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In Albania si celebra il primo matrimonio religioso LGBT, la coppia sfida il Codice di famiglia

Di Alice Taylor | EURACTIV | translated by Sara Bertolli

Alba Ahmetaj e Edlira Mara hanno presentato venerdì la domanda di matrimonio legale presso l’ufficio comunale.

Due donne albanesi sono diventate la prima coppia nella storia del Paese a sfidare le leggi sul matrimonio in base a un articolo della Costituzione, partecipando al contempo a una cerimonia religiosa, mentre l’ambasciatore dell’UE in Albania, Silvio Gonzato, afferma che Tirana deve considerare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.

Alba Ahmetaj e Edlira Mara hanno presentato venerdì (17 maggio) una domanda di matrimonio legale presso l’ufficio comunale. Il Codice di famiglia albanese definisce il matrimonio come una relazione tra un uomo e una donna. Tuttavia, l’articolo 53 della Costituzione afferma che “Tutti hanno il diritto di sposarsi e di avere una famiglia”.

Mara ha sostenuto sul suo account Facebook che il Codice di famiglia viola la Costituzione, “discriminando sulla base dell’orientamento sessuale e in violazione delle garanzie costituzionali nei confronti di qualsiasi altra coppia”.

“La nostra richiesta di dichiarazione di matrimonio simboleggia il primo anello di una lotta lunga e difficile, ma soprattutto giusta. Siamo determinati a seguire il percorso legale e a rispettare le procedure e le istituzioni del nostro Paese, sfidando il contenuto discriminatorio del Codice di famiglia, per cercare di ottenere il riconoscimento del nostro diritto a sposarci, allo stesso modo di ogni altra coppia in Albania”, ha scritto la donna.

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La domanda sarà ora esaminata dal Registro Civile, che deciderà se e quando il matrimonio potrà avere luogo.

Domenica 19 maggio, la coppia ha celebrato un matrimonio religioso sul tetto del Comune di Tirana, sede del sindaco Erion Veliaj.

La coppia ha scritto di aver scelto questo luogo perché è “un ambiente pubblico a disposizione dei contribuenti della città per vari eventi. Ci sposeremo davanti a Dio e in presenza dei nostri migliori amici”.

Tuttavia, la coppia non è riuscita a trovare un sacerdote locale che li sposasse, così ne ha invitati due dal Regno Unito, che hanno accettato di viaggiare appositamente per l’occasione.

La coppia ha chiesto alle persone di non vedere questa mossa come una provocazione e di considerarla invece come una manifestazione del loro amore, della loro volontà e del loro impegno dopo 15 anni insieme.

Lotta per la registrazione delle figlie

Oltre alla lotta per sposarsi legalmente, la coppia sta lottando anche per registrare correttamente le loro figlie gemelle. La coppia ha accolto le gemelle circa tre anni fa tramite fecondazione in vitro, ma non è riuscita a registrare le bambine con Mara e Ahmetaj come genitori.

Poiché la legge albanese riconosce solo un padre e una madre, l’unico modo per registrare le bambine sarebbe quello di farlo con Mara come madre single.

Nel caso in cui il genitore legale morisse o si ammalasse gravemente, l’altro non avrebbe alcun diritto sulle bambine, che rischierebbero di essere affidate o addirittura adottate.

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La coppia ha portato il governo in tribunale e ha perso prima di presentare una causa all’Alta Corte. La causa è ancora in corso e le madri si dicono pronte a rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, se necessario.

La società albanese indignata

Tuttavia, il caso ha suscitato notevoli polemiche nella società albanese, che considera in larga misura come unica unione “naturale” il matrimonio tra un uomo e una donna e rifiuta in modo significativo le relazioni e il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Un recente sondaggio condotto da Euronews Albania ha rilevato che il 94,2% delle persone rifiuterebbe un familiare LGBT, l’81,1% l’insegnante di un figlio, il 63,8% un vicino di casa e il 61% un collega. Un altro 86,3% della popolazione ha dichiarato di non aver mai incontrato un membro della comunità LGBT.

Anche i media del Paese hanno pubblicato articoli che definiscono il matrimonio uno “scandalo” e criticano Veliaj per aver permesso che il matrimonio si svolgesse nei locali del comune. Allo stesso modo, i social media sono stati inondati di commenti offensivi e pieni di odio contro la coppia.

La coppia è stata anche oggetto di gravi minacce di morte sui social media, che l’hanno portata a sporgere denuncia presso le forze di polizia locali.

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Alla domanda se l’Albania debba consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso dopo l’impegno del primo ministro del Kosovo Albin Kurti a legalizzarlo, l’ambasciatore dell’UE in Albania, Silvio Gonzato, ha risposto che non fa parte dell’acquis dell’UE.

Ha continuato dicendo che gli Stati membri hanno approcci diversi, ma “credo che il principio fondamentale sia quello della non discriminazione. Quindi tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”.

“Ci sono sicuramente dei progressi da fare in questa direzione”, ha affermato.

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