Home Gjeo-Ekonomia Pugnalare un amico alle spalle è una cosa schifosa, qui si tratta...

Pugnalare un amico alle spalle è una cosa schifosa, qui si tratta di aver pugnalato un’intero popolo amico dell’Italia, il popolo Albanese!

Un popolo da sempre amico degli italiani.
E tutto ciò per colpire politicamente Giorgio Meloni, sui centri per migranti in Albania . Uno schifo.

Di Salvatore Albelice

Mi riferisco alle due puntate di Report su Rai3, dove l’obbiettivo era quello di infangare il governo sulla questione migranti, dipingendo l’Albania un paese di narcotrafficanti e un paese dove, criminalità e istituzioni sono la stessa cosa, e far passare il messaggio elettorale per le europee che il governo italiano fa affari con un governo di criminali. Ma da quale pulpito viene la predica? Può l’Italia , un paese dove decine di servitori dello Stato sono stati assassinati? Magistrati, carabinieri, poliziotti e migliaia semplici cittadini che hanno pagato con la vita, per aversi messo contro le quattro organizzazioni criminali di stampo mafioso: Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita.

Doveva essere L’albania a non farsi contaggiare da un paese, l’Italia, dove la criminalità e la corruzione, la fa da padrone sia con i governi di destra che di sinistra.

Per quello che mi risulta , l’unico giudice assassinato in Albania è stato Skerdilajd Konomi, 35 anni, magistrato presso la sezione civile del Tribunale di Valona , rimasto ucciso durante un attentato nel 2011. In Italia si contano a decina…

Il primo ministro albanese Edi Rama , ha chiesto di chiarire la situazione, ha rilasciato un’intervista a Report che trovate in allegato.( Il gruppo socialista europee che il primo ministro Edi Rama ne fa parte , dall’inizio dell’accordo Italo-albanese ha fatto forti pressioni al presidente albanese Edi Rama per non concludere l’accordo )

Un fatto sconcertante innanzitutto, perché come dice: Edi Rama, sono tutte delle mezze verità”, delle bugie che nessuno si merita, fosse solo una persona figuriamoci uno Stato.

Sono 30 anni che conosco il popolo Albanese, oltre quasi 10 anni di permanenza in Albania e so di cosa parlo , a differenza di certi giornalisti d’inchiesta che giornalisti non sono, ma sono solo delle prostitute intellettuali.

La cultura albanese sulla sacralità dell’ospite, cioè, l’ospite in Albania è sacro, ha impedito Edi Rama di accompagnare a calci nel sedere questo pseudo giornalista d’inchiesta.

Poi , fallo con un paese che ha visto l’Italia come un paese fratello più grande ,dove la storia ci lega da secoli, dove l’Italia ha tradito le aspettative del popolo Albanese dopo la fine del comunismo.
Se alla caduta del muro di Berlino nel 1989 l’Italia faceva il suo lavoro in l’Albania , in 10 anni si poteva passare dalla dittatura comunista alla democrazia ,da più da 20 anni l’Albania faceva già parte dell’Ue.

Uccidere un uomo è cosa da poco, influenzare l’opinione pubblica produce effetti più duraturi e devastanti.

Uno dei “grandi progressi” di questo secolo è stato, senza dubbio, il graduale passaggio dalla guerra convenzionale alla guerra dei media, cioè alla disinformazione! Questo succede da molti anni per l’ Albania “grazie” anche alla stampa internazionale.

Non si parla mai della criminalità olandese, belga,francese, tedesco dove i clan di narcotrafficanti trafficanti dilagano.

Questa disinformazione senza freni deve finire. L’Albania è davvero stanca. Stanca per quanto accade da anni in Europa, stanca dei pregiudizi e del terrorismo intellettuale , che da anni i governi, i partiti politici e gli organi di stampa del vecchio continente mettono in atto.

Questa Albania, vittima anche dell’incapacità da parte della sua stessa stampa di reagire e di fare qualcosa di concreto per la propria terra. I politici albenesi hanno delle responsabilita’, ma i giornalisti ancora di piu’….(Lo dico da Giornalista)! Senza dimenticare che il popolo Albanese è uscito da una dittatura ben peggiore di quella dell’Unione sovietica per decenni l’Albania come la Corea del nord, per capirci.

Bisogna chiedersi per quale ragione, gli organi d’informazione internazionali continuino ad avere questi pregiudizi nei confronti dell’Albania…

Il discorso non è nuovo: l’Albania, con mille sacrifici, sta cercando di scrollarsi di dosso l’immagine simbolo della corruzione
politica e della criminalità. Ma se la gente comune può far poco per ribellarsi alla disinformazione, tanto potrebbero fare i giornalisti Albanesi, tanto potrebbero fare i media. Naturalmente parliamo di quei media di buona volontà… e non quelli che fanno informazione col cavallo di ritorno tra Albania-Italia e viceversa.

La strada da percorrere da parte degli organi di stampa è importante, i giornali, i media, giocano un ruolo chiave. Influenzano l’opinione pubblica, creano polemica, invitano le persone a riflettere. Se il modo di giudicare l’Albania da parte dei media è solo negativo, come farà un semplice cittadino europeo, che non conosce la realtà e la storia , a costruirsi dentro la sua mente un’idea diversa?

E’ arrivato il momento di cambiare l’immagine dell’Albania e di raccontarlo per quello che è davvero! È l’ora di fermare la caccia alle streghe ed i pregiudizi! I media, gli intellettuali, le organizzazioni della societa’ civile, tutti noi, possiamo fare molto.

Infine , senza dimenticare che andare in vacanze in Albania , non è come andare in vacanza a Roma, Milano ,Parigi, Londra o Bruxelles, dove la criminalità dilaga è la sicurezza fisica del turista è a rischio come quella del cittadino. Quello che succede in queste “città sicure” in 24 ore, in Albania non succede neanche in un anno.

Share: