Di Loris Castriota Skanderbegh
Nel giorno dell’anniversario della morte di Gjergj Kastrioti ho pubblicato un post che raccontava la morte del grande eroe, accompagnato da una rapsodia, tramandata dagli Arbëreshë, relativa a questo episodio storico.
Alcuni hanno voluto citare l’ipotesi che sia morto avvelenato o ucciso in battaglia.
Ho risposto chiedendo di citare le fonti e ho ricevuto in privato risposte generiche. Un amico mi ha indicato solo il nome dell’autore (Makušev) di un libro, in cui si parlava della morte causata da una freccia. Un altro mi ha inviato lo screenshot di un post di facebook nel quale veniva citato un documento veneziano che parlava dell’ipotesi di avvelenamento.
CARI AMICI, I VOSTRI NON SONO METODI STORICI MA CHIACCHIERE DA FACEBOOK!
Una cosa che gli amici devono imparare a fare è riflettere molto su quello che dicono, esaminare la validità delle fonti che incontrano sul loro cammino, incrociare decine di altre fonti e scoprire quale può essere la versione storicamente valida di un fatto, prima di precipitarsi a pubblicare quell’unico documento che hanno trovato pensando che sia la scoperta storica del millennio!
Sono stanco di vedere persone che non hanno idea di come si faccia una ricerca storica (ma anche persone che hanno qualche nozione più avanzata sulla ricerca) che trovano la pagina di un libro nella quale un autore ha fatto un’ipotesi e subito la esaltano come la più affidabile verità al mondo!
SMETTETELA: CI VUOLE METODO STORICO!!
Capisco che sembra importantissimo scoprire un particolare nuovo sulla vita di Skanderbeg, perché è un personaggio importante e molto amato: ma proprio per questo merita rispetto e si devono esaminare con attenzione le novità che vengono scoperte per capire quanto siano vere e quanto possano essere state cambiate dalla fantasia, prima di divulgarle dicendo che sono “verità storiche”!
Quindi, cominciamo esaminando la versione ufficiale sulla morte del grande Gjergj e poi le due ipotesi citate dai miei amici.
VERSIONE UFFICIALE: morte per febbri malariche.
È quella che troviamo nelle più antiche biografie dell’eroe, poi ripresa dagli storici successivi.
La morte di un eroe che aveva combattuto per 25 anni contro nemici fortissimi, sempre sconfiggendoli, lascia sempre sorpresi, delusi, amareggiati quando viene attribuita ad una “banale” malattia.
Per questo, soprattutto le persone che amano particolarmente alcuni personaggi attribuiscono le cause della loro morte a motivi più “spettacolari” o “misteriosi”, proprio per non far sembrare che siano morti come uomini “comuni”.
È successo nel passato, ma basti ricordare gli esempi più recenti relativi a personaggi morti a causa di cocktail letali di farmaci. Pensiamo alle “favole” e le ipotesi di “complotti” che sono sorti intorno alle morti di Elvis Presley, Michael Jackson, Marilyn Monroe (su di lei, però, forse si tratta di ipotesi vere), e persino la storia complottista “al contrario” su Paul McCartney che sarebbe un sosia perché il vero artista sarebbe morto in un incidente stradale.
Nel caso di Skanderbeg, il mio amico, che pure è una persona di cultura, ha affermato che la morte per febbri malariche non sarebbe verosimile perché un suo amico medico gli avrebbe detto che non ci si ammala di malaria in inverno, quando l’eroe è morto.
Immagino che questo medico abbia ragionato così: d’inverno le zanzare che trasmettono la malaria non sono attive, quindi non si può prendere la malaria e non si può morire per le sue conseguenze.
Ma questo vuol dire che quel medico non conosce bene la Medicina!
La malaria, è vero, si contrae più facilmente in estate, nei mesi caldi e nelle zone paludose.
Ma si può prenderla in estate e morire mesi dopo, quando il virus ha potuto prosperare e diffondere nel corpo del paziente i suoi effetti letali!
Riporto, per brevità, quanto scrive sulla malaria il sito del Centro Europeo di Contollo delle Malattie (https://www.ecdc.europa.eu/en/malaria/facts): «The incubation period mainly varies between 7 and 15 days, but long incubation periods of several months have been observed, depending on patients and “Plasmodium” species».
Ci piacerebbe conoscere il nome di quel medico, per segnalarlo alle autorità sanitarie albanesi e fargli ritirare la licenza di esercizio della professione medica!!!
Dunque, dato che non si può escludere scientificamente che Skanderbeg sia morto per febbri malariche e dato che la maggior parte delle fonti afferma che questa sia stata la causa ufficiale della sua morte, fino a prova AFFIDABILE contraria, restano proprio le febbri malariche la causa più plausibile della sua morte.
