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“Farsi conoscere equivale a farsi riconoscere”. La strategia Confapi Unionalimentari promuove il Good Food Piemonte

Crescere equivale a farsi riconoscere. Un binomio necessario per il made in Italy, ancor più se si tratta di cibo. Per questo Confapi e Unionalimentari, in uno con l’approvazione del piano per le fiere e le missioni sia in Italia che all’estero, hanno messo a punto un modello di difesa delle produzioni italiane basato sul diretto coinvolgimento dei consumatori finali: la creazione dell’indirizzo di posta elettronica [email protected] a cui chiunque può fare riferimento per segnalare casi sospetti di pirateria alimentare notando marchi o etichette fuorvianti.

“L’internazionalizzazione del nostro settore agroalimentare resta un imperativo delle strategie di sviluppo che adottiamo, e proprio per questo l’affermazione e la conoscibilità dei marchi del vero made in Italy è premessa vitale, e in ciò l’educazione alimentare è l’elemento in grado di segnare la differenza. L’abbattimento delle barriere commerciali fra gli Stati pone grandi opportunità e sfide soprattutto alle nostre piccole e medie imprese, ed è nostro preciso dovere far prevalere le prime attrezzandoci per le seconde”, commenta il presidente di Unionalimentari Confapi Italia, Antonio Casalini.

“Intendiamo proseguire e rafforzare, recependo l’invito dell’amico Presidente Casalini, il contributo delle imprese di Unionalimentari di Cuneo e del Piemonte all’export complessivo della nostra regione, e proprio perché quella cuneese è la provincia con il maggiore valore aggiunto alimentare di tutta la regione abbiamo lavorato per fare da apripista siglando una intesa con ente fiere di Parma e creando il marchio Good Food Piemonte, primi tasselli di un cammino che si rafforzerà nel nuovo anno, perché farsi conoscere, nel resto d’Italia come all’estero, equivale anzitutto a farsi riconoscere”, aggiunge il presidente provinciale di Confapi Cuneo e Direttore di Latterie Inalpi Spa Pierantonio Invernizzi.

“Unionalimentari, con la strategia di valorizzare il ruolo del consumatore finale, cioè di tutte le famiglie, nel riconoscimento del vero made in Italy, in un settore delicatissimo come quello agroalimentare, mette l’acceleratore sulle strategie di educazione alimentare che con il mandato di Casalini, di cui ho l’onore di essere Vice nazionale, hanno pienamente avuto inizio. Le nostre missioni estere, per promuovere i prodotti di eccellenza enogastronomica dei nostri territori, puntano a rafforzare le vendite evidenziando le caratteristiche di unicità produttiva e di marchio”.

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