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Mi auguro che l’Italia faccia qualcosa per non perdere ancora di più la sua influenza culturale in Albania

Di Sonila Qesaraku

Sono cresciuta e sono stata formata con la cultura e l’influenza italiana in Albania.
Infatti quando sono arrivata in Italia nel 2000 per studiare all’università mi sono integrata subito senza difficoltà come la maggior parte degli albanesi in Italia.

Le persone della mia generazione anni 80 (e più grandi) parlavano quasi tutti l’italiano, guardavano la TV italiana (cartoni animati, film, programmi serali, calcio etc) amavano l’italianità e volevano andare in Italia.

L’Italia investiva di più in Albania allora.
Ora sembra che non lo faccia più come prima, tanti giovani non parlano più l’Italiano, non hanno quel legame con l’Italia che avevamo noi e non vogliono più andare in Italia.

Mentre noi avevamo lo sguardo verso l’Italia tantissimi giovani di oggi guardano direzione Germania ed è pieno di ragazzi che imparano il tedesco.

Mentre l’Italia ha rinunciato un po’ all’Albania altre culture hanno aumentato la loro influenza nel Paese e nelle nuove generazioni attraverso i telefilm, attività di business, attività formative (scuole), la religione.

Da amante della cultura e della lingua italiana sono contenta di essermi formata in quegli anni. E mi auguro che l’Italia faccia qualcosa per non perdere ancora di più la sua influenza culturale in Albania soprattutto nelle nuove generazioni.

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