Di Sara Sakumi Perico
Questa che vi racconto oggi è un’altra storia di quelle che fanno sorridere il cuore e che parlano di italiani che amano l’Albania.
Giuseppe di Gregorio ha visto l’Albania per la prima volta nell’estate 2017, ma la porta dentro di sè da sempre. É infatti di origini arbëreshë, ovvero gli albanesi delle prime migrazioni iniziate nel 1400, che si sono stanziati in alcune zone del sud Italia e che ancora oggi mantengono molto forti le tradizioni e la lingua, tanto da essere considerati un’importante e imponente minoranza etno-linguistica albanese in Italia. Non a caso sono chiamati gli albanesi d’Italia.
Ma torniamo a Giuseppe e al suo legame con l’Albania che, in seguito a quel primo viaggio, si è trasformato e concretizzato in un lodevole progetto umanitario dal nome “Gruppo volontariato Albania – NË GJURMËT E SKËNDERBEUT”.
Quando me ne ha parlato sono rimasta davvero entusiasta e ho voluto farmi raccontare tutto tramite questa intervista che vi invito a leggere perché, sono certa, vi farà emozionare come è successo a me.
Partiamo!
- Giuseppe, tu sei un marittimo giusto? Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo del volontariato?
Ciao Sara,
mi chiamo Giuseppe Di Gregorio, ho 26 anni e abito in provincia di Palermo, precisamente a Piana degli Albanesi. Si, sono 3° Ufficiale di macchina sulle navi petroliere e grazie a questo lavoro ho avuto la fortuna sia di girare il mondo, sia di conoscere moltissime culture e confrontarmi con esse. Girare il mondo mi ha dato occasione anche di vedere non solo la parte turistica o estetica delle città, ma di conoscere il lato triste delle moltissime persone bisognose.
Le motivazioni che mi hanno spinto al volontariato, quindi alla capacità di donare e di aiutare senza chiedere nulla in cambio, sono molteplici. Penso che il motivo principale sia mettersi alla prova e iniziare a conoscere se stessi, perché le persone che aiuti, anche solo regalando un sorriso, con i loro occhi riflettono la tua persona, e con il tempo sviluppiamo e facciamo emergere dei lati del nostro carattere o delle capacità che nella routine di tutti i giorni non sappiamo di avere, come la creatività e la capacità di adattamento a tutte le situazioni.
Aiutare le tante persone in difficoltà ci trasmette molte emozioni, soprattutto quando si riesce nella missione di volontariato, o anche solo aver raggiunto degli obbiettivi. Io a parte il mio lavoro, amo in maniera esponenziale viaggiare, e ho combinato il viaggio e il volontariato insieme.
– Come hai conosciuto l’Albania e come è nato il desiderio di fare qualcosa per questa nazione?
Essendo arbëreshë di Piana degli Albanesi, ho l’Albania nel sangue cosi come tutti gli abitanti del mio paese, e la lingua arbëreshë, il nostro eroe comune Gjergj Kastrioti Skënderbeu, la bandiera, la religione e le nostre antiche tradizioni ne sono la prova. Nonostante siano passati 600 anni da quando gli albanesi fuggirono qui, non abbiamo mai dimenticato la nostra vecchia patria e il legame di sangue che ci lega all’Albania è tanto forte oggi come allora.
L’anno scorso ho realizzato uno dei miei sogni nel cassetto, ovvero andare in Albania e sono rimasto colpito su tutti i fronti, soprattutto l’ospitalità che ho incontrato, ovunque mi trovassi. Ho fatto un viaggio di quasi un mese e mezzo e ho avuto modo sia di girare come turista, sia di fare un bel periodo di volontariato a Bilisht, vicino Korçe. Il desiderio di fare qualcosa per questa nazione è nato spontaneamente; sarà perché mi sono trovato veramente bene, sarà per il fascino del Paese e per la loro calorosa ospitalità che mi ha fatto sentire a casa, non so quale di queste cose, probabilmente tutte insieme.
Il viaggio che ho fatto in Albania, è stato un viaggio on the road con zaino in spalla e, come ben sai, le difficoltà e gli ostacoli lungo il cammino sono davvero tante. Ma chiunque incontravo si offriva di aiutarmi senza volere nulla in cambio nonostante la mia insistenza a ricambiare e questo comportamento ha alimentato il mio senso di appartenenza verso quella nazione.
Ricordo ancora i tanti inviti a sedermi ad un tavolino, accompagnati da un bicchiere di raki, anche solo per chiacchierare e senza contare le feste che mi facevano quando gli dicevo di essere arbëreshë!
– Come si chiama il tuo progetto e in cosa consiste?
Il gruppo che ho fondato si chiama “Gruppo volontariato Albania – NË GJURMËT E SKËNDERBEUT”, in onore del nostro eroe comune. É un progetto con una base molto semplice che di giorno in giorno si sta sviluppando e sta prendendo forma grazie al fatto che, quando ero in Albania, ho creato parecchi rapporti di amicizia e agganci con centri con cui poter fare volontariato e con alloggi a offerta libera.
Il mio obiettivo è di creare una rete per il volontariato libero per tutti coloro che vogliono provare l’esperienza del volontariato all’estero, in questo caso in Albania, ad esempio in centri per persone con disabilità, persone bisognose, parrocchie e villaggi che necessitano di interventi di tipo umanitario. Questa rete punta a dare un luogo dove fare volontariato, che prevede un alloggio ad offerta libera e, quando si riesce ad includere, anche il vitto gratuito o ad offerta.
