Di Adela Kolea
Le mie nonne, devo dire che entrambe erano scaramantiche. đ
Quella napoletana, figuriamoci: la scaramanzia per antonomasia, quella turca non rimaneva di certo indietro.
Una volta, a quanto pare, all’andamento difficile ed inverso di un determinato anno per la famiglia, le nonne avevano associato una persona che ci era venuta a trovare, bussando per prima alla nostra porta di casa proprio il Primo Gennaio. đ€
“Ajo gru Ă«shtĂ« ters, mi non!” (Quella donna lĂŹ porta sfiga!”)- aveva detto una delle nonne, quella turca.
“Ă stata lei a farci da malaugurio ed a portarci iella!”- aveva detto la nonna napoletana.
Ma, io non ho mai creduto a queste cose. Le ho sempre viste come leggende tramandate con fanatismo di generazione in generazione. Ad ogni modo, c’Ăš chi in esse, ci crede e indipendentemente dalla propria etĂ .
Tante sono le tradizioni dell’inizio dell’anno in Italia.
Tra l’altro ergo, il rituale che ci accomuna con l’Albania, Ăš legato allo scoccare della mezzanotte ed Ăš importantissima la prima persona che si incontra per strada per chi va in giro fuori dopo mezzanotte oppure chi ti viene a trovare in casa come ospite per primo, da mezzanotte in poi.
“Ă importante anche varcare la soglia di casa con il piede destro, come portafortuna.” – si usa in Albania.
SarĂ ritenuto fortunato tutto l’anno in Albania, pure colui che troverĂ la monetina dentro il “byrek” (torta sfoglia salata) oppure il “kulaç” (pane tipico festivo) del Capodanno.
Ă di buon augurio in Italia, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerĂ un bambino o un prete si avrĂ disgrazia. La ragione di queste credenze Ăš nel principio dellâanalogia: il vecchio vuol dire che si vivrĂ a lungo; il gobbo porta bene sempre, tanto piĂč nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere.
Poi ci accomuna anche il rituale italo – albanese delle pulizie generali di casa a fine anno, rompere o buttare via oggetti vecchi, ecc.