Il Presidente della Serbia Aleksandar Vucic riaccende la questione del Kosovo, la cui indipendenza non è mai stata riconosciuta neanche da Russia, Cina, Spagna, Romania e Grecia
di Peppe Caridi
La ferma determinazione della Serbia a non rinunciare al Kosovo e a mantenere la sua sovranità e integrità territoriale è stata sottolineata dal presidente Aleksandar Vucic, che ha ribadito il fermo no di Belgrado a ogni ipotesi di possibile adesione alla Nato. Parlando in serata a Prokuplje, nel sud del Paese. alla cerimonia centrale per il 25° anniversario dell’inizio dei bombardamenti Nato sulla Serbia, Vucic ha denunciato la decisione odierna di accogliere il Kosovo come membro associato dell’Assemblea parlamentare della Nato.
“Vi ringraziamo, ma noi sappiamo che non entreremo mai nalla Nato e che manterremo e difenderemo la nostra neutralità militare. E quando accoglierete Pristina nel Consiglio d’Europa, anche in tal caso avremo la nostra risposta“, ha detto il presidente parlando alla cerimonia disturbata da una pioggia battente.
Presenti il patriarca serbo-ortodosso Porfirije, il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, numerosi membri del governo di Belgrado e alcuni familiari delle vittime dei raid occidentali. Prokuplje fu il primo obiettivo dei rad alleati, scattati la sera del 24 marzo 1999, senza alcun mandato Onu, e dopo il fallimento di tutti i tentativi politici e diplomatici per indurre l’allora uomo forte serbo Slobodan Milosevic a porre fine alla sua politica di repressione e pulizia etnica della popolazione di etnia albanese in Kosovo. Durati due mesi e mezzo, i bombardamenti si conclusero il 9 giugno con l’accordo che pose fine alla guerra del Kosovo, l’ultimo dei conflitti armati che insanguinarono i Balcani negli anni Novanta, con la disgregazione della Federazione socialista jugoslava. “Sono passati 25 anni, ma ancora oggi noi serbi siamo sempre determinati a difendere il nostro Paese e il nostro territorio“, ha aggiunto Vucic, che in precedenza aveva visitato una fabbrica di armamenti, sottolineando l’importanza di investire sempre più nel settore delle armi al fine di potenziare le capacità difensive del Paese. Cerimonie rievocative per i 25 anni trascorsi dall’inizio dei bombardamenti Nato si sono svolte a Belgrado e in numerose altre località della Serbia. E a tale anniversario sarà dedicata domani una seduta del consiglio di sicurezza dell’Onu, convocata su richiesta della Russia./MeteoWeb.eu