Home Approccio Italo Albanese L’autonomia differenziata è “accanto agli ultimi, agli emarginati”?

L’autonomia differenziata è “accanto agli ultimi, agli emarginati”?

di Leone Melillo

Una recente intervista di Roberto Calderoli sembra destare qualche preoccupazione. L’attenzione si sofferma sul titolo: “Finirò la mappa delle spese regionali se le lobby non mi uccidono prima”.

Una preoccupazione che sarebbe determinata dalla volontà di offrire una “mappatura di come in passato sono state spese le risorse che lo Stato ha erogato, territorio per territorio, funzione per funzione”.

Una “radiografia” che il ministro Calderoli vuole realizzare per accertare “la malagestione frutto del centralismo” che «smonterà una volta per tutte “la balla che al Sud arrivino meno soldi rispetto al Nord”».

Come conciliare questa riflessione con la recente “lettera aperta” di Mons. Domenico Battaglia, che si sofferma sul rapporto tra “il Vangelo e la Costituzione” e, quindi, “sull’autonomia differenziata”? “Dicono i sostenitori della nuova legge in itinere – precisa Mons. Battaglia –, che è tutto previsto dalla Carta costituzionale, che da tempo attenderebbe che venisse attuata in quel principio più largamente affermato nelle cinque regioni autonome. Ed è forse davvero così.

Costoro, però, dimenticano – precisa l’Arcivescovo metropolita di Napoli –, che la Costituzione, prima, durante e dopo, quell’articolo, narra dell’eguaglianza autentica fra tutti cittadini e prescrive che sia lo Stato a garantire l’effettiva parità, secondo modi e criteri”. L’attenzione si sofferma ancora sulla “bellezza della nostra Costituzione”, sulla “inscindibile unità tra autonomie e solidarietà, tra libertà individuale e azione sociale, tra ricchezza individuale e ricchezza complessiva, tra singoli territori e unità territoriale. Tra regioni e nazione. Tra comuni e Stato, tra pluralismo e compattezza”.

Una riflessione che può assumere la “convergenza parallela” offerta dal Dott. Salvatore Scognamiglio che mi chiede – durante un recente incontro telefonico – se “è mai possibile che nessun parlamentare abbia preso in considerazione le diverse realtà del nostro Paese. Una cosa è accentrare l’esecuzione della fase analitica in Pianura Lombarda, un’altra cosa è farlo in Abruzzo, in Molise, in Calabria o in Campania”.

Come chiarisce, infatti, Mons. Battaglia, “nessuno ha fatto i conti della spesa. Qui al Sud si è pregato e tifato, e si è gioito quando il Governo ha elargito somme considerevoli, che anche qui sono considerate insufficienti per far tempestivamente rinascere quella parte della nostra Italia. Il territorio è la prima ricchezza che hanno i poveri, indebolirglielo è colpa grave, non solo politica”.

Una riflessione che avvalora la necessità giuridica di una “mappatura” che “dimostrerebbe” – come precisa Roberto Calderoli – “che il centralismo è stato un buco nero nella gestione delle risorse statali, senza offrire trasparenza né efficienza. E che il divario con il Sud è frutto di queste mancanze, non di minori risorse”, facendo assumere centralità, ancora una volta – come evidenzia sempre il Ministro – ai

“Lep, i Livelli essenziali di prestazioni, con cui si garantiscono uguali diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale”.

Roberto Calderoli evidenzia questa soluzione volendo che le “materie suscettibili dei Lep siano 15 e non le 23, trasferibili alle Regioni”. Una “volontà” che vuole “stabilire i Lep anche per le materie che non sono trasferibili”, per “mettere alla frusta anche lo Stato”.
Una scelta politica che non potrà mai trascurare «la valorizzazione del principio di leale collaborazione, quale canone ispiratore e guida dell’operato delle istituzioni, e del “sistema delle Conferenze”, sede privilegiata di confronto e dialogo tra Stato ed enti territoriali».

Come chiarisce Vittorio Emanuele Orlando, infatti, il “diritto è manifestazione organica della vita dei popoli, come il pensiero, come la lingua: improntato vigorosamente ai bisogni, all’indole, alla storia di quelli”; “da ciò segue chiaramente che il legislatore trova non crea” e “la determinazione cosciente e riflessa di un principio latente, precede la dichiarazione legale di essa”.

Share: