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Turismo e cultura in Albania. Musei di Scutari. Parte 2

DI  KATIA PISANI ·

Il Museo del Castello

Il Museo del Castello si trova in uno degli ambienti del Castello di Rozafa. In questo museo sono esposte le testimonianze di come Scutari sia stata abitata in diverse epoche storiche. Alcune di queste testimonianze sono armi e documenti, prova delle guerre storiche di Scutari contro i vari invasori apparsi nel corso dei secoli, la prova delle azioni della casata feudale dei Bushat del XVIII° secolo.

La Fototeca Marubi

L’arte della fotografia nel Paese delle Aquile inizia a Scutari negli anni ’50 del XIX° secolo ed è legata al nome di Pietro Marubbi (1834-1903, noto in Albania anche come Pjetër Marubi, da cui viene il nome dello studio fotografico, n.d.t.), originario di Piacenza (Italia), arrivato come richiedente asilo politico a Scutari, dove si trasferisce definitivamente quando fonda lo studio fotografico Marubi nel centro della città, il primo del suo genere in Albania. Il suo lavoro di fotografo, svolto nell’arco di quarant’anni, ha lasciato una importante impronta nel volto della città, dato il suo valore storico e artistico.

Nello Studio Marubi lasciò il suo modesto contributo anche un alunno del Maestro italiano, Mati Kodheli. Dal 1885 in questo studio lavorò anche il fratello di Mati, Kel Kodheli (1870-1940), il quale, con la morte del Maestro, ereditò lo studio e iniziò a lavorare per conto proprio; in onore e in segno di gratitudine verso il suo Maestro, Kel Kodheli assunse Marubi come suo cognome.

Insieme con l’aumento delle richieste da parte del pubblico, crebbe anche l’attività dello studio Marubi, seguendo le varie fasi dell’evoluzione dell’arte fotografica e distinguendosi per l’alta qualità delle realizzazioni artistiche. La terza generazione della dinastia Marubi, dopo la morte di Kel, fu quella di suo figlio Gegë, il quale arricchì ulteriormente il prezioso tesoro ereditato lavorando con la stessa dedizione e professionalità alla fine della sua vita.

Nel 1970, il Fondo della Fototeca Marubi, frutto di un lavoro ininterrotto di più di cento anni, nel quale si fondono insieme l’arte e la memoria di Scutari e della nostra Nazione, che comprende circa 200.000 negativi su lastre di vetro e di celluloide, è diventato di proprietà dello Stato albanese. Tempo dopo, al Fondo si sono aggiunti altri quattro archivi di negativi fotografici, contenenti i lavori di eccezionali fotografi di Scutari, rispettivamente Shan Pici, Rraboshte, Dede Jakova di Angelin Nënshati, facendo in modo che il patrimonio complessivo delle immagini quasi raddoppiasse.

I Fondi di oltre 400.000 negativi, ad eccezione di quelli di lungo periodo, hanno un ambito geografico che va oltre i confini della città e del Distretto di Scutari. In essi, sono incisi i profili di migliaia e migliaia di cittadini di Scutari e non, centinaia di eventi storici locali e nazionali, la cronaca quotidiana della città, personalità note al pubblico provenienti da diversi settori della vita politica, economica, sociale e culturale.

Inoltre, il Fondo documenta l’urbanistica e i monumenti di Scutari e la maggior parte delle città in Albania e Montenegro. Un valore particolare hanno quelle migliaia di negativi fotografici che riprendono gli abiti tradizionali di tutte le aree etnografiche del nord dell’Albania, le caratteristiche case scutarine e quelle dei villaggi, il Grande Bazar di Scutari, i paesaggi naturali fino a quelli delle Alpi del Nord.

Un numero considerevole di negativi ritrae le personalità consolari accreditate a Scutari, le personalità straniere politiche e militari, così come migliaia di soldati e ufficiali della Turchia, dell’Italia, dell’Austro-Ungheria della Francia, della Gran Bretagna, del Montenegro ecc., in particolare risalenti al periodo delle due Guerre Mondiali.

La Fototeca Marubi custodisce, oltre che i negativi fotografici, anche documenti originali datati dal 1918, anno a partire dal quale si cominciò a registrare i nomi dei soggetti ritratti e le date esatte delle riproduzioni fotografiche. All’interno del Museo, di particolare valore sono gli oggetti dei materiali utilizzati dai Marubi e dagli altri fotografi nei loro studi.

Informazioni tradotte dal sito ufficiale del Comune di Scutari, http://www.bashkiashkoder.gov.al/

Delle bellissime gallerie di immagini sono visibili nelle pagine Facebook dedicate alla Fototeca. Basta digitare ‘Fototeka kombetare Marubi’ e vi escono i risultati. E ricordate! I negativi originali, conservati nell’Archivio fotografico del Museo di Scutari, sono stati proclamati patrimonio storico-culturale dei Balcani dall’UNESCO!

Per vedere la prima parte dell’articolo, potete leggere qui Musei di Scutari. Parte 1

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