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Comunicato Stampa congiunto – Camera di Commercio Italiana in Albania e Confindustria Albania sulle preoccupazioni del recente andamento economico e prospettico in Albania

Tirana, 14 ottobre 2019 – E’ con una certa preoccupazione che la Camera di Commercio Italiana in Albania – CCIA e Confindustria Albania – Associazione degli Industriali Italiani in Albania leggono i dati recentemente diffusi da INSTAT sulla crescita del PIL nell’ultimo trimestre.
 
Per il secondo trimestre consecutivo, la crescita del PIL si è attestata al 2% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  
 
Secondo le stime del Governo la crescita avrebbe dovuto raggiungere il 4,3% nel 2019 e il 4,4% nel 2020.  Le previsioni della Banca Mondiale e del Fondo Monetario – che erano state più moderate – sono state successivamente riviste al ribasso per attestarsi ad un 2,9% per il 2019.
 
Da qualche trimestre l’economia albanese non sta pertanto crescendo ad un ritmo che permetta di aumentare l’occupazione e di migliorare i redditi.  
 
Una crescita del 2,31% non è da ritenersi soddisfacente ne sufficiente a generare nuovi posti di lavoro o rilanciare un ciclo economico virtuoso.
 
Non solo la crescita si è quasi dimezzata rispetto alle stime del governo per l’anno in corso, ma risulta dimezzata anche se paragonata ai tassi di crescita del 2017 (4%) e del 2018 (4,2%).
 
Sebbene sia innegabile che il peggioramento dei dati sulla crescita degli ultimi due trimestri dipenda in parte da questioni esterne e imprevedibili, come la scarsa piovosità negli ultimi mesi, sarebbe oggettivamente riduttivo circoscrivere l’analisi di tali negativi indicatori macroeconomici alla semplice minor produttività energetica nel Paese.
 
La preoccupante realtà è che tali numeri dipendono anche da un progressivo deterioramento, aggravatosi nell’ultimo anno, del business climate in Albania. La maggioranza delle aziende italiane e straniere, così come delle stesse imprese albanesi, segnala che troppe cose non stanno funzionando come annunciato, rendendo più difficile la nascita o lo sviluppo di attività economiche – la vera e naturale fonte di redditi e occupazione. Il funzionamento della Pubblica amministrazione desta altresì crescente preoccupazione negli investitori, stanchi di Funzionari pubblici che tendono a sottrarsi alle decisioni per cui sarebbero, invece, responsabili e ad ogni forma di dialogo costruttivo con le aziende; il sistema imprenditoriale ha evidenti difficoltà nel trovare interlocutori competenti, ottenendo solo raramente risposte adeguate. 
 
Questi ostacoli non solo alimentano la sfiducia delle imprese che operano in Albania con effetti negativi sulla loro propensione all’investimento, ma contribuiscono anche a peggiorare la percezione di rischio del Paese e la sua attrattività per qualunque altro potenziale investitore.
 
Ciò nonostante l’attenzione delle Istituzioni pare concentrarsi esclusivamente sul dibattito politico, senza analizzare le vere cause del rallentamento economico e del clima di crescente sfiducia che sembra coinvolgere gli imprenditori, preferendo invece ricorre ai soliti capri espiatori, normalmente attribuiti a fattori esterni.
 
La CCIA e Confindustria Albania sollecitano un immediato e rinnovato impegno da parte del Governo, dei suoi funzionari, di tutte le Istituzioni, ivi comprese le Associazioni di categoria al confronto sull’efficacia delle riforme e a porre in atto tutte le azioni necessarie a dare chiarezza, certezza e prevedibilità al business environment nel rispetto di regole giuste, condivise e trasparenti. Quanto sopra esposto è fondamentale al fine di una crescita sostenibile, capace di migliorare le condizioni di vita del popolo albanese e di avvicinare concretamente l’Albania all’Unione Europea, nell’auspicio di contrastare la preoccupante fuga, dal Paese, delle giovani generazioni.

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