Redazionale
Ex Ministro della Difesa nel Governo Rama I e attuale Presidente della Commissione Esteri del Parlamento di Tirana, è stata nominata dal Presidente Emmannuel Macron, Cavaliere del solenne Ordine fondato da Napoleone nel 1802: “Dedico questo titolo a mia madre”
Una buona notizia per il cammino europeo dell’Albania nei prossimi mesi, ma anche un motivo in più per lo Stato italiano per recuperare il terreno del dialogo con Tirana, anche in ragione del fatto che On. Kodheli e’ una personalità di feeling particolare italiano e che oramai guida il Gruppo parlamentare di amicizia con l’Italia.
“Italia e Germania si sono confermati, anche a fine giugno, nostri sostenitori nel processo di integrazione dell’Albania e gli Italiani restano i nostri “avvocati” a sostegno di tale causa, la nostra finestra naturale sull’Europa, perché ogni Governo che si insedia a Roma può cambiare le politiche interne, ma su questo aspetto di politica estera e internazionale esiste oramai una collaudata continuità di intenti”, aveva dichiarato on. Kodheli per l’intervista di Artur Nura per Radio radicale – ci ricevendo insieme con il giornalista italiano Alessandro Zorgniotti nel proprio studio presso l’italianissimo palazzo della Presidenza del Parlamento sul Bulevardi centrale di Tirana.
La Legion d’Onore Francese “arruola” l’ex Ministro della Difesa Mimi Kodheli, attuale Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento Albanese. Deputata del Gruppo di maggioranza Socialista, l’Onorevole Kodheli, in precedenza anche Vice Sindaco e Prefetto di Tirana, nei quattro anni al vertice del Ministero della Difesa della Repubblica di Albania ha contribuito, nel Governo Rama I, a rafforzare la vocazione atlantica e occidentale del Paese delle Aquile e il dialogo con le grandi potenze economico-militari, compresa la Francia, e questo ha aiutato le relazioni con la Comunità Europea oggi alla base della raccomandazione positiva del Consiglio d’Europa per proseguire i lavori per i negoziati di ingresso nella UE.
La solenne Croce di Cavaliere della Legione francese, uno dei più ambiti Ordini cavallereschi al mondo – istituito nel 1802 da Napoleone Bonaparte – è stata deliberata dal Presidente della Repubblica di Francia Emmanuel Macron ed è stata consegnata all’Onorevole Kodheli direttamente dalle mani dell’attuale Ambasciatrice a Tirana, Madame Christina Vasak con una solenne cerimonia.
Le nomine nella Legion d’Onore tendono a premiare il lavoro di autorità e di personalità che si sono contraddistinte per alti meriti morali, istituzionali e professionali e per le buone relazioni bi-nazionali sviluppate con la Nazione di Francia.
In Italia, per esempio, sono stati nominati politici del rango di Massimo D’Alema, ex primo ministro, Franco Frattini, ex ministro degli Affari Esteri, e Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa e in tale ruolo collega oltre che amica personale dell’Onorevole Kodheli.
La Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento di Albania ha accettato la nomina con evidente e viva commozione, con un messaggio di ringraziamento diretto al Presidente Macron – definito dallo stesso Premier Edi Rama “un amico dell’Albania” – e a quanti hanno contribuito all’assegnazione di questo alto titolo.
Certamente, e senza dubbio, si tratta di una Onorificenza che crea ottime condizioni anche per la prosecuzione del cammino Europeo dell’Albania – che l’ex Ministro Kodheli sta continuando a seguire nel nuovo ruolo che le è stato affidato dal Parlamento di Tirana – e anche nella prospettiva della visita, annunciata da Rama, che Macron ha promesso di fare in Albania entro quest’anno.
Oltre a essere amica della Francia, Mimi Kodheli, per motivazioni politiche istituzionali e anche personali – per esempio, l’amicizia con il grande autore musicale Mogol – può vantare un fortissimo orientamento filo italiano, che è emerso con chiarezza in occasione della intervista realizzata per Radio Radicale dal corrispondente Artur Nura. Orientamento che trova conferma anche nel ruolo attuale di Presidente del Gruppo parlamentare di amicizia fra Albania e Italia.
Un ruolo, questo, che deve incentivare il nuovo Governo di Roma a recuperare con più decisione il dialogo con l’Albania che – oggi più di ieri – rimane un Paese strategico per gli interessi italiani in ottica europea.
Per questo motivo, ci auguriamo che l’Italia non vorrà essere seconda alla Francia per quanto riguarda la necessità di riconoscere, in maniera ufficiale, i meriti di chi, a Tirana, sta lavorando per rilanciare le relazioni italo-albanesi. L’auspicio è che tutte le strutture dello Stato italiano, da Roma fino alla Capitale albanese, lavorino in questa stessa direzione.