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IL GRANDE SCRITTORE E STORICO- SAGGISTA E POETA ASTRIT LULUSHI SCRIVE DI MARIA TERESA LIUZZO

Esprimiti… Astrit Lulushi I pensieri spaventosi cambiano la natura quando si parla, diventano psicologicamente sani. Il romanzo “Sto parlando, ora” di Maria Teresa Liuzzo è magnificamente abbozzato. Parla di un misto di povertà umana, violazioni della personalità, sofferenza, violenza.

La maggior parte dei personaggi promuove il male, la sconfitta; Maria fa la buona nipote; esce da questa battaglia, come un bambino lavato nel sangue alla nascita, che muore; e con una penna, come Dante Alighieri, dipinge con le parole la via dell’inferno. In questo viaggio è accompagnata dal Principe immaginario, dove trova sostegno mentre attraversa l’abisso degli orrori pieni di anime pentite.

Maria diventa simbolo del pensiero di Heidegger: “Nel linguaggio della solitudine, che è la casa dell’essenza, svanisce” Da un verso all’altro, da una storia all’altra, si trasforma in un essere libero nel suo inconscio. “La vita non consiste semplicemente in eventi…”.

I fatti non esistono in se stessi, va raccontato tutto. Parlare è fondamentale per mostrare agli altri che la vita non può esistere senza la sua narrazione, così come “le arti non possono essere ammirate senza la loro rappresentazione”. Il libro è un invito alle persone di tutto il mondo per “parlare…’, per essere liberate dal passato oscuro, anche se “libere” di venire alla luce dalle tenebre.

Guardando al passato, ricorda quando il suo sguardo affamato si rivolse al Creatore implorando di liberarla dalla miseria, viva. Dove il pane era povero di sale e il sonno era tormento, lei pregò gridando: “Oh Dio, ti prego, salvami o uccidimi!”.

La morte rivela una nuova identità e ora… Parla! Nessuno ha pianto per la morte di Mary. Forse perché nessuno lo sapeva. È stata abbandonata silenziosamente e dolorosamente nello stesso modo in cui aveva vissuto, come un dolce sospiro di vento.

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