” Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi…”
Il bellissimo brano intitolato
“Nei giardini che nessuno sa…”
di Renato Zero.
Un brano musicale malinconico e tenero, un messaggio che il grande artista vuole trasmetterci attraverso le sue parole e la sua musica, un vero inno alla fragilità dedicato a tutte le persone più deboli come gli anziani, i disabili, persone malate.
Versi di poesia e musica che ci commuovono profondamente e ci fanno riflettere su un argomento molto delicato, gli anziani, che vengono rinchiusi in case di riposo, lontani dai loro affetti e dalla loro casa.
Anche se vengono trasferiti in cliniche o case di riposo di lusso per loro è sempre una prigione.
Perché quando si diventa anziani, fragili e malati si diventa un peso per i propri familiari?
Perché dopo una vita di sacrifici e di amore verso figli e nipoti non si riconosce gratitudine?
A queste domande è difficile dare una risposta ma la realtà Oggi è molto triste!!!
E il mio cantante preferito Renato Zero fa emergere il suo grande affetto e amore verso queste persone con le sue meravigliose note musicali:
“Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
L’energia, l’allegria per strapparti ancora sorrisi. Dirti sì, sempre sì e riuscire a farti volare dove vuoi, dove sai senza più quel peso sul cuore “.
E allora mi rivolgo a tutte queste persone che rinchiudono, anche se in prigioni d’oro, i propri cari, con le parole di un proverbio cinese:
“Una famiglia che ha presso di se’ un anziano ha presso di se’ il più bello degli ornamenti e il più prezioso dei Tesori”.
E’ vero!
Mia madre era il più prezioso dei Tesori
Il più bello degli ornamenti. Accudirla e averla avuta con me mi ha data tanta forza.
E’ stata dura ma il regalo più bello era guardare i suoi occhi lucidi e sentirmi ancora figlia anche se i ruoli si erano invertiti.
Ora non sono più figlia
non ne sento più la PRESENZA
il profumo
lo sguardo
il calore
l’affetto
e una grande malinconia
una grande nostalgia
mi attanaglia il cuore.
Non abbandoniamo i nostri cari!!!
Non abbandoniamoli in queste case di cura asettiche e lontani dalle loro case e dai loro affetti.
E ANCH’IO come Renato Zero sarei disposta a donare i miei occhi pur di vedere queste persone nuovamente felici, di vederle tornare di nuovo a sognare, a volare liberi e vedere di nuovo il Sole
risplendere sui loro volti.