Il sindaco Veliaj: “La mia scuola? I moltissimi sindaci studenti e imprenditori che incontro ogni giorno”
Di Alessandro Zorgniotti
Una casa della lingua italiana. Così il professor Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri, ha battezzato a Tirana la Scuola Italiana inaugurata in rruga Qemal Stafa.
La cerimonia ha avuto luogo nel cortile della nuova e innovativa struttura didattica che, a partire dal ciclo didattico elementare, nel settembre del 2019 porterà all’apertura di una sezione scolastica media. “L’italiano – ha sottolineato Riccardi – è parte del cammino europeo dell’Albania e noi intendiamo investire in questa realtà di supporto sia agli studenti sia a tutti coloro che insegnano la lingua di Dante”. In questo senso, e nella formula del sostegno generale ai progetti diffusione linguistica Tricolore, “quella che si inaugura oggi a Tirana è la prima Scuola Dante nel mondo.
Ho visitato l’Albania nella metà degli anni Ottanta – ha proseguito Riccardi – e nel corso di questi ultimi tre decenni ho potuto vedere di persona i grandi progressi del popolo Albanese, un popolo con una forte voglia di crescere e di correre. Oggi Tirana è una città aperta, viva ed europea”.
La Scuola Italiana a Tirana è diretta da Sara Alesi, che ha elogiato – così come Silvia Giugni Responsabile del progetto Dante Alighieri – il lavoro di collaborazione con le istituzioni diplomatiche italiane e con le autorità Albanesi”. “Mentre in Italia deve ancora nascere il nuovo Governo – ha esordito con una battuta in perfetto italiano il Sindaco di Tirana, Erion Veliaj – qui in Albania stiamo procedendo molto speditamente e come sempre con le istituzioni italiane. La mia scuola di italiano? I moltissimi sindaci, imprenditori e studenti che incontro dall’Italia”.
L’ambasciatore italiano, Sua eccellenza Alberto Cutillo, ha tenuto a precisare che i numeri sulla diffusione della lingua italiana sono rassicuranti “perché siamo la prima fra le seconde lingue straniere che si studiano in Albania, con percentuali del 60 per cento fra gli studenti”. E la direttrice dell’Ice Elisa Scelsa ha annunciato una partnership con la Scuola Italiana perché “anche questa è uno strumento per affermare il made in Italy”.
Riccardi e Cutillo hanno voluto precisare che “non vogliamo dare vita a competizioni con altre lingue straniere come l’inglese, ma promuovere l’italiano come investimento sia culturale che economico”. “E noi qui in Albania investiremo – ha concluso il presidente della società Dante Alighieri – perché questa scuola sia non solo la casa ma il villaggio della lingua italiana al servizio di tutta la popolazione albanese”.
Una casa per evitare che il glorioso messaggio di Dante venga sfrattato da altre lingue emergenti. Unica pecca a nostro avviso l’intervento del Viceministro all’istruzione, Besa Shahini, senza una sola parola in italiano…