Grande successo per la conferenza tenuta dal Prof. Beppe Ghisolfi, primo appuntamento della nuova stagione organizzata dalla Fondazione Pacchiotti.
Esistono frasi concise che, prima e meglio di qualsivoglia narrazione più estesa e approfondita, riescono a veicolare istantaneamente l’esprit di un’idea, oppure il cuore di un concetto.
È il caso di “tutto quello che non sai ti rovina la vita”. Quest’asserzione, schietta e lapidaria nella sua immediatezza, può infatti essere legittimamente assurta a paradigma dell’intera serata giavenese di Giovedì 6 Settembre, organizzata dalla Fondazione Pacchiotti con l’intervento dell’illustre Relatore Prof. Beppe Ghisolfi. L’evento, che ha conosciuto anche la partecipazione dell’Avv. Alberto Rizzo (esperto di Diritto bancario, membro del board amministrativo della Banca di Cherasco), del Dr. Marco Pissardo (Commercialista e Revisore dei Conti) e di Vladimiro Colombo (Assessore al Bilancio del Comune di Giaveno) è stato moderato dal giornalista Marco Margrita.
Quanto espresso dal docente – banchiere di levatura internazionale, giornalista, nonché acclamato autore di long sellers – si affianca al titolo, emblematico, dell’incontro: “Meglio occuparsi di Finanza, lei si occupa comunque di te!”
In un’epoca caratterizzata dal massiccio uso (e incompetente abuso) di termini afferenti al lessico economico-finanziario – spread, debito, deficit…, spesso e volentieri citati senza conoscerne significato e reali implicazioni – il Prof. Ghisolfi ha sottolineato “l’importanza di ripartire dalla Scuola”, per dotare le nuove generazioni delle basi culturali indispensabili ai fini di una corretta lettura della realtà in essere.
Crogiolarsi nell’idea che gli indicatori economici siano solo un artifizio aritmetico per funestarci l’esistenza risulta quanto mai miope: “se lo spread aumenta”, puntualizza con dovizia il banchiere, “diminuiscono i prestiti che le banche erogano alla clientela e, di concerto, salgono i tassi d’interesse su quelli esistenti. Risultato? Insieme allo spread, aumentano anche le rate dei nostri mutui”.
L’ignoranza si traduce ovviamente in difficoltà, e in crescita mancata. All’uopo risultano oltremodo preoccupanti le recenti statistiche diffuse dall’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio), stante le quali il 96% della popolazione italiana non conosce il significato di espressioni quali “diversificazione finanziaria” o “obbligazioni subordinate”, salvo poi patirne gli effetti in caso di crisi del sistema. Pur auspicando una maggiore trasparenza degli istituti di credito, e una semplificazione burocratica che si muova davvero nell’ottica di facilitare la comprensione da parte del Cliente, è innegabile come il rapporto, per essere proficuo, debba tuttavia fondarsi sul reciproco interessamento. “Siamo un Paese in cui si pongono decine e decine di domande prima di acquistare l’ultimo modello di telefono cellulare. Invece, all’atto di sottoscrivere un documento bancario, pochissimi si preoccupano davvero di capire che cosa stanno firmando”.
Di qui, la necessità anche di un più pacato e ragionevole rapporto con la Politica (nazionale ed europea), che non concorra a instillare false credenze nei Cittadini ma informi e s’informi, specie prima di varare norme e codicilli cui gli istituti di credito devono poi attenersi.
In questo senso, nel sottolineare e difendere il cruciale ruolo della Banca come ossatura del sistema economico – da affiancarsi però a uno Stato realmente capace di azioni muscolari, generatrici di quel substrato in cui l’imprenditorialità possa esplicarsi e trovare terreno fertile – il Prof. Ghisolfi si rifà alle lezioni del compianto Presidente Luigi Einaudi, come lui originario della Granda.
Infatti, tanto il Suo “Manuale di Educazione finanziaria” (riuscitissimo pamphlet pensato per i ragazzi e divenuto, con oltre 80.000 copie vendute, un vero e proprio best seller) quanto la recente raccolta di testimonianze dal titolo “Banchieri”, paiono echeggiare in senso moderno quella che Einaudi definì e descrisse, nell’opera omonima, come “la difficile arte del banchiere”.
Una professionalità complessa e variegata, da esercitarsi coniugando sapere e sentire, con l’impegno e l’abnegazione che, nel caso di Beppe Ghisolfi, lo hanno nel tempo portato a ricoprire incarichi di primaria rilevanza a livello sia nazionale sia europeo. Per oltre quattro decenni Presidente della Cassa di Risparmio di Fossano, Ghisolfi è stato infatti Vicepresidente di ABI e ACRI, approdando di recente alla Vicepresidenza del Gruppo europeo delle Casse di Risparmio, di cui è anche Tesoriere. Il tutto, come detto, senza dimenticare la propria vocazione didattica, che troverà presto nuova espressione in “Lessico finanziario”, naturale prosecuzione – ancora edita da Aragno – dell’applauditissimo Manuale.
La presenza del Prof. Ghisolfi qualifica ancor più l’encomiabile operato della Fondazione Pacchiotti che, in seno al progetto del “Parco turistico-culturale di Giaveno e della Val Sangone”, come primo appuntamento della stagione ha scelto davvero di “testimoniare valori per produrre valori”, innescando un serio dibattito sulla necessità di promuovere l’Educazione finanziaria.
A beneficio dei singoli, delle generazioni future, del territorio e dei territori.
Sperando che le istituzioni non si dimostrino ancora sorde. Sperando, come commenterebbe con tagliente acume il Presidente Einaudi, che queste non siano solo “prediche inutili”./bdtorino.eu
(Fotografie fornite dalla Fondazione Pacchiotti)