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Spari a Philadelphia, la testimonianza di avvocato italo-albanese Alimadhi: “Io e la mia famiglia in fuga terrorizzati”

L’avvocato di Parma stava festeggiando il giorno dell’Indipendenza americana con la famiglia al Benjamin Franklin Parkway.

“Abbiamo sentito persone urlare ‘corri, corri’ e subito dopo la folla ha iniziato a scappare. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati e avremo corso almeno due km per allontanarci dal palco”.

Gentian Alimadhi, avvocato di Parma, racconta i momenti di terrore vissuti insieme alla sua famiglia la scorsa notte a Philadelphia. Alimadhi stava partecipando con la moglie, il figlio di 8 anni e la figlia di 14, ai festeggiamenti del 4 luglio per l’Independence Day nell’area della Benjamin Franklin Parkway. Nella sparatoria sono rimasti feriti due poliziotti e ora è caccia al responsabile.

“Sono a Philadelphia per un viaggio di lavoro ma anche vacanza per la mia famiglia. – spiega l’avvocato – Ho parenti e genitori che vivono qui in America. Dopo tre anni che, a causa della pandemia, non si festeggiava il 4 luglio con la solita grande festa tra i cittadini c’era molta attesa ed emozione per l’evento al Benjamin Franklin Parkway, lo stradone che porta davanti al museo Bouvard la cui scalinata è diventata famosa in tutto il mondo con la scena del film Rocky. Philadelphia è infatti città simbolo dell’indipendenza americana”.

“Ammetto che prima di partire dall’Italia mi era venuta un po’ di paura perché avevo letto la notizia della sparatoria di Chicago, ma una volta arrivato all’evento mi sono rassicurato vedendo le misure di sicurezze disposte per la serata. C’erano molte forze dell’ordine e i posti blocco. E poi eravamo tutti eccitati, la festa è stata molto bella e i cantanti bravissimi” continua Alimadhi.

“Verso le 21:30 sono iniziati i fuochi d’artificio, una volta finito il concerto, ma a metà dello spettacolo abbiamo cominciato a sentire le persone che urlavano di scappare e abbiamo visto la folla iniziare a correre. Io avevo sulle spalle mio figlio piccolo, l’ho messo a terra e abbiamo raggiunto subito mia moglie e con l’altra figlia che stavano a 3-4 metri di distanza.  Abbiamo iniziato a correre e non ci siamo fermati almeno per due km. Io speravo fosse solo un falso allarme ma quando mi sono avvicinato a un poliziotto, una volta fermati, lui mi ha risposto quasi in lacrime confermando che era tutto vero e che c’erano stati degli spari e dei feriti. Ci siamo poi riuniti con mia sorella e i miei genitori che ci sono venuti a prendere in auto per riportarci a casa”.

“Mia moglie si è spaventata particolarmente. I nostri figli erano provati anche loro ma hanno dimostrato grande coraggio. Finito il momento di maggiore concitazione c’erano intorno a noi bambini che piangevano e tantissime persone terrorizzate”.  

Alimadhi riporta poi quello che sta raccontando la cronaca cittadina. “Si parla di una macchina blindata che stava per sfondare un posto di blocco da dietro al backstage ma i poliziotti l’hanno fermata, due però sono stati colpiti dai proiettili. L’attentatore o gli attentatori sono poi scappati. Quindi sembrerebbe un attentato fallito e fortunatamente non ci sono stati morti. Qui si dice che siano stati i sostenitori dell’estrema destra simpatizzanti dell’ex presidente Trump che vogliono destabilizzare e alimentare la paura”.

Ari.Be./ParmaRepubblica.it

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