Di Sonila Alushi
Anche basta con questa indulgenza verso la dittatura di Putin e intransigenza verso la nostra democrazia. Una democrazia nata, in un Occidente macchiato di molte colpe, proprio per produrre i mezzi di lotta contro queste ingiustizie e crimini. Un’imperfetta democrazia alle porte della quale però, sono in molti a bussare. Per me entrare è stata una conquista, ma vi sono comunque grata perché vivo oggi nella democrazia che voi avete costruito.
Sia chiaro, non sono contraria all’autocritica che ritengo fondamentale in ogni individuo, famiglia, gruppo sociale, Paese, continente, sistema. La critica e l’autocritica sono uno dei pilastri della democrazia. Sono contraria all’eccesso di auto-colpevolezza che sfocia in puro masochismo e che, a mio avviso, non fa altro che suggerire a dittatori assassini risposte e alibi per giustificare condotte terribili contro altri e contro la nostra libertà.
È ora di elaborare definitivamente il lutto del fallimento di certe utopie come il comunismo. Si faccia dire a noi quanto sia stato doloroso crederci e viverlo con tutti i danni annessi e connessi. Si metta da parte questo paternalismo di una certa sinistra che vuole insegnarci cosa siamo stati e cosa dovremmo essere. Un tale atteggiamento dimostra una mentalità di superiorità, una forma di colonialismo intellettuale. Che poi, in certi casi, non mi sembra neanche tanto preoccupazione verso questi popoli, quanto antipatia e vergogna verso sé stessi.
Sarà, e spero sia questa la ragione, perché si è perso il contatto con il reale di certe ideologie totalitarie dure a morire, nonostante la certificazione storica del fallimento dei loro sistemi. Se fosse così, allora sarebbe motivo in più per ascoltare i popoli che non hanno ancora la fortuna di perderlo o dimenticarlo quel contatto.
Lasciatevelo dire da una donna albanese di sinistra: Radio Tirana non ve la raccontava giusta, era solo uno dei tanti strumenti di propaganda di un sistema spietato. Putin utilizza i mezzi mediatici nello stesso modo. Uccide giornalisti, oppositori, ogni forma di critica intenzionata a mettere in discussione il suo potere. Legittimarlo anche solo un po’, anche se incoscientemente perché concentrati sui vostri sensi di colpa, vi rende un po’ complici, involontariamente, di un dittatore sanguinario.
«Non lasciatevi ingannare dalla nostalgia di quel che poteva essere. Non poteva essere nient’altro, altrimenti lo sarebbe stato»