta con dolore, perché di fatto segnò l’ingresso nel periodo buio della dittatura di Enver Hoxha.

I conti con la storia- qui lo dicono in molti- non sono mai stati fatti in Albania: non ci sono stati processi ai carnefici, non ci sono stati risarcimenti delle vittime, mai è stato risolto il problema della restituzione delle proprietà.

La transizione dalla dittatura alla democrazia non è stata gestita da una classe politica preparata (a detta di chi è stato parte di quel processo) ed oggi, dove i livelli di vita sono decisamente cresciuti, dove gli albanesi non partono più alla disperata con i gommoni dei clandestini, mi pare tuttavia di registrare una pericolosa caduta della speranza.

La diaspora non è finita: un giovane albanese su 4 cerca di andare a lavorare all’estero.

Io ascolto, cerco di capire, e mi pare che, al netto di tutto, ci sia anche un’ansia collettiva di partire.
Le scuole cercano di radicare i ragazzi anche celebrando con più enfasi del solito la “Festa della Bandiera”?

E, per finire, mi chiedo come mai non sia stata istituita in Albania una festa che celebri la fine della dittatura.

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SPIGOLATURE NOVEMBRINE A TIRANA
(parte seconda)

Al Gjimnazi “Ismail Qemali”, Tirane , la SEZIONE BILINGUE ITALO-ALBANESE ha proposto la MERENDA SOLIDALE a scuola, mettendo in vendita torte, focacce, pizze, dolci della nostra tradizione, preparati dagli studenti. Il ricavato verrà impiegato per comperare cibo per famiglie in difficoltà o anziani soli.

Ci siamo appoggiati ad una organizzazione laica della città e ormai manca solo di provvedere all’ultima fase: l’acquisto del “cibo solidale” la preparazione delle scatole e la loro consegna, tutte operazioni fatte con le studentesse e gli studenti che vorranno partecipare, in orario rigorosamente extrascolastico.

Sempre per la “Settimana della Cucina Italiana” siamo riusciti a fare squadra con la Scuola Italiana a Tirana , dove, a fianco dei bambini e delle bambine della Primaria, che avevano preparato piatti della cucina regionale italiana, studenti della Sezione Bilingue hanno allestito un PUNTO INFORMAZIONE SULLA STORIA di piatti della nostra tradizione, con belle schede dedicate al gelato e al panettone, alla pasta e al risotto, al tiramisù e al torrone, e ad altri piatti ancora, schede tutte curate nella grafica e gradevolmente presentate agli ospiti, curiosi e disponibili, primi fra tutti, dall’ Ambasciata d’Italia a Tirana, la Dirigente dell’ufficio Scuole, prof.ssa Eva Bambagiotti e il dott.Sergio Alias.

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