Di Gentian Alimadhi
Da cittadino europeo medio, quindi profano delle dinamiche di geopolitica internazionale che di solito le veniamo a conoscere dopo qualche decennio, pretendo di poter ipotizzare parte delle motivazioni che hanno spinto l’occupazione russa dell’ucraina e, nello stesso tempo, mi pongo delle domande spontanee.
Putin, ha occupato l’Ucraina per: a) ripicca nei confronti del “traditore’ Zelensky e per effetto della Nato;
b) ristabilire la sua figura di dominio a livello nazionale e internazionale;
c) importanti giacimenti minerali nel suolo ucraino ed altre che non possiamo conoscere;
d) ristabilire la guerra fredda dopo la scandenza del fronte islamico.
Bene, ora però mi pongo delle domande alle quali non ho il coraggio di rispondere da solo, forse per timore di sembrare politicamente scorretto o fuori moda.
1) vale la pena che i cittadini ucraini perdano la vita combattendo da soli contro questo anacronistico ma militarmente potente e spietato dittatore?
2) vale la pena perdere tante vite umane per scegliere tra la protezione dalle armi della Nato di Zelensky e quelle della Russia di Putin?
3) I cittadini ucraini sarebbero più felici e benestanti sotto il dominio di un blocco (sovietico) piuttosto che dell’altro (occidentale)?
4) Infine noi cittadini europei, in particolare italiani, siamo disposti a passa l’inverno senza acqua calda, contando i morti dalla TV, per un Zelensky che ha scelto la soluzione ovvia dell’eroe della patria?
Ecco, queste sono le domande che mi faccio, possono sembrare banali e forse scomode ma delle quali non posso fare a meno in queste ore. Abbiamo capito che i raduni di massa nelle nostre piazze ci emozionano ma sappiamo anche che non si combattono i mostri come Putin con le emozioni e nemmeno coi morti ucraini ché aumenteranno ogni gg. Si combatte si con la forza delle armi ma non con un campo di battaglia come l’Ucraina che non è né l’Irak e nemmeno l’Afghanistan.
La scelta cinica dell’occidente e della Nato di non intervenire, la vedo come l’unica plausibile. Sarebbe una scelta ancora più logica quella di invitare Zelensky a deporre le armi in cambio di un ritiro delle trupe russe dietro garanzia di nuove elezioni e l’insediamento di un governo pro Mosca. Insomma, che ci affascini o no, all’appello di Zelensky di rifornimento di armi, l’occidente risponderà con la poca romantica ma logica risposta “ti diamo un semplice passaggio”.