Home Gjeo-Ekonomia L’ALBANIA APPROVA LA FINANZIARIA 2022. ARTICOLO DI GJERGJI KAJANA

L’ALBANIA APPROVA LA FINANZIARIA 2022. ARTICOLO DI GJERGJI KAJANA

Il 25 novembre 2021 il Parlamento albanese ha approvato la Finanziaria 2022 e l’allegato pacchetto fiscale. Piccola economia (PIL corrente stimato a 13.9 miliardi di euro) dei Balcani Occidentali e pesantemente colpita da un terremoto a fine 2019 e dalla pandemia di Covid-19 in corso, l’Albania approva una Finanziaria da 4.5 miliardi d’euro (400 milioni d’euro in più della antecedente) basata sulle previsioni di una crescita del PIL del 7.6% per il 2021 e 4.1% nel 2022; più prudentemente, la Banca Mondiale stimava in ottobre la ripresa per l’anno in corso al 7.2%. Nel 2020 il crollo del PIL è stato del 4%.

Nel presentare la legge di bilancio il governo analizza uno scenario di ripresa rispetto ai due colpi di terremoto e Covid-19, con miglioramenti basati sull’allentamento delle restrizioni adottate contro la pandemia, la diffusa vaccinazione, l’aumento di fiducia di imprese e consumatori, crescita dei paesi partner e le politiche di sostegno fiscale e monetario approvate nel 2020. Lo scenario verificatosi ha portato nel 2021 un aumento di consumi, investimenti ed export rispetto all’anno scorso. Le due crisi, però, hanno fatto schizzare in alto il disavanzo di bilancio (dal 1.9% del PIL nel 2019 al 6.8% nel 2020) e il debito pubblico (il 55% del quale ottenuto a interessi fissi), stimato dalla Banca Mondiale al 78.6% del PIL per il 2021. Il miglioramento di questi indicatori per il breve e medio termine (per esempio disavanzo stimato in riduzione di 835 milioni d’euro nel 2022 rispetto al 2021 e al 2.8% del PIL nel 2024) e della disoccupazione (stimata al 10.3% della forza lavoro a fine 2022) è un obiettivo primario della legge di bilancio, che mira espressamente a un “miglioramento della amministrazione fiscale e riduzione della informalità economica”.

La nuova legge di bilancio approvata al Parlamento stima un aumento delle entrate del 2022 di +377 milioni d’euro sul 2021 e prevede 230 milioni d’euro aggiuntivi da spendere rispetto all’anno in corso. Come si legge nella relazione presentata al Parlamento l’aumento di spesa dovrebbe stimolare nel 2022-2024 “un alto livello di investimenti pubblici, concentrandosi sulla ricostruzione post-terremoto [nel 2022 la spesa stimata al capitolo è 200 milioni di dollari], e nel finanziamento di importanti progetti strategici. Le spese mirano a finalizzare i progetti di costruzioni e miglioramenti delle strade nazionali e ampio sostegno a miglioramenti nei settori di acqua, sanità, istruzione, agricoltura e sviluppo rurale”. Per il miglioramento delle infrastrutture stradali sono allocati 175.5 milioni d’euro. Le più importanti arterie dove si interverrà a breve sono il Grande Raccordo Anulare di Tirana, l’Autostrada di Arbri, l’asse Kardhiq – Delvina, il Tunnel di Llogara e il Passante di Scutari. A coadiuvare la realizzazione di questi progetti saranno il Fondo Albanese per lo Sviluppo e la banca pubblica tedesca KfW. Stanziati anche altri 20 milioni d’euro per l’acquisto dei vaccini contro il Covid-19.

La Finanziaria rivolge un occhio di riguardo per le buste paga del settore pubblico e il sostegno alle famiglie. Nelle audizioni di fronte alle commissioni esaminanti del Parlamento il Ministro delle Finanze Delina Ibrahimaj ha annunciato: “Nella Finanziaria 2022 è previsto una aggiunta di 20 milioni d’euro del fondo sulle buste paga nei settori istruzioni, sanità, difesa, ordine pubblico e giustizia. Nel sostegno al reddito avremo un aumento del 10% dei sussidi di aiuto economico, del 100% per le famiglie con 3 figli e più, del 300% alle donne che hanno subito violenza e/o sono state vittime di traffici e agli orfani sotto i 18 anni”. Programmato un aumento di 7.68 milioni d’euro per i bilanci delle amministrazioni locali.

L’aumento della domanda interna e la continua crescita dell’export sono i capisaldi dell’azione espansiva finanziaria albanese. Un possibile shock a queste previsioni potrebbe venire da un ritorno delle restrizioni imposte dal Covid-19 (benchè molto attenuata, la pandemia è ancora in corso) e rincari dell’energia nei mercati mondiali, già realtà nell’UE./Balcando.it

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