Home Approccio Italo Albanese L’Imprenditore italiano Becchetti vince una battaglia legale contro l’Albania

L’Imprenditore italiano Becchetti vince una battaglia legale contro l’Albania

Francesco Becchetti ottiene la condanna dell’Albania per “persecuzione” con un risarcimento di 140 milioni di euro!

Un tribunale internazionale ha recentemente stabilito all’unanimità che il Governo albanese è colpevole, per la sua condotta corrotta e ingiusta nei confronti dell’imprenditore Francesco Becchetti, di persecuzione politica. Becchetti, residente a Londra, è il proprietario di Agon Channel, una emittente televisiva paneuropea che trasmetteva dall’Albania. Agon Channel – che impiega più di 500 persone in Albania – aveva assunto una posizione critica nei confronti del Governo albanese e dell’attuale Primo Ministro, Edi Rama.

Con la sentenza, il tribunale internazionale ha ritenuto che il Governo Rama abbia emesso un mandato d’arresto motivato da mere ragioni politiche contro il Sig. Becchetti e il suo socio in affari, accusandoli ingiustamente di evasione fiscale, falsificazione di documenti, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro, richiedendone inoltre l’estradizione dal Regno Unito.

Durante l’arbitrato, già i tribunali di Londra avevano rifiutato le richieste di estradizione da parte Albanese considerandole un grave abuso e l’Interpol aveva ritirato i mandati di arresto internazionali contro Becchetti e il suo socio in affari, De Renzis, dopo che l’Albania non è stata in grado di giustificarli. Il tribunale ha condannato l’Albania per l’esproprio illecito dell’emittente televisiva Agonset, in violazione del trattato bilaterale per gli investimenti tra Italia e Albania, e ha disposto il pagamento di 140 milioni di euro come risarcimento nei confronti di Francesco Becchetti e altri, da parte del Governo albanese. Francesco Becchetti ha commentato: “Io e la mia famiglia siamo lieti che i quattro anni di battaglie legali e lotte contro l’arresto illegale e la persecuzione politica siano giunti alla fine. I nostri primi pensieri vanno a tutte le famiglie dei dipendenti del Gruppo che hanno dovuto soffrire così ingiustamente a causa delle azioni precipitose del Governo albanese corrotto.

Siamo contenti che il tribunale abbia fatto lo straordinario passo nel confermare che siamo stati oggetto di persecuzione da parte dello Stato. Non vediamo l’ora di proseguire con le nostre vite e attività.” La polizia albanese ha fermato i dipendenti di Agon Channel al confine e li ha sottoposti a perquisizione quando stavano lasciando il Paese. I soggetti, che sono stati definiti dal Governo “persone molto pericolose”, includono giornalisti, direttori e analisti, nonché cameramen, operatori e parrucchieri./affariItaliani.it

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