Home Approccio Italo Albanese L’ATTIVITA’ CULTURALE DELLA RIVISTA “LIDHJA” NELL’ARBËRIA, FONDATORE PAPÀS ANTONIO BELLUSCI

L’ATTIVITA’ CULTURALE DELLA RIVISTA “LIDHJA” NELL’ARBËRIA, FONDATORE PAPÀS ANTONIO BELLUSCI

di Gennaro De Cicco*

Diretta emanazione di Vatra Jonë – prima rivista italo-albanese apparsa nel 1965 in Basilicata e seconda in Calabria dopo Zgjimi – la rivista di cultura e informazione italo-albanese Lidhja nasce a Cosenza nell’aprile 1980. Nel suo primo editoriale il fondatore della rivista Papàs Antonio Bellusci, che ringrazio per avermi reso partecipe a molte sue iniziative, spiega le finalità dell’iniziativa. “Stimolare – dice – gli arbëreshë cosentini ad essere fieri delle loro radici, esortandoli anche a studiare storia, rito, letteratura e tradizioni per essere propositivi e dialoganti con la cultura egemone”.

La rivista prosegue negli anni il suo cammino trattando nuove tematiche e nuove aree geografiche fino a coinvolgere nella sua avventura culturale tutti gli albanesi della diaspora e creando un’Arbëria ideale. Oltrepassando i limiti geografici nazionali arriva in Australia, in Albania, in Kosovo, in Grecia, in America. Raggiunge gli emigrati arbëreshë ed albanesi in ogni parte del mondo.

Riprendendo e concretizzando i concetti espressi nell’editoriale dell’aprile del 1981 “Le tre patrie”, apre gli orizzonti culturali dell’Arbëria ad altre aree come la Grecia, l’Albania e il Kosovo. Tre patrie per gli italo-albanesi: quella albanese e kosovara per la lingua, quella greca per la religione e quella italiana per la cittadinanza.

Rientra nel 2000 a Frascineto ed opera un’altra svolta. Con una sere di articoli e con un’intensa attività convegnistica promuove un’interessante attività culturale finalizzata alla difesa e alla valorizzazione di una vasta area territoriale – il Pollino – in cui hanno sede parecchie comunità arbëreshe. Spazio, soprattutto, a ricerche sulla cultura orale e alla pubblicazione di documenti d’archivio. Mantiene, comunque, una finestra aperta al mondo con il concorso Internet e giornalismo arbëresh on-line – Concorso “Premio Lidhja 2002”, che riscuote notevoli consensi nell’Arbëria. Un’iniziativa che mette in luce la vitalità arbëreshe e la proietta nel campo della multimedialità.

Espressione culturale e punto di riferimento per studiosi, intellettuali e nuove generazioni, Lidhja gioca un ruolo di primo piano nella rinascita culturale arbëreshe. Una rivista al servizio delle popolazioni del territorio che spazia ed abbraccia – come sostiene ancora il suo ideatore- Gjaku yne i spërndare në botë, e cioè i nostri fratelli arberori di Grecia, albanesi della Kosova, arnauti di Turchia, Skanderboit di Siria, shipetari d’Albania e della diaspora. Lidhja rappresenta l’anello di congiunzione culturale di tutta la diaspora arbëreshe sparsa nel mondo, dall’Europa all’Oriente e dall’America all’Australia.

La rivista dà voce alla cultura albanese della Terra delle Aquile, delle aree limitrofe del Kosovo, dell’Ellade, dell’America e dell’Australia. E lo fa sempre meglio raccogliendo anche le sfide della nuova tecnologia, consapevole che il processo di globalizzazione può aiutare una minoranza a vivere in maniera dinamica nel rispetto della diversità.

Nel corso degli anni moltissime sono le tematiche affrontate dalla rivista. Gli articoli illustrano le caratteristiche distintive della minoranza arbëreshe che riesce a mantenere l’orgoglio di gruppo e la propria identità culturale e religiosa. Non si allontana dagli usi e costumi e dalle tradizioni, supera le difficoltà di integrazione, le diffidenze e i pregiudizi, senza mai porre domande di tutela e protezione. E se in tempi moderni è apprezzata ed accreditata dalla cosiddetta cultura dominante come una risorsa ed un patrimonio culturale, la sua valorizzazione passa anche attraverso il contributo e la vitalità di riviste specialistiche come Lidhja che hanno tenuto accesso la fiammella dell’albanesità. Gli stessi provvedimenti legislativi di tutela delle minoranze linguistiche sono una diretta conseguenza.

Già dai primi numeri della rivista i simboli dell’identità arbëreshe sono posti al centro dell’attenzione dei lettori e trasmessi a tutta l’Arbëria. Uno di questi – il costume tradizionale – è analizzato più volte con vari e approfonditi articoli. In più di una occasione, in particolare, la rivista si sofferma sul costume di gala, sul llambadhor, sui costumi di Villa Badessa, di Chieuti e sullo spirito regale nel vestiario arbëresh, scritto in occasione dell’inaugurazione del museo etnografico di Frascineto.

Sulla base della documentazione etnografica sono raccolti con estrema precisione tutti i dati utili ad individuare le caratteristiche della civiltà arbëreshe. Una vasta documentazione etnografica pone al centro dell’attenzione dei lettori una serie di notizie e curiosità. Di particolare interesse gli studi sul culto dei serpenti, sul ruolo degli uccelli nella poesia popolare, sulla funzione del gallo e della gallina nei detti popolari, sull’amore in rapporto agli astri ed ai fenomeni meteorologici, sull’importanza dell’acqua e dei Santi nei detti popolari.