L’IPOTESI DELLA MORTE IN BATTAGLIA
Vikentij Makušev, in “Monumenta historica Slavorum meridionalium vicinorumque populorum deprompta e tabulariis et bibliothecis italicis” (Vol. II) , trascrive una lettera che si trova nell’archivio di Mantova. Era indirizzata da Giovanni Francesco de Maffeis, Conte di Ragusa, alla Marchesa di Mantova e raccontava le vicende relative ai rapporti diplomatici tra i Turchi e la signoria ragusea, oltre che fatti accaduti in altri territori vicini.
In un interessante Post Scriptum, de Maffeis scrive «Scandaribech e stato morto in bataglia cum una freza. El Turcho è venuto insino a Scutari de Signoria de Venecia e fece grande preda de robba et homini e donne et fanciulli, ha fatto uno grande danno».
Quindi, Gjergj sarebbe morto perché colpito da una freccia in combattimento.
Ma quanto sono affidabili quelle due righe scritte dal Conte di Ragusa (oggi Dubrovnik)?
In realtà, molto poco: non si può ritenere storicamente valida un’ipotesi basandosi su una singola affermazione di una persona che, pur vivendo abbastanza vicino all’Albania, riceveva le notizie per “sentito dire”, quindi non aveva conoscenza diretta e certa dei fatti reali. Sembra più un “pettegolezzo”, che un farro credibile e realmente accaduto. Inoltre, perché nessun altro storico, contemporaneo o successivo, ne parlò?
Dunque, per prendere seriamente in considerazione questa ipotesi occorrono prove più solide! Quando ci saranno, potremo parlarne.
L’IPOTESI DELL’AVVELENAMENTO O DELL’UCCISIONE SU COMMISSIONE
Un altro amico ha creduto alla tesi dell’uccisione, magari per avvelenamento,
L’omicidio politico non era una cosa rara nel ‘400 (e non lo è stato né prima dopo quell’epoca): leader importanti e “scomodi” per altri stati, venivano eliminati senza scrupoli, affidandosi a sicari che usavano i mezzi più disparati, dal veleno al pugnale, alla spada, allo strangolamento.
Skanderbeg aveva molti nemici, dal Doge di Venezia al sultano dei Turchi, tanto per fare un paio di esempi. Per sbarazzarsi di un avversario fiero e imbattibile, questo progetto sarà stato preso in considerazione seriamente da questi avversari.
È ancora oggi conservata nell’Archivio di Stato di Venezia (Secreta consilii rogatorum XVII. c. 221), la registrazione di una decisione del Consiglio dei Rogadi, il Senato della Repubblica di Venezia, che racconta l’offerta ricevuta da una persona affidabile (non dice, però, chi è) che chiede 100 ducati all’anno per tutta la sua vita in cambio dell’uccisione di Skanderbeg.
Il Consiglio risponde che è favorevole, dicendo esplicitamente che Gjergj è nemico di Venezia (“Inimico nostro”) e che è disponibile a pagare quei 100 ducati all’anno se l’uomo riuscirà a fare quello che proponeva.
Qui ci troviamo di fronte ad una proposta sulla quale il Senato veneto ha dovuto prendere una decisione ufficiale che poi è stata messa agli atti.
Ma non nelle registrazioni successive c’è nessun altro documento relativo a questa vicenda, quindi il progetto non deve essere andato a buon fine e non se ne parlò più.
Il fatto, quindi, è dimostrato da documenti di Stato, ma dato che non esistono documenti successivi su questo o altri tentativi di assassinare Skanderbeg, è certo che nessuno –almeno per conto di Venezia- ha ucciso il grande eroe albanese!
Quindi, per cortesia, smettetela di credere a qualsiasi cosa nuova (o anche riscoperta per caso in un libro stampato tanti anni o secoli fa) venga scoperta su Skanderbeg, almeno fino a quando questa cosa non sia stata verificata e confermata da fatti e documenti affidabili con metodo storico scientifico.
Soprattutto, smettetela di scambiare i pareri e le opinioni come fatti storici provati. Se un appassionato ricercatore albanese trova in un antico libro una cosa che riguarda Skanderbeg non significa che sia un fatto scientificamente accertato! Se un medico (che pure dovrebbe essere una persona affidabile) vi dice una cosa che non corrisponde alla realtà, non dovete crederci per forza!
QUINDI, AMICI, PER CORTESIA, APRITE GLI OCCHI E, A PARTIRE DA ADESSO, QUANDO ESAMINATE UNA NUOVA NOTIZIA SU SKANDERBEG (ma anche su altri argomenti), FIDATEVI SOLO DEI METODI STORICI E SCIENTIFICI!!!