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Il processo a Marco Cappato, punto per punto!

13/03/2017 Roma. Presidio organizzato dai Radicali Italiani e dall'associazione Luca Coscioni per la legge sul biotestamento. Nella foto Marco Cappato e Mina Welby

Si è aperto l’8 novembre 2017 il processo a Marco Cappato, imputato per aver aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera per ottenere il suicidio assistito. Qui, punto per punto, le informazioni essenziali da conoscere sul fatto, sul processo e su cosa possiamo fare.

Il fatto.

Fabiano Antoniani, conosciuto da tutti come Dj Fabo, reso paraplegico e cieco da un incidente d’auto nel 2014, ha chiesto sostegno nel gennaio 2017 a Marco Cappato perché fosse aiutato a raggiungere la Svizzera dove ha chiesto e infine ottenuto il 27 febbraio 2017 l’eutanasia per mezzo del cosiddetto suicidio assistito.

Cosa è il suicidio assistito?

È una forma di eutanasia, legale in Svizzera, dove a seguito di un iter strettamente regolamentato, e sotto controllo medico, la persona che ne fa richiesta autonomamente si somministra il farmaco, senza intervento di terzi.

Perché Marco Cappato è sotto processo?

Marco Cappato è stato rinviato a giudizio perché, consapevole del divieto per la legge italiana anche dell’aiuto del solo trasporto in Svizzera del malato che ne faccia richiesta, si è autodenunciato al ritorno in Italia mettendo in pratica una disobbedienza civile avviata con la associazione Sos Eutanasia soccorso civile, insieme a Mina Welby e Gustavo Fraticelli.

Qual è l’obiettivo della disobbedienza civile?

È quello di modificare i divieti del codice penale in Italia affinché venga finalmente approvata una normativa sul fine vita – completamente assente nel nostro ordinamento, nonostante le garanzie costituzionali sull’autodeterminazione dell’individuo nella sfera sanitaria e una giurisprudenza consolidata in materia grazie ai più famosi casi Welby ed Englaro – a partire dalla modifica dell’art. 580 del nostro codice penale.

Cosa dice l’art. 580 del Codice Penale?

L’art. 580 del Codice penale, denominato “Istigazione o aiuto al suicidio” (che già dal titolo considera in modo uguale due condotte estremamente differenti) dice fra l’altro: “chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni”.

Come si svolge il processo?

Il processo si svolge secondo il rito ordinario davanti la Corte d’assise di Milano. La Corte d’assise è formata da 8 giudici: due togati e sei popolari. Gli otto giudici decideranno alla fine se Marco Cappato deve essere condannato o assolto.

Cosa è successo nella prima udienza?

La prima udienza del processo si è tenuta l’8 novembre 2017. Sono state affrontate le cosiddette questioni preliminari, ovvero: la lettura del capo di imputazione, la costituzione delle parti, la presentazione dei documenti e delle testimonianze richieste dalle parti, il calendario delle prossime udienze per l’esame dei testimoni.

Quando ci saranno le prossime udienze?

Le prossime udienze si svolgeranno lunedì 4 e giovedì 14 dicembre 2017. Nelle udienze in programma verranno ascoltati i testimoni tra i quali la madre e la compagna di Dj Fabo, alcuni medici, il giornalista delle Iene e verrà trasmesso in aula integralmente l’intero girato del video dello Iene, dunque non il montaggio andato in onda nella trasmissione. Verrà infine ascoltato anche Marco Cappato.

Cosa posso fare per sostenere l’iniziativa di Marco Cappato?

L’Associazione Luca Coscioni, di cui Marco è tesoriere, ha lanciato una campagna web con l’hashtag #ConCappato. Puoi sostenere sui social o più concretamente con una donazione la coraggiosa azione di disobbedienza civile che ora affronta la fase cruciale del processo. Dona ora:

https://concappato.associazionelucacoscioni.it/

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