Spazio notevole è dedicato anche ai luoghi di culto, ai riti e alle tradizioni popolari direttamente connesse al ricco patrimonio religioso greco-bizantino che la maggior parte delle comunità arbëreshe custodisce gelosamente. Fra i tanti articoli da ricordare: Calabria bizantina – Significato di un’iconostasi – L’iconostasi nella chiesa del SS. Salvatore – Le chiese in Calabria e l’emigrazione – La fede cristiana e la resurrezione della cultura – Un angolo di Oriente cattolico nel cuore di Cosenza – La parrocchia arbëreshe tra passato e futuro – Il dialogo ecumenico tra cattolici ed ortodossi nell’Enciclica, valutazioni e prospettive – Origine e sviluppo dell’Eparchia di Lungro degli italo-albanesi dell’Italia continentale – Gli italo-albanesi nell’Eparchia di Lungro – Il sinodo interparchiale delle tre circoscrizioni ecclesiastiche cattoliche bizantine in Italia – Intervista con il Presidente della Commissione Centrale Archimandrita Eleuterio F. Fortino dell’Eparchia di Lungro

Tradizioni e rito nella comunità arbëreshe di Cosenza – Avvenimento storico a Chieuti: celebrazione nel rito bizantino del matrimonio – Le “Antesterie”: festa dei fiori – La morte e i lamenti funebri in albanese – La ninna nanna del Natale nei paesi arbëreshë.

Da sempre sostenitrice dell’importanza dell’insegnamento della lingua e della cultura arbëreshe nella scuola, la rivista Lidhja con la pubblicazione di una serie di articoli specifici copre il vuoto derivato dalla mancanza di tutela da parte dello Stato. Le istituzioni in generale e la scuola in particolare fino a poco tempo fa, infatti, risultavano estranee se non addirittura ostili all’ambiente sociale degli alunni di origine albanese. Le uniche istanze di carattere linguistico, pedagogico e culturale finalizzate all’alfabetizzazione di massa in albanese e alla consapevolezza dell’importanza dei valori culturali arbëreshë arrivavano dalle riviste. Sfogliando Lidhja ci si accorge di questo impegno. Ecco alcuni articoli che mettono in primo piano l’importanza dell’educazione linguistica: Bilinguismo ed educazione linguistica – L’insegnamento della lingua albanese – La scuola si apre alla cultura arbëreshe – L’insegnamento della lingua albanese nei paesi arbëreshë – Il problema più urgente oggi per gli arbëreshë: L’insegnamento della lingua albanese nelle scuole

– La scuola lavora per la salvaguardia della lingua albanese.

La rivista ha anche il merito di far conoscere i tanti personaggi legati alla storia e alla letteratura arbëreshe: Girolamo De Rada, G. Serembe, Antonio Bellizzi, Domenico Mauro, Nicola Basta, Francesco Bellusci, la famiglia Dorsa di Frascineto, le famiglie Franzese e Petrassi di Cerzeto, Vincenzo Pesce…

Nel momento in cui la tutela delle lingue minoritarie diventa un problema molto sentito, ed in Europa occidentale è percepito come esigenza politica collegata ai temi di tolleranza, rispetto delle etnie e delle culture cosiddette diverse, la rivista Lidhja informa i lettori con la solita puntualità e precisione. Uno sguardo proiettato al futuro con attenti analisi mirate alla conoscenza dei provvedimenti legislativi emanati a difesa delle minoranze linguistiche storiche. Ne sono testimonianza i seguenti articoli: Tutela delle minoranze – Le minoranze etniche in Calabria – Per una tutela dei diritti specifici – Il Parlamento europeo riafferma il suo appoggio alle lingue meno diffuse – Riconoscimento e tutela giuridica della minoranza linguistica albanese – La tutela delle minoranze linguistiche nel sistema dell’Unione Europea.

Fra le tante altre iniziative di Lidhja da ricordare ancora le pagine autogestite dai comuni, i servizi sulle visite del Papa in Calabria, del Presidente Alfred Moissiu in Arbëria, del Patriarca Ignazio Moussa I nell’Eparchia di Lungro, le informazioni sullo svolgimento dei lavori del Sinodo intereparchiale, la pubblicazione di articoli di musica moderna (Festival della Canzone Arbëreshe) e antica (ricerche di etnomusicologia) e le tante poesie in lingua arbëreshe, arberore e arvanite. In qualche occasione, la rivista pubblica i risultati elettorali nei paesi arbëreshë di Camera e Senato. Di notevole spessore scientifico, inoltre, gli studi-dossier sugli albanesi di Grecia e i reportages sulle esperienze avute nei numerosi viaggi in Albania, in Kosova, in Grecia e nelle lontane Americhe dal suo emerito fondatore: Papàs Antonio Bellusci. A futura memoria, invece, le inchieste sull’arrivo dei profughi albanesi In Italia dopo la caduta del regime e sulla deportazione e gli stermini nel Kosovo.

*PERCORSI E MOMENTI DI STORIA LOCALE E OLTRE, Gennaro DE CICCO, APOLLO EDIZIONI, 2022.

GDC 18 FEBBRAIO 2024

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