Home Approccio Italo Albanese Edi Rama va in campagna elettorale con dei “disoccupati!”

Edi Rama va in campagna elettorale con dei “disoccupati!”

Di Carlo Bollino

L’idea di scaricare i ministri che hanno l’incarico di coordinatori della fushata del partito socialista a tre mesi dalle elezioni, ha lasciato senza parole soprattutto i ministri, nessuno dei quali è stato informato preventivamente dal premier Edi Rama del suo progetto. L’unico con il quale rama aveva parlato dell’idea è stato Saimir Tahiri, al quale ieri è stato chiesto di rinunciare al posto di ministro dell’interno per proseguire nel suo ruolo di coordinatore della fushata socialista a Tirana. Si sa che Tahiri ha rifiutato di dimettersi non ritenendosi colpevole di nulla, e quindi attende di essere scaricato dal primo ministro. La notizia dell’allontamento di Tahiri doveva rimanere segreta fino a lunedì, quando sarebbe stata comunicata insieme al nome degli altri ministri scaricati. Una fuga di notizie ha deconspirato la segretezza del piano.

I ministri socialisti che sono anche coordinatori del partito sono in tutto 9, ma secondo quanto trapela dalla kryeministria, non tutti verranno costretti a dimettersi. I nomi dei ”condannati” non si conoscono, e pare che lo stesso rama ancora non li abbia decisi riservandosi di renderli pubblici solo lunedì durante la mbledja della kryesia del ps. Una selezione che potrà apparire discriminatoria e che perciò rischia di avvelenare l’intero clima della campagna elettorale. La sola cosa certa è che i ministri scaricati verranno sostituiti con figure politiche e non tecniche, per evitare che Lulezim Basha possa interpretare questa mossa come una sua vittoria alla richiesta di un un governo tecnico.

Sarà importante capire quali altri nomi selezionerà Rama. Se saranno pochi (due o tre al massimo), allora ci sarà la conferma al sospetto che in realtà quetsi cambiamenti nel govenro siano un prezzo che Rama ha dovuto pagare per saldare il suo patto pre elettorale con Ilir Meta, e al tempo stesso per concedere qualcosa all’opposizione e indurla a non boicottare le prossime elezioni, probabilmente seguendo le indicazionbi di quialche negoziatore, forse anche internazionale.

Se invece i nomi dei ministri costretti a dimettersi saranno molti, allora rimane il mistero di una scelta strategica che lascia perplessi. Sono almeno due anni che si discute della necessità di rinfrescare il governo che in molti dicasteri ha perso da tempo la sua forza dinamica, soprattutto per colpa del comportamento di alcuni ministri accusati dallo stesso Edi Rama più volte di arroganza. Tahiri era al centro degli attacchi dell’opposizione e di una parte della coalizione, ma non è mai stato indicato tra i ministri arroganti: al contraruio gli è stato riconosicuto il merito di aver davvero riformato la polizia. Ma perchè kryeministri decide di cambiare mezzo governo proprio ora quando mancano solo tre mesi alle elezioni? Tra l’altro ci si chiede che forza attrattiva avranno nell’incontro con la base elettorale questi ex ministri che sono anche ex deputati, avendo tutti già rinunciato come imposto da Rama al loro mandato parlamentare? Il timore è che i coordinatori della fushata socialista appariranno agli occhi dei loro elettori come un esercito di papune che non avranno più alcun potere in mano e alcuna crediibilità politica per chiedere con forza il voto. E’ la scelta giusta demotivare i coordinatori nella fase più difficile della loro attività politica, facendoli oltretutto finire senza più alcuna difesa nel tritacarne dell’opposizione proprio mentre dovrebbero invece spendere le loro energie per vincere le elezioni? Gli ex ministri scaricati appariranno come tanti Koco Kokedhima che senza più alcun ruolo pubblico vagheranno per l’Albania, dove prima ancora dei voti andranno in cerca della loro identità.

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