TRADUZIONE IN ITALIANO MARIA TERESA LIUZZO
DIRETTORE E FONDATORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” – ITALIA
GIORNALISTA – SAGGISTA – CRITICO LETTERARIO E D’ARTE – TRADUTTRICE – POETESSA – SCRITTRICE – EDITORE
EGO E ALTRO- UNO CONTRO L’ALTRO
Anche il rapporto tra l’uno e l’altro
secondo il filosofo Maurice Merleau-Ponty
in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo
e in qualunque ora si relaziona emotivamente:
è una questione di ”chimica”, di empatia.
Scatta la molla del cuore, nasce il seme del bene,
l’arco dell’amore fa scattare la freccia di Cupido.
Ma a volte il rapporto umano
tra l’essere e i suoi simili
crea tensioni e odio, rabbia, rivalsa.
Spesso è un odio ingiustificato e per futili motivi
dove il bello si trasforma in miseria umana,
croce dell’esistenza.
In questo caso si crea una situazione – a detta del filosofo Jean-Paul Sartre
a dir poco infernale che degenera
dal suo pensiero inquietante e prepotente.
Dall’altro arrivano ”i venti del male”, il suo animo sprigiona dolore
rimasto a lungo a covare nella sua mente.
L’EGO è come un campo di battaglia
assediato da un nemico feroce, assurdo e incosciente.
Ma anche l’altro si lamenta di ME,
della mia esistenza, critica il mio mondo,
il mio modo di essere, le mie virtù, persino i miei pensieri.
Sono anch’io un problema per gli altri.
Divento anch’io un inferno insopportabile per l’altro.
Così ai suoi occhi sono io il problema
che dà preoccupazioni e fastidi a non finire,
per me, per lui e per gli altri.
Condividiamo la presenza umana come Eros e Thanatos:
la dualità dell’esistere nell’eterna lotta tra bene e male.
Tra il buono e il cattivo.
Nel buio dell’alterità si nasconde l’apparenza.
Copre i suoi difetti e i suoi mali con un raggio di luce
che benefica il suo operato
e giustifica aggressioni e ogni tipo di azione.
E’ santificato e giustificato come un caso di difesa
in nome dell’Umanità e dei suoi valori.
Classificare il comportamento degli altri
e giustificare il terrorismo nel mondo
è mancanza di rispetto umano, sfiducia totale.
Sono le code dell’inferno le origini del male
che affligge l’Umanità, quel fuoco che Sartre menziona
nell’inferno della vita, mentre per il filosofo inglese William Blake
il matrimonio è tra paradiso e inferno.
C’è un conflitto di coscienza tra l’IO e l’ALTRO.
L’ALTRO mi tormenta per sempre, in me c’è alterità,
lo ”smuoversi” nel mondo,
il panta rei di Eraclito,
il tutto che scorre e lava i peccati del mondo.
Chi litiga costantemente con me si muove attraverso il mondo
allo scopo di rendere difficile il mio operato.
Infatti secondo il filosofo Friedrich Hegel,
l’apparizione dell’altro è soltanto il mio alter ego
nell’immediatezza dell’esperienza del conflitto.
L’EGO vuole diventare il suo obiettivo e per manifestarsi di fronte all’altro,
la mia autocoscienza deve essere riconosciuta come tale
da altre coscienze.
In tal caso non posso dire ”IO SONO”.
E rivendico la mia libertà in questo conflitto di coscienza
finché l’altro non mi avrà riconosciuto come persona autonoma.
Posso condividere me stesso con un essere libero.
Questo riconoscimento è il risultato di una feroce battaglia tra Me e l’Altro.
Ognuno di loro persegue la morte dell’altro ed esclude la sua esistenza.
Come diceva Hegel, uno di loro uscirà vittorioso da questa battaglia.
Chi sceglie la libertà della propria vita
spesso rimane sconfitto dalla sua stessa scelta
in quanto la vita è più bella della libertà.
Ma il vincitore non uccide lo sconfitto,
ne approfitta per farlo schiavo e suo servitore.
Secondo Sartre l’IO è per l’ALTRO.
L’Altro è strumento della sua conoscenza,
un mediatore essenziale tra me e me stesso
solo attraverso l’Altro.
Non posso conoscere me stesso solo attraverso l’Altro.
Non sono consapevole della Mia esistenza,
salvo in presenza dell’Altro.
L’ALTRO mi fa realizzare, riconosce i miei difetti
e mi rendo conto dei miei errori
ma d’altra parte – come diceva SARTRE – questa consapevolezza di me stesso
attraversa l’Altro facendomi specchiare dentro
di fronte agli Altri.
Mi obbliga a riflettere quando parlo, mi fa controllare i miei gesti,
il mio stato comportamentale per evitare di perseverare nell’errore
nella vergogna, nell’inferiorità, ma di essere consapevole di fronte all’Altro.
Questa consapevolezza di me stesso limita la mia libertà.
Secondo il filosofo Julia Kristeva, – STRANIERI A SE STESSI – tradizionalmente
com’è noto lei è straniera nella sua Nazione,
diventa straniera nel suo stesso Paese, come noi nel nostro stesso Paese in cui viviamo.
Ha gli stessi diritti di noi e gli stessi doveri.
Partecipa come noi nel servire e costruire la Nazione,
ma questo stano mondo lo troviamo nella lingua,
nella loro religione, nella loro guerra, dove l’altro è uno sconosciuto per l’IO e per la sua lingua,
la sua religione o per la sua razza.
Ma quest’Altro è cittadino del mondo (dell’IO) con gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Nei loro Paesi queste differenze di religione, di lingua, di etnia
si trasformano in tensione tra l’uno e l’altro.
E si accende un conflitto di odio, di supremazia che si chiama GUERRA CIVILE tra l’IO e l’ALTRO
a causa della razza diversa per lingua e religione.
Una tensione creata per il non comprendersi a causa delle varie diversità umane e sociali.
Dr. Abdeljabbar Choukri – Psicologo – Sociologo- Poeta e Romanziere – Casablanca
Marocco, venerdì 19 aprile 2024