Home Approccio Italo Albanese INCONTRI INATTESI: ZEF PACI e GEORGE PALI

INCONTRI INATTESI: ZEF PACI e GEORGE PALI

Di Cristina Lovat

Alla mostra fotografica ITALIAE, presentata a Tirana dall’Istituto Italiano di Cultura, ho incontrato la scorsa settimana un amico: l’artista, e professore di Storia dell’Arte, Zef Paci.
Con lui George Pali, artista albanese che vive da lungo tempo in America. Quattro chiacchiere cordiali e qualche commento alle belle fotografie in mostra e poi l’invito a pranzare con loro.

In una bella sala tranquilla, di un ristorante del centro di Tirana, ho avuto una di quelle gradite sorprese che l’Albania mi ha offerto con generosità: racconti di storie vissute.

George Pali, nel 1988, ha organizzato e realizzato una fuga spettacolare dall’Albania ancora sotto la cappa del regime. Con altre 11 persone della sua famiglia, sfondò la sbarra del confine fra Albania e Montenegro, utilizzando un camion militare e le armi. Il piano, rischiosissimo, riuscì. George, con la sua bambina di 3 anni, la madre, la sorella ed altri, trovò accoglienza nel territorio della ex Yugoslavia, dove a lungo furono trattenuti per il timore fossero spie. Finalmente, dopo mesi, la possibilità di arrivare in America, sogno di molti albanesi, allora ma anche oggi.

George racconta con vigore, commozione, rabbia non sopita, al ricordo dell’esasperazione a cui il regime lo aveva portato, tanto da indurlo a mettere in conto di poter morire, ma a voler comunque rischiare tutto. Racconta e intanto scerpa il pesce con le mani, mangia con furia, sembra non aver terminato di fare i conti con la storia, con la sua storia.

Gli chiedo se gli capita mai di sognare di essere ancora in quell’Albania.
Mi risponde di sì.

Sono passati più di 30 anni, ma gli capita ancora di sognare di essere chiuso, schiacciato e si sveglia di soprassalto.

Un trauma mai del tutto superato. Oggi forse sublimato attraverso il linguaggio dell’arte, con un ritorno inedito alla pittura figurativa, da cui era partito ragazzo.

Aveva abbandonato il figurativo per tuffarsi a capofitto nel linguaggio dell’informale americano, nell’ansia di recuperare il tempo perduto, di rimettere in pari i conti con la storia mancata.

“Rerouting” (ricalcolo percorso) è il titolo della personale di George Pali in America, in Connecticut, alla GR ART Gallery, mostra che sarà a breve allestita e curata dall’amico Zef Paci, uomo autentico, di misurate parole e profondo pensiero, discreto sempre, nel porgere, a chi lo ascolta, la sua robusta cultura.

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