Home Approccio Italo Albanese Plaka, il nucleo familiare venuta dall’Albania diventata sinonimo di frutta e verdura

Plaka, il nucleo familiare venuta dall’Albania diventata sinonimo di frutta e verdura

DI VALENTINA VETTORI

PISTOIA. «Niente viene da sé, ma se ci si mette l’impegno, le cose si fanno e le soddisfazioni arrivano». Basterebbero queste poche parole, pronunciate con una punta di orgoglio, per capire di che pasta è fatto Antonion Plaka, il 39enne originario di Fier, in Albania, arrivato a Pistoia nel lontano 1998, ad appena 13 anni. La sua, come quella di parte della sua famiglia che era già arrivata a Pistoia nei primi anni ’90, è la storia di chi ce l’ha fatta da solo, aprendo negli anni una serie di attività commerciali che hanno fatto di lui il simbolo della vendita di frutta e verdura in città, con quel tendone blu e il camioncino “Plaka frutta e verdura”, che ormai tutti i pistoiesi conoscono. Ma non solo, perché dopo aver conquistato la sua clientela con prodotti di ortofrutta sempre freschi e di qualità, dal 2018 ha cominciato ad ampliare la sua attività aprendo anche due botteghe alimentari e di prodotti tipici. La prima in viale Adua, la seconda in via Metello Gianni. «Niente è stato facile – ammette – ma il duro lavoro, alla fine, ci ha permesso di arrivare fin qui. E questa è la migliore spinta per continuare a crescere».

La storia di Antonion Plaka arriva da lontano, nel tempo e nello spazio, e comincia con la decisione sofferta di lasciare la propria casa e i propri genitori a Fier – dove ancora vivono – per raggiungere il fratello maggiore e il cugino che già abitavano a Pistoia. Città in cui, lo ricordiamo, la comunità albanese è la prima straniera per numero di residenti, e che sfiora il 9% del totale dei cittadini. «Nel 1998 io avevo 13 anni – dice Plaka – ma continuare a vivere in Albania era impossibile. In quegli anni il mio paese era spaccato da una tremenda guerra civile. Non c’era lavoro, non c’era pace, non c’era futuro. È in quel momento che ho deciso di venire in Italia a cercare fortuna e vivere la mia vita, per quello che sentivo di essere davvero. Allora mi sono imbarcato e ho raggiunto un pezzo della mia famiglia».

«A quel tempo – prosegue Plaka – mio cugino aveva già il banco di frutta e verdura in via Clemente IX, dove lavorava anche mio fratello, che ha nove anni più di me. È lì che ho cominciato a muovere i primi passi nel settore. Certo, non è stato facile. Le nostre giornate cominciano alle tre e mezzo di notte quando suona la sveglia. Ogni giorno, ancora oggi, vado al mercato generale di Novoli per fare il pieno di frutta e verdura. Sette giorni su sette, con le giornate che vanno avanti fino a sera, con l’eccezione della domenica in cui lavoriamo mezza giornata».

Inverno, estate, freddo, pioggia, sole cocente. Non c’è niente che fermi la famiglia Plaka, che dopo il primo banco di via Clemente IX ha aperto anche quello in via Spartitoio. Però, a un certo punto, è nata anche l’esigenza di ampliare la propria attività e puntare su altro, dividendo anche la propria attività da quella del resto della famiglia. «Quando ho deciso di fare questo salto, anche un po’ nel buio – spiega Antonion Plaka – ho pensato alle mie figlie, che oggi hanno otto e dieci anni. Alle mie bambine auguro di stare bene e studiare il più possibile, quello che purtroppo è mancato a me. Vorrei che facessero quello che più piace loro e ciò che si sentono di fare. Però, se un giorno vorranno proseguire questo mestiere di famiglia, vorrei che potessero stare almeno al riparo dalla pioggia. Per questo ho voluto provare anche la strada delle due botteghe».

Botteghe in cui Plaka vende un’accurata selezione di prodotti tipici toscani e non solo. Dai formaggi (anche francesi) al vino, fino a una selezione di prestigiosi champagne.

Nel punto vendita di viale Adua, oltre a fare la spesa è anche possibile fare aperitivi, mangiare «e stare da dieci!». «Fin da ragazzo – confida – ho sempre avuto il sogno di fare una cosa del genere, ma non avrei mai immaginato di riuscire davvero a fare quello che poi ho fatto. I sacrifici sono stati tanti, però, oggi la soddisfazione è davvero grande. Con la mia famiglia abbiamo scelto di vivere a Pistoia e costruire qui le nostre vite e il futuro dei nostri figli. E di questo, dal cuore, devo ringraziare i pistoiesi che ci hanno sempre dato grande fiducia. Arrivare in una città nuova, essere stranieri e cominciare a vendere frutta e verdura non è facile. All’inizio ci può essere un po’ di diffidenza. A Pistoia, invece, fin dall’inizio tutti ci hanno dato fiducia, fino a permetterci di crescere tanto con la nostra attività».

Oggi Antonion Plaka ha sette dipendenti divisi in tre punti vendita. Ma non è finita qui, perché i suoi progetti sono ancora tanti. Crescere ancora e dare lavoro ad altre persone. «Quello che voglio dire – conclude – è che se ci si mette l’impegno, le cose si fanno. Con la mia famiglia, siamo partiti con poco e abbiamo costruito tanto. Certo, la fatica c’è stata e c’è ancora. Ma dal niente non viene niente. E questo penso che sia l’insegnamento più importante per i nostri figli»./Il Tirreno

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