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Balcani, UE: passi in avanti per l’accesso di Albania e Macedonia del Nord

Il Commissario europeo per il vicinato e l’allargamento, Oliver Varhelyi, si è recato nei Balcani occidentali per dimostrare l’impegno della Commissione europea a far proseguire il percorso di integrazione di Albania e Macedonia del Nord nel blocco comunitario.

È quanto rivelato, martedì 15 gennaio, dal quotidiano albanese Albanian Daily News, il quale ha altresì specificato che la visita di Varhelyi è la prima dalla sua assunzione dell’incarico, avvenuta lo scorso 1° dicembre. In aggiunta, il quotidiano albanese ha rivelato che il commissario europeo si recherà in Albania giovedì 16 gennaio.

Prima del suo arrivo, riporta l’Albanian Daily News, Varhelyi ha dichiarato di voler lanciare un segnale forte di quanto la prospettiva europea rappresenti una priorità del mandato della nuova commissione e del proprio stesso operato. In linea con ciò, il commissario per l’Allargamento ha dichiarato di voler far proseguire il cammino di integrazione in UE per entrambi i Paesi, nella speranza che possa completarsi al più presto.

Per quanto riguarda la visita del commissario europeo in Macedonia del Nord, Ansa Europa rivela che questo sarà il primo Paese ad essere visitato, mercoledì 15 gennaio, da Varhelyi, il quale incontrerà il presidente, Stevo Pendarovski, e il premier, Oliver Spasovski.

Nel corso della sua visita ufficiale in Albania, la quale si terrà giovedì 16 gennaio, Varhelyi incontrerà il presidente, Ilir Meta, il presidente del Parlamento, Gramoz Ruci, il premier, Edi Rama, e i rappresentanti dei principali partiti di opposizione. Al termine dei vertici bilaterali, Varhelyi e Rama terranno una dichiarazione congiunta alla stampa, in seguito alla quale si recheranno presso una delle città più colpite dal terremoto dello scorso novembre, Durazzo.

Pochi giorni prima della visita di Varhelyi nei Balcani occidentali, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, aveva dichiarato, lo scorso 10 gennaio, che l’esecutivo dell’UE presenterà a breve la nuova metodologia per il processo di adesione. Sull’Albania e la Macedonia del Nord, invece, Von der Leyen aveva dichiarato di ritenere che si debba procedere con entrambi, avendo già raggiunto i criteri prefissati.

Lo scorso 1 gennaio, inoltre, la presidenza dell’Unione Europea era stata assunta, per la prima volta dal suo ingresso nell’UE, dalla Croazia, la quale aveva annunciato che nel corso del suo mandato semestrale adotterà come priorità la chiusura del dossier sulla Brexit e l’allargamento del blocco comunitario.

Nello specifico, in occasione della rivelazione degli obiettivi prioritari per la Croazia, il ministro per lo Sviluppo, Grlic Radman, aveva dichiarato che il mandato di presidenza europea sarà finalizzato al raggiungimento degli standard e dei criteri necessari affinché Albania e Macedonia del Nord completino il proprio percorso di integrazione.

Tale processo era stato interrotto da Parigi lo scorso 18 ottobre, quando il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva bloccato l’allargamento dell’Unione Europea a Tirana e Skopje. Nello specifico, l’ingresso della Macedonia del Nord era stato votato positivamente da tutti gli Stati membri dell’UE, eccetto che della Francia, mentre l’ingresso dell’Albania era stato ostacolato da Francia, Danimarca e Paesi Bassi. Da parte sua, Parigi aveva dichiarato di ritenere che l’Europa stia già affrontando troppe sfide per consentire l’ingresso di due ulteriori Paesi dei Balcani, una regione ancora in via di recupero dopo le guerre degli anni Novanta e che ancora oggi combatte contro il crimine e la corruzione.

Poco dopo, però, lo scorso 13 dicembre, il ministro della Difesa della Francia, Florence Parly, si era recata in visita ufficiale a Belgrado, dove aveva rivelato che il proprio Paese non è contrario all’allargamento dell’Unione Europea. Nello specifico, per procedere con il percorso di integrazione nel blocco comunitario, il ministro francese aveva sottolineato l’importanza di innalzare il livello di fiducia reciproca tra gli Stati Membri e i Paesi della regione attraverso iniziative bilaterali. In linea con ciò, rivelava il Telegraf, Francia e Serbia avevano annunciato l’avvio di una forte collaborazione nell’ambito militare.

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Jasmine Ceremigna/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/

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