Offrendo questi servizi, il volontario avrà delle spese inferiori rispetto a quelle che avrebbe se andasse tramite un associazione privata o per conto suo. Da qui si può dedurre che meno spese ci sono da affrontare, più sono i volontari che possono partecipare, poiché in un periodo di crisi come questo, molte persone non possono permettersi questo tipo di esperienze senza una buona base economica.
Questo gruppo non ha scopo di lucro e non ci saranno forme di guadagno di nessun tipo o raccolte fondi o altro. Ha il solo scopo di reclutare e/o indirizzare i volontari creando una rete di informazioni. É libera scelta del volontario fare una donazione al centro, alla parrocchia o altro dove ha fatto il suo periodo di volontariato e lo farà direttamente a loro, senza alcun intermediario.
Anche per il biglietto aereo o del traghetto non ci sarà alcuna richiesta di denaro; i volontari si occuperanno in maniera autonoma all’acquisto del biglietto. Una volta giunti in Albania verranno aiutati a raggiungere il centro scelto o vi verranno accompagnati, a seconda del caso specifico.
Mi hanno definito un satellite, ed è vero, grazie a questa rete che sta iniziando piano piano ad espandersi, posso monitorare o essere informato sempre su vari progetti in diversi punti dell’Albania, mettendomi in contatto con i responsabili e creando delle collaborazioni.
– A chi è indirizzato?
A tutte le persone che desiderano fare questo tipo di esperienza. Non facciamo distinzioni per eta’, razza o religioni. Chiunque può partecipare. Solo, per una questione di sicurezza, i volontari devono avere almeno 18 anni compiuti, ossia essere maggiorenni.
– Cosa deve fare qualcuno che vuole partecipare attivamente?
Innanzitutto si deve iscrivere al gruppo facebook su cui posto i progetti disponibili nei vari periodi e seguire la pagina Facebook. Per fare richieste più specifiche è sufficiente inviare un messaggio direttamente a me oppure sul gruppo e gli verranno date tutte le info e, nel caso in cui ci fosse la possibilità di prendere parte ad un progetto di volontariato, verrà messo in contatto con il responsabile in Albania.
In ogni caso lascio sempre il mio numero per dubbi o perplessità cercando di dare sempre la mia massima disponibilità.
-In quale progetto stai collaborando al momento?
Al momento sto collaborando nel “PROGETTO SPERANZA – CAMPO ESTIVO VELIPOJË 2018”, vicino Shkoder, con Frate Angelo de Padova e il responsabile Luigj Mila, che ringrazio di cuore.
Si tratta di un campo estivo per ragazzi disabili situato in una pineta, in mezzo alla natura e al mare, che si svolgerà dal 1/07/2018 al 15/08/2018. Due volte al giorno, al mattino e al pomeriggio, si accompagneranno i ragazzi al mare e si passerà del tempo con loro. Non è importante conoscere la lingua albanese poiché buona parte delle persone e degli operatori parlano e capiscono l’italiano e l’inglese. L’importante è conoscere la lingua del cuore, della donazione e dell’amore incondizionato.
L’alloggio dove si dormirà è costituito da prefabbricati/bungalow posti in una pineta a 400 metri dal mare con a disposizione un campo di 10 ettari. Il costo degli alloggi è a offerta libera, dettata dal vostro cuore.
– Che risultati ti sei prefissato di ottenere con il tuo progetto?
Il mio focus principale è portare un po’ di sorriso, di felicità e dare una mano alle persone bisognose.
Uno degli obbiettivi del progetto è quello di espandere di giorno in giorno questa rete. Sono in molti a vederla come un’ottima iniziativa, impegnativa certo, ma che nasce dalla semplicità e dalla complicità tra le persone. Le idee sono tante, davvero tante, ma verranno sviluppate nel corso del tempo; molte sono work in progress e verranno svelate a suo tempo, motivo per cui nei prossimi mesi mi sono preso l’impegno di un solo progetto a Velipojë.
Ma posso già anticipare alcuni obbiettivi a cui già sto iniziando a lavorarci:
- Individuare progetti e centri disponibili in vari punti dell’Albania;
- Creare convenzioni per sconti con locali dove poter pranzare/cenare vicino ai punti dei centri di volontariato;
- Creare convenzioni per sconti con Rent Car, per i volontari che dopo il periodo di volontariato vogliono farsi qualche giro turistico dell’Albania.
- Creare convenzioni per sconti con Agenzie di viaggio, per i volontari che dopo il periodo di volontariato vogliono fare escursioni o attività tipo rafting, escursioni in jeep, parapendio, escursioni in barca ecc…
- Creare una rete di persone private che possono mettere a disposizione un alloggio ad un prezzo accessibile per i volontari che desiderano fare un giro turistico.
- Individuare e mettersi in contatto con guide di montagna per creare una rete per chi desidera fare delle escursioni nelle stupende Alpi Albanesi o ai numerosi laghi del paese.
Concludendo, non vedo l’ora di ritornare in Albania, quest’anno ho prefissato il periodo dal 26 giugno 2018 al 17 Agosto 2018. Sarà un viaggio pieno di incontri e di nuove collaborazioni.
Ci credo tanto in questo progetto e molte persone hanno ammirato questa forza di volontà. Questo mi fa capire che ho intrapreso la giusta strada. Magari non cambierò il mondo, ma a volte un sorriso è la cosa di cui il mondo ha più bisogno.
GIUSEPPE DI GREGORIO
Inutile dire che ho aderito subito alla proposta di collaborazione di Giuseppe e sarò davvero lieta di fornire il mio supporto a coloro che vorranno unire all’esperienza di volontariato anche un po’ di turismo./vadoinalbania.it/