Home Approccio Italo Albanese Ecco come Giorgia Meloni vuole giocarsi la carta migranti prima delle Europee

Ecco come Giorgia Meloni vuole giocarsi la carta migranti prima delle Europee

Pubblicato il bando: il protocollo Italia Albania sui migranti, firmato da Meloni e Rama, dovrà essere operativo venti giorni prima della consultazione elettorale dei prossimi 8 e 9 giugno

Entro il prossimo 20 maggio saranno operative le strutture che accoglieranno, nelle città albanesi di Shenjin e Gjader, una parte dei naufraghi messi in salvo dall’Italia e approdati sulle nostre coste. Questa è la tabella di marcia prevista dal bando pubblicato dalla prefettura di Roma in ossequio al tanto contestato protocollo sugli immigrati tra Italia e Albania firmato lo scorso novembre a Roma. I primi trasferimenti di migranti in territorio albanese potrebbero avvenire già nei prossimi due mesi, con un circuito che si attiverà nell’ambito di tre strutture.

LE POLEMICHE SULLA ROAD MAP

Una road map che si è già attirata la sua buona quotidiana dose di critiche. Questo perché, se si riuscissero davvero a rispettare i tempi annunciati per la realizzazione delle strutture previste, la premier Giorgia Meloni avrebbe la possibilità di una bella photo opportunity a due settimane circa dal voto europeo.

Questa è la ‘reprimenda’ politica del segretario di +Europa, Riccardo Magi, sui social: “Avete capito che vuole fare Giorgia Meloni? È stato pubblicato il bando da 34 milioni di euro per la costruzione di 3 strutture per migranti in Albania previste dal protocollo. E almeno due di questi centri devono essere pronti per il 20 maggio: casualmente, a ridosso delle elezioni europee per andare a fare una bella photo opportunity elettorale. In pratica, la nostra premier vuole allestire questi centri in fretta e furia e usarli come un gigantesco spot a pochi giorni dal voto a spese degli italiani. Centri che nei prossimi anni costeranno centinaia e centinaia di milioni, per alimentare una follia che si rivelerà presto totalmente inutile a fermare i flussi e a gestire i migranti”.

I DETTAGLI DELLE OPERAZIONI DI TRASFERIMENTO

La spesa complessiva, come ricordava Magi, sarà di circa 34 milioni di euro all’anno e la gara è aperta fino al 28 marzo. La prima delle tre strutture previste sarà un hotspot situato nella città portuale di Shenjin mentre altre due saranno costruite a Gjader, dove sorgerà un centro dalla capienza massima di 880 migranti: qui sarà effettuato l’accertamento dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale.

Sempre a Gjader sarà edificato un Centro di permanenza per il rimpatrio, con una capienza massima di 144 persone, esclusi altri 168 posti per alloggi di servizio (60 sono riservati al personale dell’ente gestore). Nell’hotspot di Shenjin è previsto un ambulatorio medico per l’assistenza sanitaria, inclusa la stabilizzazione di condizioni cliniche ai fini del trasferimento: una sala per le visite ambulatoriali, una stanza per osservazioni brevi e una stanza di isolamento.

IL CENTRO DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO DI GJADER

Al centro di Gjader, il più grande dove saranno accolti i migranti in attesa dell’accoglimento della richiesta d’asilo, l’ente gestore – come ricostruisce l’Ansa – dovrà assicurare un servizio di assistenza sanitaria che, in aggiunta a quella di base e al soccorso, garantisca anche l’erogazione dell’assistenza in emergenza-urgenza, il trattamento chirurgico e l’assistenza nel post-operatorio degli ospiti durante il periodo di permanenza, oltre al supporto della diagnostica strumentale e laboratori funzionali alla presa in carico sanitaria degli ospiti e all’effettuazione di eventuali consulenze specialistiche.

L’ente gestore dovrà provvedere ai kit di primo ingresso, vestiti e materiale igienico, fornitura dei pasti, informativa legale e garantire la predisposizione di locali con connessione web dove potrebbero avvenire le audizioni – da remoto – di chi, una volta avanzata la richiesta di asilo, dovrà affrontare l’iter per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Ci saranno anche locali per “tutelare la riservatezza della persona nei colloqui con il proprio legale” e l’incontro con “eventuali visitatori ammessi”. La prefettura di Roma, dovrà essere messa a conoscenza “di ogni notizia di rilievo inerente la regolare conduzione della convivenza e le condizioni del centro e ci sarà un registro con gli eventuali episodi che hanno causato lesioni a ospiti od operatori”./Policymakees.it

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