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La Madonna del Buon Consiglio parla di legami tra Italia e Albania: musica e devozione al concerto a San Domenico Savio

di Silvia Musso

Varcare una soglia e, accompagnati da musica e parole, immergersi in una storia secolare che narra di migrazioni,  viaggi per mare, terre abbandonate e nuove patrie di adozione.

Queste le suggestioni che si sono respirate sabato scorso, 30 aprile, nella chiesa di San Domenico Savio ad Asti, cornice del concerto “Shtegtimi i Zojës” (“Il viaggio miracoloso della Madonna”).

Ad esibirsi il gruppo “Sounds from Shkodra”, tornato a suonare insieme dopo tre anni, diretto dal maestro Arian Daija, compositore e pianista, e formato da: Jane Plumbini (voce solista), Aba Rubolino (violino e viola), Leonard Plumbini (violoncello e chitarra), Laura Bregu (violoncello), Laura Luani (violino). Musica classica, melodie albanesi e canzoni moderne si sono perfettamente amalgamate con la lettura di brani di prosa e versi poetici.

Al centro di tutto la devozione per la Madonna del Buon Consiglio, o Madonna di Scutari. 

Scutari (in albanese Shkoder) è una delle città più antiche dell’Albania. Si estende nella parte meridionale della pianura di Mbishkodra, presso il lago di Shkodra, tra i fiumi Drini e Bune, la catena montuosa di Tarabosh ed il Castello di Rozafat. Nel 1396 Scutari cadde sotto il dominio dei Veneziani. Nei decenni successivi fu invasa dall’Impero Ottomano e cadde definitivamente nel 1479. La Città fu completamente devastata, gran parte della popolazione perì, mentre altri, più fortunati, fuggirono lontano. Il Santuario della “Madonna del Buon Consiglio”, edificato nel VI secolo, era stato distrutto già qualche anno prima, nel 1467, dagli attacchi turchi, proprio mentre l’immagine della stessa Vergine appariva miracolosamente a Genazzano, vicino a Roma. Secondo quanto narra la leggenda infatti l’affresco si staccò  dalla parete della chiesa della Madonna del Buon Consiglio e venne condotta da alcuni angeli su una nuvola, attraverso il mare Adriatico e parte dell’Italia centrale fino ad arrivare nella Chiesa dei Padri Agostiniani a Genezzano, dove è tuttora è venerata.

Il concerto è stata un’occasione per parlare di storia, di migrazioni, di persone che decidono con sofferenza e speranza di abbandonare la loro terra alla ricerca di un futuro migliore altrove. “Perchè la Madonna ha lasciato Scutari? Perchè tutti noi abbiamo abbandonato l’Albania?” ha chiesto la poetessa Denata Ndreca al folto pubblico e alla comunità albanese presente, prima di leggere alcuni suoi versi carichi di nostalgia e affetto.

Come per risposta sono arrivate le riflessioni della professoressa e ricercatrice veneziana Lucia Nadin, che impossibilitata a partecipare aveva mandato un video-messaggio: “La Madonna che lascia Scutari, che viaggia attraverso il mare rappresenta il viaggio per trovare una nuova patria di adozione. Una Madonna dell’incontro tra popoli e persone diverse che racconta i legami tra Italia e Albania”.

Una vicenda secolare che si fa storia recente, rimandando all’emigrazione dall’Albania degli anni novanta del secolo scorso, ma che diventa anche dirompente attualità./AtNews.it

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